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Sono neonati ma fanno ragionamenti complessi! |
Bambini - Articoli |
Scritto da Angela Messina Giovedì 09 Giugno 2011 13:56 |
Quando guardiamo i neonati a volte ci sembra che il loro sguardo nasconda chissà quali ragionamenti; un'impressione più vera di quanto potremmo supporre, stando a una ricerca unica nel suo genere pubblicata sulla rivista Science: secondo i dati raccolti da Josh Tenenbaum, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology, i neonati di appena tre mesi sono già capaci di ragionamenti puri e analisi molto sofisticate del mondo che li circonda. I dati arrivano dal progetto “3-6-12” nell'ambito dell'Intelligence Initiative del MIT, per il quale bambini di tre, sei e dodici mesi vengono studiati per capire che cosa sanno del mondo fisico e sociale attorno a loro; lo scopo, chiarire come funziona l'intelligenza umana fin dai suoi primi passi per provare poi a replicarla in maniera artificiale.
I complessi esperimenti di Tenenbaum prendono le mosse da ricerche precedenti di una psicologa di Harvard, Elizabeth Spelke, che ha dimostrato come il livello di sorpresa di un bambino di fronte a un evento esterno sia quantificabile attraverso la durata del suo sguardo sull'evento stesso: tanto più il piccolo resta a guardare, quanto più per lui lo spettacolo è inatteso. Tenenbaum ha messo a punto un modello computazionale, chiamato modello dell'osservatore ideale, che a partire da principi astratti sulle caratteristiche degli oggetti sensibili prevede come quegli oggetti si dovrebbero comportare in determinate situazioni. Se i neonati possiedono i principi astratti su cui si basa il modello, esso dovrebbe essere in grado di prevedere quanto a lungo il neonato guarderà una determinata situazione e quindi quanto è insolita per lui, e di conseguenza dovrebbe essere capace di indicare quale conoscenza del mondo abbiano i piccolissimi. Ai bimbi di dodici mesi veniva fatto vedere un contenitore in cui quattro oggetti, tre blu e uno rosso, rimbalzavano liberi; il contenitore veniva poi coperto per pochissimi istanti, durante i quali uno degli oggetti usciva di scena attraverso un'apertura. Se il contenitore veniva oscurato per un tempo infinitesimale (0.04 secondi) e a sparire di scena era l'oggetto più lontano dall'uscita, i neonati guardavano la scena più a lungo perché percepivano la minor probabilità dell'evento a cui avevano appena assistito, se invece il contenitore era coperto per due secondi, la distanza dell'oggetto uscente dall'apertura non li sorprendeva più e restavano stupiti solo se l'oggetto rosso, quello raro, usciva di scena. Il modello computazionale costruito da Tenenbaum prevedeva perfettamente quanto a lungo i bimbi avrebbero osservato la scena e quindi quanto per loro era inusuale. Tutto questo significa che i bambini molto piccoli ragionano come piccoli computer, simulando mentalmente scenari possibili a partire dai dati di fatto e prevedendo l'evento più probabile, sulla base di pochi principi fisici astratti che già hanno interiorizzato. |
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