Deborah Orr, giornalista britannica del Guardian, sta vivendo  personalmente su di sè l'esperienza devastante del tumore e non ha smesso di lavorare neanche in quest'occasione: ha cominciato a scrivere appunti sulle frasi involontariamente nocive dei parenti e degli amici che andavano a farle visita, anche se dette a fin di bene. Ora che sta affrontando la fase più dura, quella post-operatoria, ha scritto un lungo articolo sul suo quotidiano.

E' nato così un decalogo di frasi da non dire a chi è malato di cancro, in quanto sortiscono l'effetto contrario di quello desiderato.

Sono 3 milioni i giovani italiani che soffrono di disturbi alimentari. Sembra che negli ultimi tempi molti giovani soffrono della cosiddetta drunkoressia, ossia il sostituire le calorie del cibo con quelle dell'alcol. In Italia ci sono tre milioni di persone che soffrono di disturbi alimentari vari dall’anoressia alla bulimia ed in mezzo a queste due conclamate malattie si inserisce questa nuova che avrebbe già raggiunto circa mezzo milione di persone, soprattutto giovani.

In Italia si è di fronte ad una vera epidemia sociale, come afferma Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, se teniamo in conto che i casi più precoci, che non sono più un eccezione, si registrano tra i bambini di 8-10 anni, specialmente di sesso femminile.

In Italia il tumore all'endometrio è il più diffuso per quel che riguarda l'apparato genitale femminile, ma la pessima notizia è che i casi sono in aumento seppur venga diagnosticato già a quasi 7.700 donne ogni anno: diventa così di fondamentale importanza agire sulla prevenzione, argomento trattato durante la Conferenza Nazionale dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) a Mestre.

Il sintomo più evidente del tumore all'endometrio è il sanguinamento vaginale anomalo tra un ciclo e l'altro o dopo la menopausa, sintomo che però viene sottovalutato dalle donne.

D'ora in poi non sarà più solo un modo di dire che l'ottimismo fa bene al cuore: i ricercatori statunitensi dell'Harvard School hanno pubblicato sul Psychological Bullettin un loro studio recente da cui emerge che l'ottimismo e la soddisfazione proteggono la salute cardiovascolare.

La mancanza di uno stato d'animo negativo però non è sinonimo della presenza di uno stato positivo, in quanto dai dati risulta che ottimismo, soddisfazione e felicità sono associati ad un ridotto rischio di malattia cardiovascolare indipendentemente da altri fattori quali età, condizione economica, pessime abitudini di vita.