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Chi comincia a fumare molto giovane ha un'aspettativa di vita più bassa |
Benessere - Articoli |
Scritto da maddyparla Giovedì 20 Settembre 2012 13:34 |
Iniziare a fumare a 15 anni, da ragazzini quindi, triplica il rischio di morire di cancro rispetto a chi inizia 10 anni dopo. La notizia shock arriva dalla presentazione del rapporto "Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere" fatta ieri in Senato da Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. Un rapporto preoccupante perchè testimonia lo stretto rapporto tra giovani e fumo in Italia oggi.
Il rapporto, curato dall'associazione I-think, di cui Marino è presidente, raccoglie molte informazioni sul tabagismo oggi, tra questi il dato tragico per cui risulta che un quindicenne ha una probabilità di morire di cancro tre volte maggiore rispetto a chi inizia dieci anni più tardi e che, purtroppo, circa l’87% dei fumatori comincia entro i 20 anni. Una informazione che si spera arriverà ai ragazzi, ribadendo il concetto che cominciando a fumare da ragazzi si vive meno e peggio. Il fumo è stato il silenzioso killer del XX secolo: ha fatto oltre 100 milioni di morti. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, ogni sei secondi il tabacco uccide una persona ancora oggi. Eppure questo non scoraggia le nuove generazioni, sono infatti tantissimi i ragazzi che si avvicinano al fumo, si calcola che ogni giorno tra gli 80.000 e i 100.000 ragazzi inizino a fumare. Questo nonostante le statistiche confermino una progressiva riduzione nel numero dei fumatori nei paesi industrializzati. Dalla ricerca I-think emerge anche che, nonostante rimanga ancora bassa la percentuale di utilizzo, la sigaretta rollata, realizzata con cartine e tabacco sfuso, è quella che negli ultimi anni ha avuto il maggior incremento di uso tra la popolazione giovanile, probabilmente per il prezzo ridotto rispetto al pacchetto data la più bassa tassazione, ma anche per un consumo legato ad abitudini e mode dei consumatori più giovani. Il fumo provoca ogni anno in Italia settantamila morti (il 15% del totale), attribuibili a malattie legate al consumo di tabacco, dall'enfisema alla broncopolmonite, con costi diretti per il Servizio Sanitario Nazionale. In Senato si sta lavorando ad un ddl bipartisan che prevede di affrontare il problema, ancora una volta, con la prevenzione e quindi l'informazione. Allo studio tra le possibilità ci sono l'innalzamento a 18 anni dell'età per l’acquisto e il consumo di tabacco, l'estensione del divieto di fumo vicino le scuole, sanzioni per chi vende tabacco ai minorenni e inserimento di un bugiardino nei pacchetti di sigarette che riveli presenza e quantità di sostanze cancerogene. |
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