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Scritto da Angela Messina
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Lunedì 04 Luglio 2011 14:24 |
Il fumo fa male e quando una donna ai appresta a cercare una gravidanza o scopre di essere incinta, una delle prime cose che si propone di fare e cercare di smettere di fumare per non danneggiare il feto; uno studio svolto dai biologi del laboratorio di analisi genetiche del centro di medicina per la riproduzione assistita ProCrea di Lugano afferma che anche il fumo di un uomo danneggia il buon esito di una gravidanza. I biologi hanno condotto delle analisi sui campioni di spermatozoi di 816 pazienti, rivolgendo la propria attenzione sulla frammentazione del DNA spermatico. Dai risultati è emerso che, nelle donne fecondate da uomini il cui codice genetico appariva più frammentato, si sono riscontrati alcuni problemi durante la gravidanza, in particolare si sono verificati un numero elevato di aborti spontanei rispetto al normale.
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Scritto da Angela Messina
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Mercoledì 29 Giugno 2011 09:30 |
Dalla relazione annuale inviata dal Ministero della Salute al Parlamento emerge che sempre più donne over 40 fanno ricorso alla procreazione assistita per fare figli. Crescono tutti gli indici: il numero di coppie, cicli e gravidanze che, nel 2009, hanno portato alla nascita di oltre 10 mila bambini. Il dato che più riflettere è l’aumento dell’età media delle donne italiane che si sottopongono a procreazione medicalmente assistita. Nel 2009 è stata di 36,2 anni contro i 35,9 del 2008 e contro una media europea di 34. Una fascia d’età, però, in cui le percentuali di successo calano drasticamente. Tra i 40 e 42 anni infatti si arriva al 6,9% dei parti e dopo i 43 anni all’1,7%, anche se c’è una buona parte di queste gravidanze sfugge ai controlli successivi e non vengono dichiarate come legate alla procreazione assistita. Anche se il 55,1% dei centri è privato, la maggior parte delle prestazioni è eseguita nelle strutture pubbliche o private convenzionate. Rispetto al 2008 sono aumentati i cicli iniziati (+8,8%), le gravidanze ottenute (+12,3%) e i bambini nati vivi (+7,3%). Sono invece calate le complicanze da iperstimolazione ovarica, scese dallo 0,45% allo 0,28%.
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Scritto da Angela Messina
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Lunedì 27 Giugno 2011 14:34 |
Rosetta Costa e Walter Pavan sono una coppia italiana, in cui entrambi i partner sono affetti da fibrosi cistica, una malattia genetica che si trasmette in un caso su quattro al nascituro e vorrebbero quindi poter ricorrere alla fecondazione in vitro per poter fare uno screening embrionale. Ma la legge 40 non gli consente di ricorrere alla fecondazione in vitro, pratica riservata solo alle coppie sterili o a quelle in cui il partner maschile abbia una malattia sessualmente trasmettibile, come per esempio l'aids. Per questo motivo la coppia si è rivolta alla corte europea di Strasburgo sostenendo che, in base alla sua attuale formulazione, la legge 40 viola il loro diritto alla vita privata e familiare e quello a non essere discriminati rispetto ad altre coppie, diritti sanciti dagli articoli 8 e 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
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Scritto da Angela Messina
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Giovedì 16 Giugno 2011 16:13 |
Per le donne venete in cerca di un figlio con la fecondazione assistita c'è una buona notizia: sarà a carico del sistema sanitario nazionale per le donne fino ai 50 anni. A deciderlo è stata ieri, la giunta Zaia che ha alzato il limite di 43 anni proposto dal gruppo tecnico di medici specialisti voluto da Palazzo Balbi per muoversi in base a dati scientifici sicuri. Innalzato il limite d'età, restano invece gli altri, tra cui il limite massimo di 65 anni per il futuro padre, il termine di 4 cicli di trattamento per il primo livello e di 3 per il secondo. La sottosegretaria alla Salute, Francesca Martini, in una nota si dichiara favorevole avendo, oggi, le donne hanno una aspettativa di vita molto lunga, trovandosi in buona salute e spesso avendo dovuto investire la prima fase della loro esistenza negli studi e nella carriera ed essendoci quindi le condizioni per mettere al mondo dei figli responsabilmente spesso in un'età profondamente mutata rispetto a quanto avveniva un tempo.
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Scritto da Maria Ida Longo
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Giovedì 12 Maggio 2011 08:40 |
Le modifiche della legge 40, che regola la procreazione medicalmente assistita ( PMA) in Italia, hanno dato dei buoni frutti: è questo ciò che emerge dal secondo congresso unificato delle società italiane di medicina della riproduzione, otto per l'esattezza, tenutosi in questi giorni a Riccone e che ha riunito oltre 400 esperti di biologia, andrologia e ginecologia. A dodici mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale una ricerca, effettuata per conto di Sifes, ed eseguita dall´Istituto Clinico Humanitas, da Tecnobios Procreazione e da G.en.e.ra., segnala molti progressi: più embrioni impiantati, meno aborti e una nascita ogni 52 transfert, inoltre, è diminuito il numero di parti plurigemellari.
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