Le tecniche di procreazione assistita

Le tecniche di procreazione assistita si sono diffuse rapidamente nel nostro paese dagli inizi degli anni ’80, si sono aperti centri pubblici e privati, che in mancanza di normativa,e in un vuoto di discussione e di confronto hanno cercato di dare una risposta alla domanda crescente di terapie per la sterilità. I problemi suscitati dalle tecniche di procreazione assistita sono di ordine etico, morale ,legale , ma spesso i toni del dibattito hanno spesso e da più parti assunto toni colpevolizzanti nei confronti delle coppie che affrontano questa strada già tanto in salita.
In questi anni di sterilità e dei mezzi per superarla si è parlato molto: non c’è giorno che i mezzi di informazione non abbiano parlato di fecondazione assistita, prediligendo tuttavia notizie di forte impatto emotivo, la nonna-mamma, l’embrione perso nel congelatore, la mamma che porta termine la gravidanza per la figlia… producendo in chi legge un effetto di presa di distanza e di critica che ha contribuito a creare un paradosso: di sterilità e di tecnologie riproduttive si è parlato moltissimo ma con una modalità che ha aumentato la solitudine con cui migliaia di coppie infertili hanno vissuto e vivono il problema.
La sterilità ha sempre portato con sé uno stigma sociale L’approvazione della nuova legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita si inserisce in questo scenario: questa legge , aspramente criticata da tutte le associazioni scientifiche del settore è la legge più restrittiva d’Europa. In questo capitolo vengono illustrate le principali tecniche di fecondazione assistita e le implicazioni sulle stesse della nuova legge.