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Scritto da Angela Messina
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Giovedì 22 Settembre 2011 10:38 |
Un’équipe italo-americana ha scoperto il principale gene responsabile della Sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come morbo di Lou Gehrig (o malattia dei calciatori), una degenerazione neurologica per ora incurabile che colpisce ogni anno in tutto il mondo 3 persone ogni 100 mila. La causa della malattia è una mutazione inattesa di un gene: localizzato normalmente nel nucleo, nella sua forma mutata che porta alla malattia si sposta nel citoplasma innescando un’alterazione della trascrizione del Dna. La ricerca ha analizzato 268 casi familiari di Sla americani, tedeschi e italiani, e 402 casi familiari e sporadici di Sla finlandesi: ha permesso di scoprire che il 38 per cento dei casi familiari e circa il 20 per cento dei casi sporadici erano portatori dell’alterazione del gene (C9ORf72), appena scoperto.
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Scritto da Martina Paolucci
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Giovedì 22 Settembre 2011 09:15 |
Fumare è piacevole e appagante, ma considerati anche i continui aumenti del costo del pacchetto di sigarette, saranno forse molti quelli che, in un futuro molto prossimo, decideranno di dire basta al proprio vizio. Nessuno ha mai detto che smettere di fumare sia un gioco da ragazzi, e nessuno ha mai potuto sostenere che resistere alla tentazione di ricadervi una volta "depurati" sia altrettanto (se non di più) difficile della prima fase. Ed è proprio agli ex-fumatori che hanno messo via il proprio compagno di viaggio quotidiano che l'Unione Europea vuole rivolgersi con la seconda fase della campagna anti-tabacco "Ex-smokers are unstoppable (Gli ex-fumatori sono irresistibili)". Il programma, sostenuto e guidato dal commissario europeo per la Salute, John Dalli, ha già attirato l'attenzione di 500mila cittadini europei che, attraverso una visita al sito della campagna, hanno appreso informazioni utili sul proprio vizio, sulle difficoltà dell'affrontarlo e sulle problematica relative alla coraggiosa scelta di smettere, ottenendo un valido aiuto da iCoach, un motivatore virtuale progettato per essere di supporto a chi si vuole liberare del fumo, dispensando consigli e suggerimenti concreti per raggiungere il traguardo.
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Scritto da Martina Paolucci
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Mercoledì 21 Settembre 2011 10:45 |
La felice storia ha avuto luogo all'Ospedale di Teramo lo scorso fine settimana, nella notte tra venerdì e sabato. Veronica, la mamma, incinta di otto mesi, è stata improvvisamente colpita da un aneurisma dissecante dell'aorta ed ha costretto i medici a scegliere il ricovero e l'intervento immediato. Poco primi, però, che i cadiochirurghi potessero intervenire, un'altra buona notizia ha allietato e (parzialmente) tranquillizzato parenti e amici: con un parto cesareo, Veronica aveva dato alla luce la sua bambina di tre chili e mezzo. La 32enne abruzzese, protagonista di quello che anche i medici chiamano quasi miracolo, si è sentita male mentre era in ufficio, forti fitte alla schiena che non accennavano a diminuire di intensità. Veronica, dopo aver valutato l'ipotesi che la colpa potesse essere dell'aria condizionata, ha chiamato il 118 e i soccorritori accorsi sul posto l'hanno accompagnata subito all'ospedale più vicino, quello di Atri. Qui i medici, constatato che la situazione era molto più grave di quello che tutti potessero pensare, hanno disposto il trasferimento d'urgenza al più grande e attrezzato Ospedale di Teramo.
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Scritto da Martina Paolucci
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Giovedì 15 Settembre 2011 10:00 |
Il modo migliore per aumentare la propria soglia del dolore? Ridere! A svelarlo e strappare un sorriso ai lettori, uno studio britannico dell'Università di Oxford, pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society Bcondotto dal professor Robin Dunbar, importante biologo dell'evoluzione della Gran Bretagna. Secondo il professor Dunbar chi ride aumenta il livello del dolore che riesce a sopportare, e per dimostrarlo ha esaminato le soglie di dolore di due gruppi di persone, uno sottoposto alla visione di video comici in tv e l'altro a cui sono stati somministrativideo drammatici.
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Scritto da Martina Paolucci
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Giovedì 15 Settembre 2011 09:00 |
L'allarme è stato lanciato da alcuni ricercatori americani che, preso atto dei risultati di uno studio condotto dalla dottoressa Angeline Lillard dell'Università della Virginia, hanno annunciato al mondo la sventura: cartoni animati del genere di SpongeBob, troppo frenetici e confusi, possono portare seri problemi ai vostri bambini. Sul tavolo degli imputati sono le immagini di questi cartoni che, con il loro ritmo eccessivo, finiscono per rovinare e rallentare il cervello dei più piccoli che, sempre stando alle stime degli statunitensi, passano più di un'ora e mezza al giorno di fronte alla scatola animata. Il cartone animato più pericoloso secondo gli espertiè proprio SpongeBob, la storia della colorata spugna, in quanto il cambio scena avviene ogni 11 secondi. Questo breve intervallo, considerato un intervallo pericoloso e innaturale, può incidere negativamente sulle funzioni cerebrali dei bambini.
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