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Scritto da Maria Rea
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Lunedì 10 Aprile 2017 13:02 |
Il diabete gestazionale è una condizione caratterizzata da valori di glicemia oltre la norma, suggestivi di diagnosi di diabete, che si instaura durante la gavidanza in donne che, prima di essa, non erano diabetiche. Si tratta di un 'alterazione del metabolismo del glucosio e si verifica solo in gravidanza. Si tiene sotto controllo con la dieta e in casi limitati con il ricorso all'insulina.
Il diabete gestazionale non rischia però solo di compromettere il buon andamento della gravidanza e la salute del bebè. Infatti, come rivela un recente studio condotto da un team di ricercatori americani, del Kaiser Permanente Northern California di Oakland, pubblicato sulla rivista Journal of the American Heart Association, le donne di mezza età che hanno sofferto di diabete gestazionale presentano un rischio più elevato di malattie cardiache.
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Scritto da Maria Rea
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Lunedì 10 Aprile 2017 13:02 |
Il diabete gestazionale è una condizione caratterizzata da valori di glicemia oltre la norma, suggestivi di diagnosi di diabete, che si instaura durante la gavidanza in donne che, prima di essa, non erano diabetiche. Si tratta di un 'alterazione del metabolismo del glucosio e si verifica solo in gravidanza. Si tiene sotto controllo con la dieta e in casi limitati con il ricorso all'insulina.
Il diabete gestazionale non rischia però solo di compromettere il buon andamento della gravidanza e la salute del bebè. Infatti, come rivela un recente studio condotto da un team di ricercatori americani, del Kaiser Permanente Northern California di Oakland, pubblicato sulla rivista Journal of the American Heart Association, le donne di mezza età che hanno sofferto di diabete gestazionale presentano un rischio più elevato di malattie cardiache.
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Scritto da Mary
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Lunedì 10 Aprile 2017 12:24 |
Cibo e gravidanza sono strettamente correlati. Alcuni alimenti aiutano il corpo a trascorrere i nove mesi più delicati e importanti di una donna, aiutandola ad affrontarli nel miglior modo possibile.
Durante la gravidanza i medici prescrivono diversi integratori, tra cui acido folico e ferro, per la salute della futura mamma e del feto. Questi elementi sono presenti in grosse quantità in alcuni cibi, basta quindi introdurli nella dieta per averne l'aggiusto apporto giornaliero (in aggiunta a quanto prescritto dal medico).
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Scritto da Mary
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Domenica 09 Aprile 2017 19:52 |
Mangiare sano, mangiare meglio e non mangiare per due, in gravidanza. Il feto è infatti condizionato per tutta la sua crescita e il suo futuro dai fattori a cui è esposto durante la gravidanza, e l'alimentazione è uno di questi. Una ricerca pubblicata sul Journal of Physiology spiega i meccanismi per cui la dieta prima e durante la gravidanza è così “critica” per la salute di mamma e bebè, confermando che per restare in salute negli anni successivi è necessario evitare l’eccesso di grassi e zuccheri.
Innanzitutto, una dieta ricca di grassi e zuccheri in gravidanza provoca squilibri metabolici consistenti: si compromettono la tolleranza al glucosio e la sensibilità all’insulina soprattutto in muscoli e tessuto adiposo, mentre la sensibilità all’ormone del fegato aumenta e si produce meno glucosio; come risultato, si diventa meno capaci di controllare adeguatamente i livelli di glucosio e di produrne a sufficienza in caso di bisogno.
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Scritto da Mary
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Domenica 09 Aprile 2017 19:37 |
Una donna che soffre d'ansia vive con altrettanta angoscia la possibilità che l’attacco di panico si manifesti in stato interessante. E, soprattutto, che compaiano i soliti, fastidiosi sintomi: sudorazione, tachicardia, perdita di lucidità e contatto con la realtà. Gli attacchi di panico in gravidanza sono infatti abbastanza frequenti causa il forte stress, gli sbalzi ormonali, la crisi d'identità.
Si tratta infatti di un momento di cambiamento momentaneo che non sempre è semplice da accettare. In questo contesto si sviluppano le crisi d'ansia, generalmente nella fase acuta della non accettazione della propria condizione. Quello della gravidanza è infatti cambiamento non da poco, un momento in cui la donna necessita di grande sostegno morale. È quindi importante starle vicino e darle grande conforto, che può essere certamente un ottimo inizio.
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Scritto da Maria Rea
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Domenica 09 Aprile 2017 19:15 |
Si chiama Social egg freezing la pratica che permette di congelare gli ovociti femminili rimandando la maternità, per motivazioni non mediche. Ma sociali, appunto: per motivi di studio, per la carriera, per l’assenza di stabilità lavorativa, o semplicemente per la mancanza di un partner. Si mette “in pausa” la fertilità in attesa del momento giusto. Perché l’orologio biologico corre, e diventare mamma a 40 anni non è lo stesso che a trenta. In Italia lo fanno ancora in poche. Ma con l’età della prima gravidanza che si sposta sempre più avanti e il tasso di natalità in discesa costante, i numeri cominciano a crescere.
Le donne vengono sottoposte a un ciclo di stimolazione ormonale per la produzione di più follicoli, dopodiché avviene il prelievo degli ovociti. L’ideale, secondo gli esperti, è congelarli entro i 37 anni al massimo. Più si è giovani più se ne producono. E quindi se ne possono congelare di più, facendo aumentare poi la probabilità di una gravidanza futura. Il concepimento futuro tramite gli ovociti crioconservati dipende dal numero e dalla qualità delle cellule, connessi all’età e alla riserva ovarica della paziente al momento della raccolta.
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Ultimo aggiornamento Domenica 09 Aprile 2017 19:37 |
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Scritto da Maria Rea
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Giovedì 23 Marzo 2017 22:31 |
Grazie al test di Coombs è possibile evidenziare una possibile incompatibilità tra il sangue della madre e quello feto. Durante le primissime fasi della gravidanza, uno degli esami che viene effettuato è infatti proprio quello del gruppo sanguigno per stabilire appunto qual è il gruppo sanguigno del feto, e l'eventuale presenza del fattore Rh.
Qualora dovesse emergere una incompatibilità tra il sangue della mamma con quello del bambino (ovvero la madre con gruppo RH negativo concepisce un figlio con gruppo RH positivo), si presenta il rischio che la madre sviluppi una risposta immunitaria contro i globuli rossi del feto, producendo degli anticorpi (anticorpi anti-D) che andrebbero a distruggerne i globuli rossi.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Marzo 2017 14:16 |
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