D'ora in poi non sarà più solo un modo di dire che l'ottimismo fa bene al cuore: i ricercatori statunitensi dell'Harvard School hanno pubblicato sul Psychological Bullettin un loro studio recente da cui emerge che l'ottimismo e la soddisfazione proteggono la salute cardiovascolare.

La mancanza di uno stato d'animo negativo però non è sinonimo della presenza di uno stato positivo, in quanto dai dati risulta che ottimismo, soddisfazione e felicità sono associati ad un ridotto rischio di malattia cardiovascolare indipendentemente da altri fattori quali età, condizione economica, pessime abitudini di vita.

Nel corso degli ultimi decenni sono stati svolti diversi studi che hanno dimostrato che stati d'animo negativi come la depressione, la rabbia e l'ansia sono dannosi per la salute cardiovascolare, un po' meno si conosce la correlazione tra buonumore e salute del cuore. Il team guidato da Julia Boehm e Laura Kubzansky ha esaminato più di 200 ricerche incrociando i dati sulle malattie cardiovascolari con quelli relativi allo stile di vita adottato dai soggetti presi in esame e confrontandoli con dei marcatori biologici. Hanno rilevato così che le persone con un alto grado di buonumore seguivano uno stile di vita più sano.

In pratica svolgevano un'attività fisica regolare, seguivano una dieta equilibrata e dormivano di più, ma avevano anche una pressione sanguigna più bassa, un basso livello di grassi nel sangue e un peso corporeo nella norma. Il pensiero positivo, guardare il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, una visione ottimistica della vita, giova fortemente alla nostra salute. Finora tutti gli studi erano focalizzati sull'effetto delle emozioni negative, questo è il primo studio che invece analizza quelli conseguenti a sentimenti piacevoli come la gioia e l'entusiasmo.