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Antibiotici più efficaci con un poco di zucchero |
Benessere - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci Martedì 17 Maggio 2011 08:00 |
Con un poco di zucchero la pillola va giù! Lo diceva Mary Poppins, una delle tate più amate di sempre. E se lo zucchero non servisse solo a ingoiare la nemica pillola e fosse anche utile a farla funzionare meglio? A quanto pare, il glucosio e il fruttosio sarebbero in grado di svegliare i batteri, e di renderli così più vulnerabili al principio attivo dell'antibiotico. Lo studio è opera dell'Università di Boston, coordinato da James Collins, ed è stato pubblicato dalla rivista Nature.
Una scoperta che rende molto più appetitose le cure per cui i ricercatori devono molto alla tradizione popolare. Francesco Scaglione, direttore della Scuola di specializzazione in Farmacologia Clinica dell'Università degli Studi di Milano, spiega: "Esiste in alcune famiglie la consuetudine di mettere zucchero o miele sulle ferite infette per favorirne la guarigione. E sembra che la cosa funzioni." La ricerca al momento è stata condotta solo sugli animali e necessita, ancora, di test sull'uomo che ne confermino gli esiti. Gli studi spiegano che lo zucchero è in grado di potenziare l'effetto degli antibiotici, aiutando ad eliminare i batteri più resistenti che si "addormentano" per evitare l'antibiotico e si risvegliano quando l'efficacia della cura svanisce. Secondo la ricerca un piccola dose di glucosio e fruttosio può risvegliare questi microrganismi agendo sul loro metabolismo, rendendoli più sensibili all'azione del farmaco. Uno degli esperimenti condotti ha decretato che un'aggiunta di zucchero ai medicinali è riuscita ad eliminare il 99,9% dei batteri Escherichia Coli, replicando il risultando con il tentativo sugli Stafilococco Aureus. Scaglione continua nell'elogio della ricerca, parlando di come questa sia importante ed attualissima, data la diminuzione dell'efficacia degli antibiotici a causa della resistenza fatta dai batteri abituati a combattere. La ricerca sta già prendendo una piega più specifica: l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) conta 4700 persone che muoiono ogni giorno a causa di infezioni batteriche da imputare al Bacillo di Koch, il microbatterio della tubercolosi. A fronte di questi dati, lo studio sull'efficienza dello zucchero potrebbe determinare una svolta, rendendo di nuovo competitivi i farmici anti-tubercolosi. Spiega Collins: "Il nostro obiettivo è quello di rafforzare l'effetto degli antibiotici già esistenti, piuttosto che scoprirne di nuovi; si tratta di un processo che potrebbe rivelarsi lungo e costoso". Ma se questa scoperta dovesse essere confermata con gli studi sugli uomini, questi costi potrebbero essere abbattuti, e con medicinali più economici sarebbero molti a beneficiarne, soprattutto individui affetti da patologie di cui stafilococco e streptococco sono responsabili, tubercolosi e infezioni del tratto urinario. |
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