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Scritto da Angela Messina
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Lunedì 12 Settembre 2011 15:00 |
Un ricercatore della Mayo Clinic di Rochester del Minnnesota (Usa), Eric Poeschla, ha effettuato una serie di esperimenti sui gatti, per capire come funziona esattamente l’ HIV e, soprattutto, come curarla. Per farlo li ha modificati geneticamente. La scelta è ricaduta sui gatti perchè hanno in comune con l’ uomo il 90% di DNA, a differenza di topi e scimmie; inoltre, l’aids dei gatti, è molto simile a quella umana. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Methods è un risultato senza precedenti perchè per la prima volta è stata prodotta questa modificazione genetica in un carnivoro. In questo modo diventa possibile eseguire nei gatti esperimenti finora impossibili su topi e scimmie e si apre la strada alla comprensione di numerose malattie. Il virus dell'immunodeficienza felina (Fiv) causa nei gatti una Sindrome di immunodeficienza acquisita (Aids) allo stesso modo di come l'Hiv fa nell'uomo e le proteine che normalmente difendono gli uomini e i felini dagli attacchi virali risultano inefficaci contro questo tipo di virus.
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Scritto da Giorgia Marchesi
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Lunedì 12 Settembre 2011 14:27 |
Cosa caratterizza i più grandi artisti e i più grandi geni creativi della storia dell'umanità? Secondo una ricerca svolta da Murray e Johnson, dell'università australiana di Hawthorn e dell'americana di Berkeley, la dopamina sarebbe la responsabile, oltre che dei disturbi maniaco-depressivi, anche della creatività; la dopamina è un neurotrasmettitore che viene prodotto in diverse regioni del cervello; essa svolge numerosissime funzioni all'interno dell'organismo coinvolgendo e influenzando il comportamento, la cognizione, l'umore, il sonno, la memoria e l'apprendimento, ma anche i processi di motivazione, punizione e soddisfazione. Lo studio, pubblicato sulla rivista Clinical Psychological Review, deve ancora essere dimostrato con sicurezza in quanto si basa su dati sperimentali e singoli casi, piuttosto che su ampie ricerche condotte su vasti campioni; tuttavia, sembra esserci un chiaro collegamento tra disturbi bipolari e maniaco-depressivi abbinati alla creatività. Il ventaglio di disturbi del comportamento che possono verificarsi in un bipolare è piuttosto ampio, va da una leggera forma di maniacalità fino al suicidio. Nello sviluppo di un processo creativo la condizione di maniacalità leggera con sintomi come l’euforia esagerata , la sicurezza di sé, l’assenza di stanchezza, la velocità dei pensieri, è quindi quella più spesso associata al momento creativo.
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Scritto da Martina Paolucci
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Venerdì 09 Settembre 2011 14:45 |
Il sondaggio è stato effettuato online e l'obiettivo per il quale è stato studiato è capire come gli attuali, stressanti, ritmi di vita a cui gli uomini italiani sono soggetti e le sempre maggiori difficoltà di conciliare vita lavorativa e vita familiare influiscano sulla sfera sessuale. Al sondaggio hanno risposto 750 donne e uomini, e i risultati verrano presentati domani, 10 settembre, in concomitanza con la Giornata mondiale della Salute Sessuale. L'evento si svolgerà a Roma, presso l'Istituto di Sessuologia Clinica e vi parteciperanno i più grandi esperti del campo, della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica e della European Federation of Sexology. Secondo quanto emerso dal sondaggio, l'uomo italiano subisce l'effetto negativo esercitato da una vita lavorativa stressante, così come risente delle aspettative sociali e di quelle della propria compagna. In compenso, però, l'uomo italiano può dimostrarsi un prezioso aiuto in casa per le consorti e che, ancor meglio, nonostante ansie, preoccupazioni e stress, tiene particolarmente alla propria virilità.
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Scritto da Caterina Poni
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Venerdì 09 Settembre 2011 11:06 |
Avere un alito cattivo può essere davvero un bel problema, può mettervi in difficoltà di fronte agli altri e imbarazzarvi non poco con l'uomo dei vostri sogni. Il problema, tra l'altro, sta nel fatto che spesso non ci si accorge da soli di avere un pessimo alito e altrettanto spesso i vostri amici e colleghi hanno paura di darvi un dispiacere e di offendervi facendovi notare il problema. L'idea è nata in Brasile e il nuovo servizio "SOS alito cattivo" è stato progettatto e sviluppato dall'ABHA, l'Associazione Brasiliana di Alitosi. Questo servizio permette di scegliere il mezzo di comunicazione migliore e le alternative spaziano dalla classica lettera con francobollo alla molto più rapida e contemporanea email. La particolarità? Il servizio di allerta è assolutamente anomino, così da sottrarre all'imbarazzo dello scambio entrambi i soggetti.
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Scritto da Martina Paolucci
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Giovedì 08 Settembre 2011 16:50 |
Di metodi se ne sono visti tanti, cerotti, sigarette elettroniche e rimedi casalinghi, ma smettere di fumare è tutt'altro che una passeggiata. Presto, però, potrebbe arrivare in soccorso dei fumatori incalliti che non riescono a mettere via l'argenteo pacchetto un nuovo strumento di lotta al fumo: un vaccino. I risultati della sperimentazione, arrivata alla sua ultima fase, si aspettano per la fine del mese corrente. Il suo nome è "NicVAX", potrebbe presto essere sugli scaffali delle farmacie e incute timore alle ricche compagnie del tabacco. Certo, saranno i fumatori stessi a scegliere se continuare la strada del vizio o se abbandonarla all'insegna di una vita più salutare, ma l'impatto potrebbe essere comunque straordinario. Il nuovo vaccino è un prodotto della NABI Biopharmaceuticals, e se i risultati attesi dai 1000 fumatori coinvolti nella terza fase della sperimentazione daranno esito positivo, la casa potrà alzare i calici e brindare alla nuova scoperta e all'approvazione della Food and Drug Administration.
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