Non è più un sogno nè tantomeno un miracolo: da oggi, con una nuova tecnica che la scienza ci regala, diventare mamma non è più un miraggio ma una realtà concreta. La ricerca che ha portato allo sviluppo della nuova tecnica è italiana, coordinata dall'Ist - Istituto Scientifico per lo Studio e la Cura dei Tumori di Genova. Pubblicata sulla rivista internazionale Jama, dimostra che la fertilità della donna può essere salvata "bloccando" le ovaie.

Dal 2003 al 2008 i ricercatori hanno analizzato i casi di 281 donne, nei 16 centri aderenti al Gruppo Italiano Mammella. Alle volontarie è stato somministrato, per un periodo di 30 giorni, triptorelina, un ormone analogo dell'Lhrh, che protegge le ovaie dall'azione delle chemioterapie. In queste modo le ovaie vengono addormentate fino alla fine della cura contro il tumore, salvate così da una menopausa precoce.

Con l'arrivo dell'estate ecco che gli animali domestici, che durante l'inverno sono stati coccolati e amati, improvvisamente diventano una palla al piede e coloro i quali ci avevano dato amore incondizionato fino alla sera prima, si ritrovano, all’improvviso abbandonati.  Lo scorso anno il progetto Turisti a 4 zampe ha ridotto l’abbandono estivo dei cani di una buona percentuale, ma, come sostiene il Ministro Michela Brambilla, non basta ridurre il fenomeno, questo va estirpato alla base.

I padroni devono sentirsi sempre più a loro agio nel portare con sé, nelle località turistiche, il loro animale da compagnia, senza paure o frustrazioni. Sempre più alberghi si stanno dotando di attrezzature a misura di animale e anche alcune spiagge hanno deciso, da un po di tempo a questa parte, di ospitare cani e gatti, offrendo loro un’ottima accoglienza. Per quest'estate, un’iniziativa nata grazie alla collaborazione tra l’associazione italiana medici veterinari, la marca di cibo per animali di qualità Royal Canin e Amico Pets, mira a raggiungere risultati sempre più positivi nell’ambito della lotta all’abbandono, il peggior crimine estivo degli italiani.

Louisa Ball ha 17 anni e vive in Inghilterra. Lei non sa cosa vuol dire non dormire, perchè soffre di una malattia del sonno, rarissima, che l'ha resa nota come "la bella addormentata" della favola, infatti lei soffre di attacchi di sonno profondo che si protraggono anche per due settimane. Si capisce bene come la sua vita sia tutt’altro che una favola. Durante questi attacchi prolungati di sonno la ragazza è costretta a saltare la scuola, così come qualsiasi altra attività. I genitori sono costretti a svegliarla giusto il tempo di espletare i bisogni fisologici e mangiare.

Per questa rara malattia, che tecnicamente è conosciuta come sindrome di Kleine-Levin, non esistono cure definitive per scoffingerla. A coloro che ne sono affetti vengono somministrati dei farmaci stimolanti del sistema nervoso per farli stare svegli il più possibile.

L'endometriosi è una patologia che colpisce circa 3 milioni di donne in Italia, compromettendone la qualità della vita e causando spesso infertilità. A partire dal 19 luglio, sulle reti Rai, approderà lo spot informativo realizzato dal ministero per le Pari opportunità in collaborazione con la Fondazione italiana endometriosi onlus (Fie). Alla campagna si affianca l'incessante attività di ricerca scientifica per la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura, oltre a un pacchetto di misure predisposte dagli Enti coinvolti a sostegno delle pazienti affette dalla malattia.Testimonial dello spot è l'attrice Nancy Brilli.

L'endometriosi è una malattia cronica e complessa, originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell'utero, cioè l'endometrio, in altri organi quali ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino. Nuove conoscenze su questa patologia arrivano grazie ad un recente studio del presidente della Fondazione Italiana Endometriosi Onlus, Pietro Giulio Signorile, che mette in luce per la prima volta la stretta connessione tra endometriosi, infertilità, menopausa precoce ed inquinamento. Il lavoro è stato classificato tra i migliori studi di medicina dal prestigioso istituto inglese Faculty of 1000 Medicine.

La motivazione addotta dall'azienda che le dava lavoro recita: "la discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all'attività produttiva". Se la donna non fosse in stato vegetativo dal 2010 il caso non susciterebbe scalpore, ma essendo lei, Rosa, entrata in coma quattro mesi prima dell'ultimo dei suoi 4 parti per un aneurisma cerebrale l'anno scorso, senza esserne più uscita, la questione diventa decisamente più complessa.

Ora il licenziamento è in mano alla Filctem Cgil e all'Ufficio vertenze dello stesso sindacato, che stanno esaminando la questione per venirne a capo. Il 4 luglio 2011 la Nuova Termostampi di Lallio, per la quale Rosa ha lavorato 16 anni prima di entrare in coma, le ha notificato il licenziamento con una lettera: "Avendo effettuato 368 giorni di malattie nell'arco del periodo, lei ha superato il periodo di conservazione del posto di lavoro". Fin qui può anche passare, ma quello che il sindacato denuncia e che i familiari indicano come offensivo nei confronti della donna è la seconda parte del documento.

Con il caldo che incombe e non lascia tregua, gli italiani per difendersi consumano frutta e verdura a volontà, sia che si è in città o in vacanza. Sarebbero oltre venti milioni gli italiani che consumano frutta e verdura a pranzo e cena, ma c'è anche un lato negativo: lo spreco.

Stando ad una stima di Coldiretti, finisce nel bidone della spazzatura almeno un frutto su quattro per l'eccessiva maturazione, nel percorso dal campo alla tavola, vale a dire il 25% degli acquisti. Un vero e proprio spreco, che andrebbe evitato, soprattutto in un periodo di crisi dei consumi. E così l'associazione degli agricoltori, per evitare inutili sprechi, formula un decalogo di economia domestica.

Che la vita della donna del nuovo millennio sia più frenetica e piena di impegni è indubbio. Si aggiunge al ruolo focale che abbiamo da sempre all'interno della famiglia anche quello lavorativo, che vede moltissime signore pronte a fare carriera e ad avere molte soddisfazioni in ambito lavorativo. Questo comporta quindi un numero sempre maggiore di impegni e di cose da fare.

Oltre agli impegni ci sono poi anche gli spazi che dobbiamo ritagliarci addosso da dedicare a noi stesse tra sport e cura del corpo. Tutta questa corsa tra un impegno e l'altro ci porta anche a cercare le migliori soluzioni nel minor tempo possibile. Questa ricerca si pone anche nell'acquisto dei prodotti che devono essere necessariamente efficaci, chiari e di uso intuitivo. Proprio per questo molti prodotti vertono a essere realizzati con una tecnologia al femminile, pronta a rispondere in maniera semplice e veloce alle svariate esigenze di ogni donna, con una soluzione unica.

Quante volte ci è capitato, davanti ad un piatto di patatine fritte, di iniziare con una e non riuscire più a smettere? Ebbene adesso sappiamo che il meccanismo che si innesca e non  ci permette di smettere è lo stesso della cannabis. Uno studio dell’Università californiana di Irvine, coordinato dallo scienziato italiano Daniele Piomelli e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, effettuato su modello animale, sostiene che i grassi contenuti in questi alimenti agiscono inducendo lo stomaco a produrre sostanze simili alle droghe, che innescano un processo no-stop, in cui la persona non riesce a smettere di mangiare.

Il tutto comincia dalla lingua, dove la sola percezione del gusto attraverso le papille, arriva al cervello che, a sua volta, rimanda un messaggio allo stomaco, il quale risponde rilasciando delle sostanze chiamate endocannabinoidi, ovvero, le droghe naturali dell’organismo. In pratica, poiché siamo drogati, diventiamo dipendenti dalle sensazioni piacevoli connesse con il consumo di questi alimenti, e non riusciamo a smettere. Questo effetto, secondo lo studio americano, è tipico dei grassi, perché le proteine, ad esempio, non sembrano provocare meccanismi di questo tipo.

Per un buon rapporto di coppia carezze e coccole sono ingredienti fondamentali, ma, contrariamente allo stereotipo che vuole la donna che pretende le coccole e l'uomo che pensa solo al sesso, oggi sono gli uomini che preferiscono le coccole. Uno studio del Kinsey Institute dell’Indiana University è giunto alla conclusione che per la soddisfazione a lungo termine di un rapporto sessuale carezze e coccole sono più importanti per l’uomo che per la donna. Le coppie al centro dell’ indagine erano più di 1.000, da Stati Uniti, Brasile, Germania, Giappone e Spagna, tutte con una relazione minima di 25 anni.

Per gli uomini, la felicità nel rapporto rapporto è risultata più probabile se si è in buona salute e se la partner raggiunge frequenti orgasmi.  Sorprendentemente, baciare frequentemente e coccolare la compagna è collegato alla felicità di coppia per i maschi, ma non per le femmine. Mentre per gli uomini avere avuto più partner sessuali riduce il grado di soddisfazione.