Save the children: in Italia 500mila bambini lavorano |
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Scritto da Angela Messina
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Lunedì 13 Giugno 2011 13:43 |
I bambini andrebbero sempre protetti e meriterebbero un'infanzia priva di fatica e pensieri, ma, come ci mostra Save the children in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, 115 milioni di bambini sono coinvolti in lavori rischiosi nel mondo. Il fenomeno riguarda nella maggioranza dei casi gli adolescenti fra i 15 e i 17 anni, ma sono tanti anche i bambini piccoli, a partire da 5 anni, che fanno parte delle schiere di minori che lavorano. Quasi un terzo del totale sono bambine. La maggior parte di coloro che compiono lavori pericolosi lo fa nell'ambito agricolo (59%), seguito da quello dei servizi (30%, prevalentemente come domestici o per strada) e dall'industria (11%). Benché la maggioranza di essi si concentri in Asia, coloro che compiono lavori più rischiosi vivono per la maggior parte nell'Africa sub sahariana. Questi dati però non ci devono far pensare che nel nostro paese non esiste il lavoro minorile, perchè in Italia il lavoro minorile è invisibile o trascurato nelle statistiche ufficiali, ma è ben visibile sulle strade delle nostre città. Benchè le rilevazioni ufficiali si fermino al 2002 , le ultime stime disponibili parlano di circa 500.000 minori coinvolti nel nostro paese in attività lavorative di vario tipo.
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I bambini italiani mangiano cibi troppo proteici |
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Bambini -
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Scritto da Giorgia Marchesi
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Giovedì 09 Giugno 2011 14:27 |
Sempre più spesso si parla di obesità infantile e in Italia questa, purtroppo, è una realtà ormai consolidata. Tra i colpevoli di tale situazione, oltre le classiche merendine, alcuni cibi sani (come carne o formaggio) poiché troppo ricchi di proteine. L'accusa arriva dai medici SIP (Società Italiana di Pediatria), riuniti a Milano per il Congresso nazionale. Gli esperti italiani basano la loro tesi su una ricerca che ha recentemente indagato sul territorio europeo sulla relazione tra alimentazione ed obesità. I dati emersi hanno fatto chiarezza su qual'è la giusta alimentazione per i bimbi e quale invece sia una dieta eccessiva. I pediatrii consigliano a mamme e papà di vigilare sull'eccesso di proteine, fornite specialmente da carni e formaggi. Allora, i genitori devono fissare il limite sui 20 grammi, per carne e formaggio, e sui 30 grammi, per il prosciutto. Riguardo al latte, disco verde per il latte materno e stop a quello vaccino, troppo ricco di proteine. Così gli esperti mettono al bando anche il classico formaggino nella pappa. Idem per il parmigiano.
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Sono neonati ma fanno ragionamenti complessi! |
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Bambini -
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Scritto da Angela Messina
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Giovedì 09 Giugno 2011 13:56 |
Quando guardiamo i neonati a volte ci sembra che il loro sguardo nasconda chissà quali ragionamenti; un'impressione più vera di quanto potremmo supporre, stando a una ricerca unica nel suo genere pubblicata sulla rivista Science: secondo i dati raccolti da Josh Tenenbaum, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology, i neonati di appena tre mesi sono già capaci di ragionamenti puri e analisi molto sofisticate del mondo che li circonda. I dati arrivano dal progetto “3-6-12” nell'ambito dell'Intelligence Initiative del MIT, per il quale bambini di tre, sei e dodici mesi vengono studiati per capire che cosa sanno del mondo fisico e sociale attorno a loro; lo scopo, chiarire come funziona l'intelligenza umana fin dai suoi primi passi per provare poi a replicarla in maniera artificiale. I complessi esperimenti di Tenenbaum prendono le mosse da ricerche precedenti di una psicologa di Harvard, Elizabeth Spelke, che ha dimostrato come il livello di sorpresa di un bambino di fronte a un evento esterno sia quantificabile attraverso la durata del suo sguardo sull'evento stesso: tanto più il piccolo resta a guardare, quanto più per lui lo spettacolo è inatteso.
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Ritrovato il ragazzino scomparso la scorsa settimana nel comasco |
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Bambini -
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Scritto da Angela Messina
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Giovedì 09 Giugno 2011 13:38 |
Ritrovato in Svizzera Nicola Tavaglione, il quattordicenne del comasco scomparso una settimana fa. Fermato dalla polizia di Zurigo, Nicola ha fornito false generalità, ma i poliziotti si sono insospettiti e lo hanno trattenuto chiedendo ulteriori informazioni al Centro di cooperazione di Chiasso. Sempre secondo quanto riferisce la tv svizzera il ragazzo non avrebbe voluto parlare, ma sta bene ed è stato affiancato da uno psicologo, in attesa che i parenti giungano a Zurigo per riportarlo a casa. Mercoledì scorso Nicola aveva avuto un piccolo diverbio con un compagno di classe e, dopo la notizia di dover essere accompagnato a scuola lunedì dai genitori, era scomparso: non aveva preso il solito autobus che tutti i giorni lo riaccompagnava a casa. Lo zainetto di scuola era stato ritrovato insieme al cellulare in un boschetto non molto lontano dalla sua abitazione.
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L'Aquila: i bambini che hanno vissuto il terremoto ora soffrono d'ansia |
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Bambini -
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Scritto da Martina Paolucci
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Mercoledì 08 Giugno 2011 15:15 |
I terremoti sono una cosa seria, e se il loro potere distruttivo è evidente nelle città per la grande quantità di macerie che porta con sè, meno visibili sono i danni psicologici che comporta alle persone. E quelli che più ne soffrono sono i bambini. Oggi, a poco più di due anni dalla forte scossa avvertita a L'Aquila, il 6 aprile 2009, un bambino su sei ancora accusa i sintomi della sindrome post traumatica da stress (Ptsd), oltre a rivivere quotidiamente la paura di nuove scosse, di nuove distruzioni, e sentirsi impotente davanti alla forza della natura. Uno studio svolto sui bambini aquilani, denominato "Rainbow", promosso dall'Ordine dei camillani, coordinato dall'Ospedale Bambin Gesù di Roma e finanziato dalla Caritas, evidenzia tra i dati raccolti proprio l'alta incidenza e permanenza di disturbi psicologici. I risultati sono stati presentati al convegno svoltosi a Roma dal tema "Bambini e catastrofi naturali: quale salute mentale" e dicono che il 38% dei bambini selezionati soffre di disturbi psicopatologici: ansia, disturbi del comportamento e dell'affettività, quindi umore fraglie, ipervigilanza e controllo, reazioni alterate e Ptsd. Per quanto riguarda la fascia di maggiore età, dai 6 ai 14 anni, il 54% dei bambini aquilani ha presentato i disturbi, percentuale che scende al 36% per i bambini che vivono nel resto della regione. Il problema maggiormente riscontrato è l'ansia, di cui ne soffre l'81%, poi il Ptsd con il 15,4%. Nella fascia dai 3 ai 5 anni la percentuale si riduce drasticamente fino ad un 2,5% di casi di Ptsd, senza altri disturbi rilevati.
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