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Scritto da Caterina Poni
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Martedì 17 Maggio 2011 10:00 |
Nuovi consigli per prevenire l'infarto giungono ora da uno studio italiano, dopo i tanti studi internazionali sull'argomento. La ricerca si chiama ICAROS (Italian survey on CArdiac Rehabilitation and Secondary prevention after cardiac revascularization), e offre indicazioni da parte di cardiologi riabilitativi a individui colpiti da infarto che stiano affrontando un percorso di riabilitazione. L'esperimento è stato condotto su 1440 pazienti e ha dimostrato che la pratica di attività fisica dopo l'infarto può ridurre del 25% la probabillità di un secondo attacco cardiaco. I risultati sono stati presentati al congresso dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), svoltosi a Firenze dall'11 al 14 maggio. Marino Scherrillo, il presidente dell'associazione, spiega come 30 minuti di camminata rapida, 4-5 volte alla settimana, sarebbero efficaci nella prevenzione dell'infarto. E perchè disdegnare una buona dose di attività fisica quando produce anche effetti positivi sulla capacità lavorativa e diminuisce la frequenza cardiaca, rinforzando il cuore.
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Scritto da Martina Paolucci
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Martedì 17 Maggio 2011 08:00 |
Con un poco di zucchero la pillola va giù! Lo diceva Mary Poppins, una delle tate più amate di sempre. E se lo zucchero non servisse solo a ingoiare la nemica pillola e fosse anche utile a farla funzionare meglio? A quanto pare, il glucosio e il fruttosio sarebbero in grado di svegliare i batteri, e di renderli così più vulnerabili al principio attivo dell'antibiotico. Lo studio è opera dell'Università di Boston, coordinato da James Collins, ed è stato pubblicato dalla rivista Nature. Una scoperta che rende molto più appetitose le cure per cui i ricercatori devono molto alla tradizione popolare. Francesco Scaglione, direttore della Scuola di specializzazione in Farmacologia Clinica dell'Università degli Studi di Milano, spiega: " Esiste in alcune famiglie la consuetudine di mettere zucchero o miele sulle ferite infette per favorirne la guarigione. E sembra che la cosa funzioni." La ricerca al momento è stata condotta solo sugli animali e necessita, ancora, di test sull'uomo che ne confermino gli esiti.
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Scritto da Eva Forte
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Lunedì 16 Maggio 2011 13:53 |
Tenere sotto controllo la nostra pressione è sempre cosa buona, soprattutto se si soffre in partenza di ipertensione e si è in stato interessante. Nella dieta alimentare esiste già il modo per far si che i nostri livelli rimangano nella norma, attraverso l'assunzione di alimenti che contengono potassio. Il sale buono, come viene soprannominato, è presente in diversi frutti e ortaggi come le banane, ma anche nei legumi. In base ai dati raccolti dai ricercatori della Società Italiana per l'Ipertensione Arteriosa, chi assume potassio in abbondanza ha una pressione arteriosa nella norma e diminuisce anche il rischio di ictus e infarto. Avevamo già parlato lo scorso anni degli effetti benefici del potassio sul cuore.
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Scritto da Martina Paolucci
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Lunedì 16 Maggio 2011 09:30 |
Cosa c'è di meglio di un bel piatto di verdura colta e mangiata? Direttamente dall'orto, a tavola un bel piatto di spinaci. Peccato ci fosse stato uno scambio per cui, al posto degli spinaci, nel piatto erano finite piante di stramonio, detta anche "erba del diavolo" o "erba delle streghe", una pianta allucinogena. Alla tavola erano sedute madre e figlia, rispettivamente 64 e 25 anni, che ne sono state intossicate e sono corse in ospedale. Teatro della vicenda è stato Ala, un piccolo borgo della Vallagarina, in Trentino. La prognosi delle due donne è già stata sciolta, giudicate fuori pericolo dai medici. Le due donne hanno raccontato di aver raccolto gli spinaci nel proprio orto, e di aver comprato i semi dei presunti spinaci in un centro commerciale del Veneto. Una volta preparati li hanno consumati e, dopo aver avvertito i primi sintomi da avvelenamento, vampate di calore e le allucinazioni, con problemi alla vista e altre strane reazioni, hanno chiamato i soccorsi e sono state portate al Centro Antiveleni di Padova, dove sono state curate con una lavanda gastrica e successivamente dimesse.
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Scritto da Martina Paolucci
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Venerdì 13 Maggio 2011 07:54 |
Lo scenario non è propriamente roseo. E neppure le cifre sono confortanti. Nel III Rapporto sulla condizione assistenziale del malato oncologico, presentato ieri a Roma in occasione dell'imminente Giornata nazionale dei malati di tumore (15 maggio), vengono raccolti tutti i dati in merito a una delle patologie più pericolose dei nostri tempi. La situazione è preoccupante, in Italia oggi si contano 2 milioni e 300mila malati di tumore. Il Rapporto evidenzia anche come il divario Nord-Sud, molto ampio solo qualche anno fa, si sia appiattito, modificando lo scenario nazionale: più malati al Nord ma più mortalità al Sud. Nel complesso, però, una buona notizia c'è: si muore di meno. Il Rapporto è stato compilato da un osservatorio composto da diverse associazioni e istituzioni del settore: la Federazione Italiana Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo), il Censis, l'Inps, l'Aiom - Associazione Italiana Oncologia Medica, l'Airo - Associazione Italiana Radioterapia Oncologica, la Società Italiana Ematologia (Sie), il Ministero della Salute e l'Istituto Tumori di Milano. Le differenze sul territorio italiano andrebbero collegate ad un divario quantitativo e qualitativo di strutture specialistiche a disposizione dei malati, oltre ad un diverso stile di vita e della presenza di più o meno fattori cancerogeni. Il problema, purtroppo, non è esclusivamente sanitario, in quanto i tanti malati di tumori ai quali vanno assicurate le cure necessarie, sono anche un costo elevato, per lo Stato, e per loro stessi, perchè dove gli aiuti non arrivano, è il proprio salvadanaio ad doversi aprire.
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