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Scritto da Angela Messina
Venerdì 16 Settembre 2011 14:47
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Smettere di fumare permette di avere molti benefici e uno fra questi è un miglioramento della propria vita sessuale. Secondo uno studio condotto dagli scienziati dell'Università del Texas di Austin, il fumo può avere una significativa influenza sulla sfera sessuale soprattutto maschile. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul British Journal of Urology International. L'indagine è stata condotta su 65 volontari sani e non affetti da impotenza, che sono stati inseriti in un programma di otto settimane per smettere di fumare basato sui cerotti alla nicotina. Gli studiosi hanno analizzato la funzionalità erettile e il desiderio sessuale dei 65 volontari prima del programma anti-fumo, hanno poi ripetuto il test a metà e poco prima del termine. Al termine dello studio, dei 65 volontari esaminati 45 fumavano ancora, mentre 20 avevano smesso da almeno una settimana e hanno mostrato un miglioramento della funzionalità erettile e un aumento della libido.
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Scritto da Giorgia Marchesi
Giovedì 15 Settembre 2011 15:00
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Aumentano i casi di contagio da Tbc al Policlinico Gemelli di Roma: una madre e suo figlio, nato lo scorso luglio, sono risultati positivi alla tbc. È quanto denuncia la donna che, per conto dell'avvocato Luca Petrucci, ha presentato un esposto presso la Procura di Roma. La positività al test della signora è giunta alcuni giorni dopo quello effettuato al figlio. Nella denuncia la donna sottolinea che il figlio nato a luglio al Gemelli è stato sottoposto a test nell'agosto successivo con esito positivo, ma la donna ha poi scoperto di essere stata a sua volta contagiata. Quella presentata dall'avvocato Luca Petrucci è la prima denuncia di un privato che ora sará unita a quella collettiva presentata dal Codacons nei giorni scorsi. A questo punto potrebbero scattare fra oggi e domani le iscrizioni nel registro della procura. Al momento il fascicolo è ancora senza indagati. Leonardo Frisani e il pm Alberto Pioletti hanno già formulato l'ipotesi di epidemia colposa e omissioni d'atti d'ufficio nei confronti dei vertici del Policlinico, ma sono in attesa di una consulenza scientifica che dia risposte ad alcune domande: quali sono i tempi di incubazione della malattia? Cosa implica la positività al batterio? In quanti e quali casi può degenerare la situazione? A seconda delle risposte potrebbero cambiare la posizione del personale ospedaliero coinvolto.
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Bambini -
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Scritto da Angela Messina
Giovedì 15 Settembre 2011 14:42
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È tornato a scuola come tutti i ragazzi, solo che per un bambino di 10 anni di Worcester, il ritorno è stato un po' diverso in quanto ha salutato lo scorso anno i compagni come bambino e adesso si è ripresentato a scuola con capelli lunghi e abiti femminili. Il suo è un caso di disforia di genere, un disturbo di identità che provoca nei pazienti ansia e senso di inadeguatezza rispetto al proprio corpo e al genere sessuale con cui si è nati. Per quanto sia un problema piuttosto raro, le diagnosi in questi anni sono aumentate, e i sintomi possono iniziare in tenera età. Il bambino, infatti, aveva iniziato a mostrarne i sintomi già dal secondo anno di età e sin da allora infatti, come afferma la madre sulle pagine del Daily Mail, voleva essere femmina e sin da allora preferiva attività ludiche prettamente femminili. La donna ha consentito al bambino di indossare abiti femminili già durante le vacanze estive e lo sostiene in attesa della terapia ormonale, primo passo verso il cambio di sesso prevista per il 12esimo anno di età.
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Scritto da Angela Messina
Giovedì 15 Settembre 2011 14:20
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Vi ricordate di Grimilde, la Regina cattiva della favola di Biancaneve che interrogava, ossessivamente, lo specchio, per avere conferma del suo ruolo di più bella del reame? Il suo nome viene ora utilizzato per indicare una sindrome, ovvero una serie di atteggiamenti e comportamenti, tipico di chi si sente insicura del proprio aspetto esteriore. E, da una statistica, emerge che 7 italiane su 10, al ritorno dalle vacanze, si comportano così. Passano ore davanti allo specchio, sono nervose, insoddisfatte del loro corpo, alle prese con quei chili in più arrivato con qualche peccato di gola durante le ferie. Il quadro emerge da uno studio promosso da Nestlé Fitness su un campione di 512 donne italiane tra i 18 e i 54 anni. Il 67% del campione si sente fuori forma; il 51% è comunque abbastanza soddisfatto di sé e il 18% non lo è affatto. Eppure, la gran parte di loro, per la precisione il 64%, ancora non cerca di correre ai ripari. Il cruccio maggiore viene dal girovita, ma la sindrome colpisce tutti quei punti critici della figura femminile: il 59% vorrebbe poter mostrare una pancia piatta, il 44% si focalizza sulle cosce, il 35% sui glutei e il 37% sui fianchi.
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Scritto da Martina Paolucci
Giovedì 15 Settembre 2011 09:00
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L'allarme è stato lanciato da alcuni ricercatori americani che, preso atto dei risultati di uno studio condotto dalla dottoressa Angeline Lillard dell'Università della Virginia, hanno annunciato al mondo la sventura: cartoni animati del genere di SpongeBob, troppo frenetici e confusi, possono portare seri problemi ai vostri bambini. Sul tavolo degli imputati sono le immagini di questi cartoni che, con il loro ritmo eccessivo, finiscono per rovinare e rallentare il cervello dei più piccoli che, sempre stando alle stime degli statunitensi, passano più di un'ora e mezza al giorno di fronte alla scatola animata. Il cartone animato più pericoloso secondo gli espertiè proprio SpongeBob, la storia della colorata spugna, in quanto il cambio scena avviene ogni 11 secondi. Questo breve intervallo, considerato un intervallo pericoloso e innaturale, può incidere negativamente sulle funzioni cerebrali dei bambini.
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Scritto da Giorgia Marchesi
Mercoledì 14 Settembre 2011 15:25
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Negli ultimi tempi, sempre più fumatori che decidono di dire basta al fumo si sono affidati alla sigaretta elettronica che può offrire un valido aiuto, poiché aiuta a ridurre o eliminare l’utilizzo delle sigarette nel 55% dei casi. È quanto rivela un recente studio condotto nell’Università di Catania, e guidato da Riccardo Polosa, per il quale i ricercatori hanno monitorato le abitudini di 40 fumatori. Dei risultati di questa ricerca se ne è discusso ad Antalya, in Turchia, durante l'incontro internazionale della Società per la Ricerca su Nicotina e Tobacco. Dai dati raccolti è emerso che più di un terzo dei partecipanti allo studio aveva ridotto, alla 24esima settimana, almeno la metà delle sigarette fumate ogni giorno: si parla di una riduzione media da 25 a 6 sigarette. Il 12,5% di loro ne ha invece ridotto dell’80% l’uso, passando da 30 a 3 sigarette al giorno, e il 22,5% ha invece proprio smesso di fumare. Il fumo di sigaretta è una dipendenza difficile da eliminare. Simulando la gestualità tipica del fumatore, le sigarette elettroniche possono aiutare ad astenersi dal fumo di sigaretta.
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Scritto da Martina Paolucci
Mercoledì 14 Settembre 2011 15:10
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Novità all'orizzonte dal 44esimo Congresso dell'Easd, European Association for the Study of the Diabetes. L'apertura del congresso è stata caratterizzata dal lancio dell'allarme relativo a obesità e diabete che, secondo gli esperti, sembrano rappresentare le nuove epidemie da combattere. Un problema non insignificante che riguarda tutti e che dimostra l'importanza di una sana alimentazione, di un po' di attività fisica adeguata al proprio metabolismo e alla propria età e di una particolare attenzione ai disturbi legati al cibo. A destare maggiore preoccupazione sono le persone in forte sovrappeso e i malati di diabete di tipo 2, il cui numero cresce di giorno in giorno. Secondo i partecipanti al congresso, però, l' attuale suddivisione delle manifestazioni del diabete (in tipo 1 e tipo 2) sarebbe insufficiente a coprire l'intera casistica della malattia.
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Scritto da Angela Messina
Mercoledì 14 Settembre 2011 15:05
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Il 29 % degli italia, 3 su 10, pensano che la salute venga prima di tutto. In generale, dopo la famiglia la salute è il valore universale più importante per gli italiani. L'attenzione al benessere è massima nei 35-54enni (salute primo valore), cresce con l'età ed è maggiore fra le donne. A renderlo noto è un'indagine commissionata ad Ispo dal gruppo farmaceutico AstraZeneca i cui primi risultati sono stati presentati nel corso della prima edizione dell'Osservatorio Salute promosso a Milano. Dall'indagine è emerso che per gli italiani star bene non significa solo non avere malattie, ma è uno stato che include tutta una serie di fattori che interessano anche la serenità interiore. Ecco dunque assumere grande importanza l'armonia in famiglia, l'amicizia, l'amore e il sentirsi in pace per ciò che si fa. L'indagine ha evidenziato che in tal senso si sente bene circa l'80 per cento dei connazionali: sette su 10 pensano positivo e promuovono la loro vita in generale, anche se nel quotidiano gli italiani accusano lo stress, e appena 3 su 10 sono soddisfatti della propria situazione economica e del tempo da dedicare a se stessi.
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