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Scritto da Maria Ida Longo
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Mercoledì 10 Agosto 2011 11:58 |
La dipendenza da Internet è ormai un fenomeno che sta crescendo a macchia d'olio, non si parla solo di social network ma del web in generale: la rete piena di notizie e quant'altro sta entrando nella vita della gente, soprattutto in quella dei giovani diventando una realtà ossessiva spesso difficile da gestire, una vera e propria patologia che il Ministro per la salute Fazio ha preso in seria considerazione dichiarando che il piano per il nuovo anno sanitario 2011/2013 potrebbe contenere un intervento straordinario per la lotta a questo nuovo tipo di dipendenza. La dipendenza da internet o "internet addiction" porta ad una serie di disturbi generali a carattere cognitivo psicologico: isolamento sociale, dipendenza patologica, perdita di contatti reali, insomma un sovraccarico cognitivo accompagnato dall'incapacità di staccarsi dal computer.
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Scritto da Martina Paolucci
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Mercoledì 10 Agosto 2011 11:30 |
Tante strade sono state tentate per combattere le zanzare, soprattutto quelle responsabili della malaria, ma nessuna è risultata, ancora, assolutamente efficace. L'ennesimo tentativo punta nuovamente sull'insetto stesso prima che sui farmaci che possano curare la malattia: l'idea è quella di zanzare sterili che ingannino le femmine convicendole di essere state fecondate quando questo, chiaramente, non è avvenuto. Lo studio in questione è stato pubblicato dalla rivista dell'Accademia nazionale americana delle scienze (Pnas) ed è opera di due ricercatori italiani, Andrea Crisanti e Flaminia Catteruccia, per l'Imperial College di Londra. Il progetto nasce dall'osservazione del comportamento delle femmine che, una volta di fronte a maschi sterili, non mutavano atteggiamento e si lasciavano "corteggiare" come di consueto. Le femmine ingannate, infatti, deponevano le uova e smettevano di cercare altri maschi che fossero fecondi. Se il metodo risultasse davero efficace, la pratica di sterilizzare i maschi potrebbe risultare rivoluzionaria: il maschio sterile, infatti, avrebbe anche un vantaggio sul maschio normale che deve necessariamente impiegare energia per produrre gli spermatozoi necessari alla fecondazione.
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Scritto da Maria Ida Longo
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Mercoledì 10 Agosto 2011 08:00 |
Da uno studio condotto dalla Tulane University di New Orleans e pubblicato su "Circulation", la rivista dell'American Heart Association è emerso che il latte e la soia sono un validissimo aiuto per combattere l'ipertensione.Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno preso in esame 352 volontari adulti di età superiore ai 22 anni in fase di pre-ipertensione, ovvero con valori della massima compresi fra 120 e 159 e della minima tra 80 e 95 e con problemi di circolazione già da molto tempo.
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Scritto da Maria Ida Longo
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Martedì 09 Agosto 2011 12:30 |
Una nuova, importante scoperta è stata fatta dai ricercatori della British Heart Foundation, coordinati da Andrew Ewer, per scovare i difetti congeniti cardiaci nei neonati e salvargli quindi la vita: è un esame semplice ed economico, si effettua tramite uno strumento chiamato pulsossimetro che permette di stimare la quantità di ossigeno presente nel sangue, mettendo in luce circa il 75% delle anomalie più gravi. In oltre, tale strumento, associato con i metodi tradizionali sarebbe in grado di scovare addirittura il 92% delle malattie cardiache congenite: proprio per questo motivo i ricercatori hanno chiesto che il test dell'ossigeno venga introdotto in tutto il Ragno Unito.
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Scritto da Martina Paolucci
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Martedì 09 Agosto 2011 12:20 |
"D'estate muoio un po'...", cantava una nota cantante italiana. D'estate molte persone "muoiono" e attendono che ritorni l'autunno per riprendersi e tornare in forma smagliante. Un controsenso per tanti che amano l'estate perchè dispensatrice di ferie, perchè significa mare e relax, ma un problema per chi, invece, lo avverte comne problema. Non è un semplice fastidio, ma una patologia ufficialmente riconosciuta, conosciuta come "summer sad", dove sad sta per Seasonal Affective Disorder. La stagione estiva, con le sue caratteristiche atmosferiche (alte temperature, elevata umidità, luce), va ad influire direttamente sul nostro comportamento, determinando stati depressivi il cui numero aumenta con l'arrivo della bella stagione. Secondo Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, la colpa di questi stati depressivi è degli occhi. La tanta luce che riempe le nostre giornate, luce che varia continuamente, interviene direttamente sul nostro cervello con un'intensità che dipende dall' efficienza delle nostre retine. In questo modo sono gli occhi che filtrano la luce e condizionano i centri cerebrali repsonsabili del nostro comportamento e del nostro umore.
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