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Gatti transgenici per curare l'HIV |
Benessere - Articoli |
Scritto da Angela Messina Lunedì 12 Settembre 2011 15:00 |
Un ricercatore della Mayo Clinic di Rochester del Minnnesota (Usa), Eric Poeschla, ha effettuato una serie di esperimenti sui gatti, per capire come funziona esattamente l’HIV e, soprattutto, come curarla. Per farlo li ha modificati geneticamente. La scelta è ricaduta sui gatti perchè hanno in comune con l’uomo il 90% di DNA, a differenza di topi e scimmie; inoltre, l’aids dei gatti, è molto simile a quella umana.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Methods è un risultato senza precedenti perchè per la prima volta è stata prodotta questa modificazione genetica in un carnivoro. In questo modo diventa possibile eseguire nei gatti esperimenti finora impossibili su topi e scimmie e si apre la strada alla comprensione di numerose malattie. Il virus dell'immunodeficienza felina (Fiv) causa nei gatti una Sindrome di immunodeficienza acquisita (Aids) allo stesso modo di come l'Hiv fa nell'uomo e le proteine che normalmente difendono gli uomini e i felini dagli attacchi virali risultano inefficaci contro questo tipo di virus. I ricercatori hanno pensato così di imitare le armi che nel corso dell'evoluzione hanno portato alcune scimmie, come i Macachi Rhesus, ad essere immuni dal virus dell'Aids: hanno utilizzato dei virus come vettori per trasferire i geni che producono due fattori antivirali dei Macachi Rhesus (chiamati TrimCyp ed eGfp) all'interno degli ovociti di gatto. Gli ovuli sono stati poi fecondati e sono nati così tre gattini portatori della modificazione genetica, come dimostra l'etichetta fluorescente che permette di riconoscere i nuovi geni in attività in molti organi, fra i quali i più bersagliati dal virus Hiv, come timo, linfonodi e milza. I piccoli sono in buona salute e una volta adulti, saranno in grado di trasmettere alla prole i geni anti-Aids. La tecnica, rilevano i ricercatori, non sarà utilizzata direttamente per trattare uomini o gatti contro l'Aids, ma permetterà di comprendere al meglio i meccanismi per sviluppare sistemi di difesa efficienti contro questa malattia. Si tratta di un passo in avanti notevole nella ricerca perchè i gatti geneticamente modificati ottenuti finora, come la gattina Copycat ottenuta nel 2002, erano stati ottenuti a partire da cellule adulte fatte regredire e poi trasferite in una nuova cellula privata a sua volta del nucleo. Questo processo di trasferimento nucleare, più noto come clonazione, ha dimostrato però di non funzionare perchè gli animali nati in questo modo avevano anomalie a livello cellulare e molecolare. |
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