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PMA: l’IMSI aumenta le possibilità di successo |
PMA - Tecniche |
Scritto da Maria Ida Longo Lunedì 17 Gennaio 2011 16:35 |
Aumentano sempre più le coppie che per realizzare il sogno di diventare genitori devono ricorrere alla PMA ( procreazione medicalmente assistita): spesso, il piccolo tanto desiderato arriva subito al primo tentativo, ma c'è anche l'atra faccia della medaglia, quella più difficile, più dolorosa, ovvero il fallimento di più tentativi o l'aborto dopo aver ottenuto la gravidanza tramite tecniche di II livello (FIVET, ICSI).
Ovviamente alcuni fallimenti o aborti rientrano nella norma, infatti la PMA , soprattutto se di II livello ha altissime percentuali di riuscita e come spesso succede nelle gravidanze ottenute naturalmente e quindi senza un intervento medico, può capitare di avere un aborto. Spermatozooi con normale microscopio (x 400)
I fallimenti però possono essere anche causa di qualche patologia che va curata attentamente, ad esempio ormoni ballerini e problemi alla cavità uterina: ma che succede quando la PMA non riesce ne suo intento più e più volte o quando ci si imbatte in vari aborti senza un apparente causa medica? Fortunatamente, oggi ci sono nuove tecniche che permettono ai medici di fare controlli più approfonditi sia sugli ovuli, che sugli spermatozoi ed è proprio di questi ultimi che volgiamo occuparci. Esiste una nuova tecnica che, purtroppo, in Italia non tutti i centri ancora fanno: parliamo dell'IMSI (Intracytoplasmic Morfologically selected Sperm Injection). Apparentemente è appunto la parola giusta, in quanto in un controllo normale, che precede la scelta degli spermatozoi migliori nelle tecniche di PMA di II livello, questi vengono selezionati tramite osservazione al microscopio ed ingranditi quindi di 400 volte. Vengono presi i migliori, i più vivaci e strutturalmente perfetti, questi serviranno a fecondare l'ovulo dando quindi il via allo sviluppo di una nuova vita, l'embrione. Purtroppo, però, l'embrione appena formatosi spesso non attecchisce alle pareti uterine e se lo fa capita che non riesca più ad andare avanti, dando il via quindi o ad una gravidanza biochimica o ad un aborto nelle prime settimane di gestazione: tutto questo spesso è appunto causa della qualità degli spermatozoi, che possono sembrare belli e forti ma in realtà non lo sono. Spermatozoi tramite IMSI (x 6.600) A tale proposito quindi viene in aiuto l'IMSI, ovvero, lo spermatozoo da iniettare all'interno dell'ovocita viene selezionato mediante alti ingrandimenti microscopici ovvero, il gamete maschile non ha più una visibilità di 400 volte ma addirittura di 6.600 volte. In particolare, per la scelta dello spermatozoo viene utilizzata una tecnica denominata MSOME (Motile Sperm Organellar Morphological Examination): in questo modo, diversi organelli degli spermatozoi, quali acrosoma, collo, coda, mitocondri e nucleo, possono essere esaminati dettagliatamente. Infatti, tramite varie ricerche, è stato possibile evidenziare che, per il processo di fecondazione sono particolarmente importanti le caratteristiche del nucleo dello spermatozoo che deve essere, liscio, ovale, simmetrico con una struttura cromatinica (contenente il DNA) omogenea, inoltre, non deve presentare vacuoli con un'area superiore al 4% di quella del nucleo stesso. Numerosi studi effettuati hanno evidenziato una correlazione statisticamente significativa tra tale caratteristica spermatica e le percentuali di fertilizzazione ovocitaria e di gravidanza: l' IMSI si è dimostrata utile soprattutto in quelle coppie che hanno alle spalle ripetuti fallimenti con la tecnica ICSI o sono andati incontro ad aborti post PMA. La tecnica IMSI, infatti, ha permesso di aumentare la percentuale di embrioni di ottima qualità, le percentuali di impianto embrionario, le percentuali di gravidanza e una diminuzione delle percentuali di aborto. |
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