Tv e video giochi sono sempre stati messi sotto accusa perché favoriscono la sedentarietà nei bambini e nei ragazzi e causano problemi come l'obesità e il poco sviluppo delle attività sociali, soprattutto negli ultimi anni che la tecnologia ha fatto un enorme passo avanti e ci propone sempre più giochi e programmi tv: ma anche con questi strumenti di intrattenimento si può lottare la sedentarietà, grazie ai videogiochi attivi, ovvero quelli interattivi dotati di rilevatori di movimento, come quelli che permettono di cimentarsi nella danza e nella boxe.

La notizia arriva dai ricercatori della Brigham Young University e dell'University of Massachusetts (Usa) che hanno verificato tramite uno studio che i videogiochi di ultima generazione, richiedendo movimento fisico e una partecipazione simile a quella nella vita reale, possono aiutare i nostri ragazzi uscire dalla sedentarietà dei soliti giochi rappresentando un utile integrazione all'attività fisica tradizionale con tanto di dispendio energetico.

Da moltissimo tempo è ormai noto che i personaggi famosi, in particolare nei bambini gli eroi dei cartoni animati, influenzano i nostri acquisti, anche quelli alimentari: per gli adulti ormai quasi fuori dal "fenomeno" star di Hollywood, ci sono le confezioni dei prodotti, con su scritto light, energetic, multi vitamine, per i piccini ci sono i bei faccioni o faccine che siano di Hello Kitty, Shrek e tanti altri personaggi dei cartoni animati o dei fumetti: molto meglio di una scatola anonima!

Ormai però è diventata una certezza scientifica, soprattutto per quanto riguarda i più piccoli: gli alimenti che, sulla confezione portano la figura di un loro eroe, sarebbero non solo più ricercati ma anche più buoni degli altri.

Si chiama Federico il bambino di 3 anni che sabato scorso, travolto dal trattore del padre ha riportato gravi lesioni di un braccio a tal punto che si parlava di amputazione dell'arto: il fatto è successo ad Artogne, nel Bresciano.

Il piccolo stava facendo compagnia al padre che raccoglieva la legna, ma all'improvviso il cardano del trattore, che muoveva una lama della sega circolare a filo, ha tranciato l'avambraccio destro del piccolo, che era caduto dentro l'ingranaggio.

L'ipoacusia è una malattia dell'udito che causa, o la totale o la parziale assenza di uno dei nostri sensi più preziosi, che in totale colpisce circa l'8% degli italiani, molti dei quali ( più di 100 mila) sono bambini che per cause genetiche o per qualche malattia, purtroppo, vanno incontro ad avere questo tipo di problema.

Si stima che questa malattia colpisce l'1% dei bimbi sotto i tre anni, tra i 4 e i 12 anni colpisce il 2%, il 4% tra i 13 e i 45, il 10% tra i 46 e i 60 anni, per salire al 25% fino agli 80 anni e al 50% negli over 80: questi datai sono stati diffusi in occasione della "Giornata europea della logopedia" che ha avuto inizio ieri e sarà "attiva" fino al'11 marzo.

Il suo nome è "FaceSay" ed è un nuovo gioco ideato da Symbionica, che a quanto apre può aiutare i bambini affetti da autismo (ASD) a migliorare le loro capacità di apprendimento: in quanto li agevola nel riconoscere meglio i volti, le emozioni e le espressioni facciali.

I bambini affetti da sindrome autistica non riescono a riconoscere il volto di una persona e comprenderne le emozioni e si pensa che sia proprio questo il motivo che li porta ad evitare i contatto con le altre persone.