Il tumore all'ovaio è un tipo di cancro su cui c'e' molta disinformazione in Italia. La maggioranza delle donne non lo conosce oppure lo confonde con quello dell'utero. A fare il punto il 18 maggio sono stati pazienti, ricercatori e clinici nell'incontro organizzato a Milano dall'associazione Acto Onlus, Alleanza Contro il Tumore Ovarico, con la collaborazione dell'istituto Mario Negri.

Il tumore alle ovaie provoca ogni anno in Italia 5 mila nuovi casi, mentre  in Europa circa 500 donne muoiono di questa malattia. Purtroppo, solo il 37% delle donne sopravvive a questa malattia.

Bella notizia per gli amanti della buona tazzina di caffè: oltre a tenere svegli e proteggere lo stomaco, è ora dimostrato che chi ne consuma è più longevo di chi non ne beve affatto. Inoltra riduce il rischio di malattie cardiache, ictus, infezioni.

Lo studio è stato condotto su 400 mila persone dai ricercatori del 'National Cancer Institute', capitanato da Neal Freedman, tenute sotto osservazione nel corso di parecchi anni e con la consultazione dei registri nazionali per controllare i decessi avvenuti durante il monitoraggio e le cause.

L'indagine 'Mamma quanti dubbi' lanciata su Facebook attraverso un sondaggio su 500 mamme in tutta Italia, ha rivelato che la maggior parte delle mamme (60%) cerca le risposte di pediatri e specialisti su internet.  Alberto Ugazio, presidente Sip, dice che il pediatra resta la figura più autorevole a cui rivolgersi, ma il web 2.0 e' un'ottima opportunita' per migliorare ulteriormente il rapporto mamma-pediatra, per riuscire a essere divulgativi senza perdere di vista la correttezza scientifica dei contenuti.

Pediatra e internet, presi singolarmente,  spiegano gli autori dell'indagine, sono le due fonti cui le mamme si rivolgono piu' spesso quando vogliono informarsi sulla salute del proprio figlio.

Dedicare un po' del proprio tempo alla meditazione per almeno due anni aumenta il benessere di mente e corpo, e a misurare l'effetto dell'esperienza dello Sahaja Yoga sullo stato di salute è un gruppo di ricercatori dell'Università di Sidney guidati da Ramesh Manoca. L'esperimento è stato condotto su 350 australiani che lo praticavano da almeno due anni.

I risultati maggiori riguardano il benessere della mente, aumentato del 10%, conclusioni che sono state pubblicate sul Journal of Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine.