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Scritto da maddyparla
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Lunedì 24 Settembre 2012 12:18 |
La salute della signora Angelina Jolie è uno degli argomenti più discussi sui tabloid americani. L'hanno data per malata più volte da quando è la moglie di Brad Pitt ma stavolta l'ipotesi fa davvero paura: potrebbe aver bisogno di un trapianto di fegato. Veramente una triste notizia, che vorrebbe la bellissima attrice con un fegato irrimediabilmente compromesso da anni e anni di consumo di droghe,cocaina, eroina, LSD ed ecstasy. Magrissima, pallida e deperita, Angelina Jolie ha ormai da tanto tempo un aspetto poco sano e le riviste scandalistiche hanno spesso favoleggiato sulle sue condizioni di salute. La notizia di questa volta è stata pubblicata in questi giorni sulle pagine del tabloid scandalistico National Enquirer, secondo il quale la 38enne attrice soffre di epatite C, contratta da giovane che la porta oggi ad avere gravissimi danni epatici.
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Scritto da maddyparla
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Lunedì 24 Settembre 2012 10:58 |
La nostra memoria con il passare del tempo altera a tal punto il ricordo degli eventi passati da stravolgere completamente i fatti. Il cervello rielabora a tal punto i ricordi da essere paragonato ad un telefono senza fili, che provvede a mutare ogni volta che richiama alla memoria un evento, tanto che, alla fine, risulterà stravolto rispetto a quello originario. Ricordare un evento vuol dire, paradossalmente, alterarne anche il ricordo originale sulla base di percezioni estemporanee ed elaborazioni che lo "inquinano". A dirlo è la recente ricerca della Northwestern University pubblicata sul Journal of Neuroscience: ogni volta che ricordiamo un evento lo rielaboriamo trasformando il fatto originale. Ed ogni volta che la memoria torna ad un particolare episodio lo ricorda in base all’ultima elaborazione, distanziandosi sempre di più da quello che è realmente accaduto. Lo studio riporta il lavoro condotto su 12 persone ma la ricerca ne ha coinvolte in totale 70.
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Scritto da Angela Messina
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Lunedì 24 Settembre 2012 08:28 |
I casi di anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari aumentano in Italia, specialmente tra le donne e gli in cui tali disturbi sono più presenti sono la moda e lo sport, in cui si pretende una forma fisica impeccabile. A tracciare il quadro della situazione è Nazario Melchionda, presidente della Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca) e professore associato di Endocrinologia all'Università di Bologna Alma Mater Studiorum. Le stime dicono che, tra le giovani donne, l'incidenza di queste malattie sia dello 0,5% per l'anoressia, tra l'1% e il 2 % per la bulimia e circa del 3-4% per i disturbi Ednos. In sostanza si può affermare che circa il 5-6% della popolazione femminile tra i 12 e i 25 anni, soffre di un alterato e patologico rapporto con l'alimentazione e il corpo. Una percentuale che, secondo la Sisdca, può salire al 10% considerando anche i disturbi parziali, cioè quelle situazioni non ancora patologiche, ma che possono rappresentare un campanello d'allarme.
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Scritto da maddyparla
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Venerdì 21 Settembre 2012 15:56 |
L’ Alzheimer è una malattia degenerativa causata da un’alterazione delle funzioni cerebrali che influisce sulle capacità cognitive del paziente e provoca danni alla memoria, incidendo sulla facoltà di eseguire tutte le più banali attività della vita quotidiana. Una malattia tanto terribile quanto misteriosa, di cui 1 paziente su quattro si vergogna. L'esclusione sociale e l'emarginazione infatti sono gli ostacoli maggiori che le persone con demenza e le persone che li assistono trovano sulla loro strada, questo uno dei dati più tristi che emergono dal Rapporto mondiale Alzheimer 2012 «Superare lo stigma della demenza» presentato oggi a Milano, New York e Londra in occasione della XIX Giornata Mondiale Alzheimer. La giornata di oggi vuol essere un momento di riflessione su questa malattia, aiutando i malati a mantenere la loro dignità e a diminuire il senso di esclusione che li affligge. Del morbo di Alzheimer non si conoscono le cause, non puo' essere diagnosticato facilmente e soprattutto non è guaribile. Allora è importante prendersi cura del malato con terapie che li aiutino a mantenere le loro capacità il più a lungo possibile. Ma è anche importante migliorare l'educazione dell'opinione pubblica e incoraggiare le persone con demenza a condividere le proprie esperienze e garantire che esse partecipino alle attività quotidiane.
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Scritto da maddyparla
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Giovedì 20 Settembre 2012 13:34 |
Iniziare a fumare a 15 anni, da ragazzini quindi, triplica il rischio di morire di cancro rispetto a chi inizia 10 anni dopo. La notizia shock arriva dalla presentazione del rapporto "Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere" fatta ieri in Senato da Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. Un rapporto preoccupante perchè testimonia lo stretto rapporto tra giovani e fumo in Italia oggi. Il rapporto, curato dall'associazione I-think, di cui Marino è presidente, raccoglie molte informazioni sul tabagismo oggi, tra questi il dato tragico per cui risulta che un quindicenne ha una probabilità di morire di cancro tre volte maggiore rispetto a chi inizia dieci anni più tardi e che, purtroppo, circa l’87% dei fumatori comincia entro i 20 anni. Una informazione che si spera arriverà ai ragazzi, ribadendo il concetto che cominciando a fumare da ragazzi si vive meno e peggio.
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