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Scritto da Viola Bianchi
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Venerdì 01 Luglio 2011 13:36 |
Smettere di fumare non è per nulla facile e spesso chi sta accanto ad un fumatore che vuole dire basta non sa come aiutarlo. Il programma txt2stop, basato sull'invio automatico di sms motivazionali e di supporto, raddoppia in sei mesi il successo del proposito di smettere di fumare. A dimostrarlo è uno studio apparso su The Lancet, condotto dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine (Londra, Regno Unito). La ricerca ha coinvolto 5.800 fumatori assegnati casualmente al programma txt2stop o a un gruppo di controllo: chi ha partecipato a txt2stop ha ricevuto ogni giorno per le prime cinque settimane cinque sms appositamente studiati per incoraggiare i fumatori a non cedere alla tentazione di accendere l'ennesima sigaretta. Nelle 26 settimane successive il numero quotidiano di sms è passato a tre. A disposizione dei partecipanti è stato messo anche un sistema di emergenza, attraverso il quale era possibile ricevere messaggi di supporto inviando una richiesta tramite sms.
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Scritto da Angela Messina
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Venerdì 01 Luglio 2011 11:50 |
Nove ragazzi italiani su dieci non sono informati sulla sessualità consapevole, infatti, in seguito ad un sondaggio effettuato dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) su 1.131 ragazzi, solo il 12% utilizza abitualmente la doppia protezione (pillola più preservativo), il più efficace strumento contro gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili e una teenager su 4 ha fatto ricorso almeno una volta alla contraccezione di emergenza. I rischi legato agli amori estivi sono più comuni soprattutto tra i giovani tra i 15 e 19 anni. A loro è quindi dedicata la guida " TravelSex! Contraccezione e prevenzione in viaggio", realizzata dalla stessa Sigo ed edita da Giunti, facilmente reperibile in libreria. Si tratta di un volume pensato per i ragazzi in procinto di partire per le località di vacanza in Italia o all'estero e contiene una sezione generale su metodi contraccettivi e salute sessuale, seguita da indicazioni utili, dall'indirizzo dei consultori familiari in Italia alle caratteristiche del panorama culturale sanitario e sociale di ogni paese straniero in materia di sessualità.
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Scritto da Angela Messina
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Giovedì 30 Giugno 2011 14:03 |
Ieri pomeriggio, mentre si trovava in spiaggia a Lido di Classe, nel Ravennate, vedendo due ragazzine di 8 e 11 anni che annaspavano nell'acqua, Augustin Affi non ha esitato un solo momento e si è tuffato in acqua, ma purtroppo è annegato. Il corpo del ragazzo 21enne originario della Costa d’Avorio, è stato recuperato circa mezz’ora dopo da un bagnino di salvataggio. Il giovane, residente a Forlì, giocava a calcio in terza categoria, in particolare nelle ultime due stagioni, nel New Vecchiazzano. Iera era al mare con un gruppetto di connazionali, tra questi c’erano tre ragazze e quattro bambini; avevano sistemato i loro teli sulla spiaggia. Lì, vicini alla scogliera, due dei quattro bambini, amici di Affi ma non legati da parentela, sono entrati in acqua (il mare era calmo).
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Scritto da Angela Messina
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Giovedì 30 Giugno 2011 08:22 |
Purtroppo è successo ancora una volta: due donne sono morte a distanza di poche ore dopo avere partorito nell’ospedale di Cosenza. I familiari sono adesso intenzionati a rivolgersi alla magistratura per sapere cosa è successo e se vi siano responsabilità da parte dei medici. Il primo caso risale a lunedì scorso. Una donna di 37 anni, Rosita Presta, di San Marco Argentano, che era in cura da un ginecologo di Castrovillari, ha accusato un’emorragia al settimo mese di gravidanza. I medici sono riusciti a salvare la vita del neonato, ma non quella della partoriente che, stando alle prime indicazioni, sarebbe morta per l’emorragia provocata da una anomalia della placenta. A distanza di poche ore, una donna di 27 anni, Caterina Loria, è morta nell’ospedale di San Giovanni in Fiore dopo avere partorito con il cesareo, il 21 giugno scorso, in quello di Cosenza quando era all’ottavo mese di gravidanza. Dimessa venerdì scorso dal nosocomio cosentino, la donna è tornata a casa ma ha accusato forti dolori alle gambe. Nella notte tra lunedì e martedì è stata portata nell’ospedale di San Giovanni in Fiore dove è deceduta.
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Scritto da Angela Messina
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Mercoledì 29 Giugno 2011 09:52 |
I frequentatori dei centri estetici d'ora in poi potranno essere più sicuri: grazie al nuvo decreto interministeriale del Ministero della Salute, che stabilisce con certezza alcune norme nonché i limiti della professione di estetista. Le nuove norme indicate nel decreto infatti sono relative ad una maggiore tutela del consumatore e dei suoi diritti ed alla messa a punto di indicazioni specifiche ed aggiornate per gli operatori del settore estetico, partendo dai massaggi fino ad arrivare alla formazione stessa degli operatori. Per quanto concerne la professione di estetista, la legge in vigore, che risale al 1990 (la 1/90 dell’articolo 3) ed è vecchia di ben 21 anni, sancisce la possibilità di ottenere il diploma di estetista, oltre che attraverso il corso di studi di 1800 ore, semplicemente lavorando per tre anni presso una struttura. Questo significa che il praticante apprende e si esercita direttamente sui clienti, con i rischi che ciò può comportare, anche in conseguenza dell’utilizzo di macchinari sofisticati.
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Scritto da Giorgia Marchesi
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Lunedì 27 Giugno 2011 15:09 |
Pochi mesi fa si è parlato tanto delle mozzarelle blu, quelle mozzarelle che una volta aperta la confezione cambiavano il loro colore naturale in azzurro . Stavolta il problema è sorto a Termoli con dell' aglio. Una volta tagliato, l'aglio ha mutato colore da un verdognolo per poi diventare blu. La famiglia si è rivolta prontamente ai carabinieri, lasciando loro un campione di aglio da analizzare per cercare di capire a cosa sia dovuta quella strana colorazione tutt’altro che naturale. Le analisi sveleranno anche se si tratta di qualcosa di dannoso per la salute dell’uomo o solo di una reazione chimica, forse innocua. L’aglio era stato acquistato a fine marzo in un discount della città di Termoli e i membri della famiglia avevano già notato che il prodotto in questione aveva un odore più pungente e persistente del normale, che faticava ad andar via dalle mani.
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Scritto da Martina Paolucci
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Giovedì 23 Giugno 2011 08:30 |
Non arrivano buone notizie dal Pakistan. Dopo che si è tanto apralto della storia di Sakineh arriva un altro racconto di crudeltà e ingiustizia. Una donna di nome Shaiza, residente a Bairoch, in un piccolo villaggio a nord-ovest del paese, nel distretto di Buner, è stata prima lapidata, poi successivamente crivellata di colpi per proteggere l'onore di suo marito. La notizia è stata diffusa dal sito web Dawn TV. A quanto dice la polizia, la vittima è stata convinta con l'inganno a partecipare a un'assemblea alla quale si sarebbe discusso dei problemi esistenti nella relazione fra lei e il marito, Mohammad Saeed. In realtà, però, sembra che la pena di morte fosse stata già decisa dagli "anziani" del villaggio. La donna era accusata di aver oltraggiato il marito avendo deciso di lasciare le mura domestiche per tornare ad abitare nella casa materna.
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Scritto da Angela Messina
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Mercoledì 22 Giugno 2011 14:53 |
La lavastoviglie, ormai, è uno degli elettrodomestici più presenti e usate nelle nostre case, ma a quanto pare, secondo uno studio effettuato dal team del dottor Zalar della British Mycological Society e pubblicato su Fubgal Biology, nelle nostre lavastoviglie si annidano numerose colonie di funghi patogeni. Analizzando dei campioni raccolti in 101 case di 6 paesi diversi, è risultato che il 56% era sede di colonie di organismi nocivi come il lievito nero Exophiala dermatitidis e l'E. phaeomuriformis; si tratta di due tipi di funghi che hanno dimostrato una notevole tolleranza alle difficili condizioni ambientali. In particolare l'Exophiala dermatitidis è un agente patogeno causa di malattie, sia nelle persone con sistema immunitario compromesso che in quelle sane: è coinvolto nella colonizzazione polmonare dei pazienti affetti da fibrosi cistica, ma può provocare infezioni fatali in soggetti sani.
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Scritto da Martina Paolucci
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Mercoledì 22 Giugno 2011 09:00 |
Proprio qualche gionro fa parlavamo di come stia aumentando il numero di donne che fanno ricorso o pensare di rivolgersi al chirurgo estetico per migliorare il proprio decolleté e correggere i vari, spesso piccolissimi, difetti estetici. Il problema, però, si pone al momento di pagare il conto, perchè per questi interventi di certo non sono sufficienti pochi spiccioli. E proprio per evitare di pagare, racconta il medico Andrea Bianco, alcune di queste donne inventano danni inesistenti causati dagli interventi a cui si sono sottoposte. Il medico lombardo, 38 anni, che opera tra Verbania e Milano, ha deciso ora di denunciarle. Come spiega lui stesso, " è una prassi, un vizio comune nel settore... Molti colleghi pur di non subire cause, peraltro ingiuste visto che hanno operato alla perfezione, preferiscono versare del denaro al paziente per non farsi trascinare in tribunale". A indagare sulla vicenda è la Procura di Verbania, che ha già messo sotto esame altri casi oltre ai 3 annunciati.
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