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Legge 40: la corte di Strasburgo accoglie richiesta di ricorso da parte di una coppia italiana |
PMA - Articoli |
Scritto da Angela Messina Lunedì 27 Giugno 2011 14:34 |
Rosetta Costa e Walter Pavan sono una coppia italiana, in cui entrambi i partner sono affetti da fibrosi cistica, una malattia genetica che si trasmette in un caso su quattro al nascituro e vorrebbero quindi poter ricorrere alla fecondazione in vitro per poter fare uno screening embrionale. Ma la legge 40 non gli consente di ricorrere alla fecondazione in vitro, pratica riservata solo alle coppie sterili o a quelle in cui il partner maschile abbia una malattia sessualmente trasmettibile, come per esempio l'aids.
Per questo motivo la coppia si è rivolta alla corte europea di Strasburgo sostenendo che, in base alla sua attuale formulazione, la legge 40 viola il loro diritto alla vita privata e familiare e quello a non essere discriminati rispetto ad altre coppie, diritti sanciti dagli articoli 8 e 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. La corte europea di Strasburgo ha deciso di accogliere il ricorso della coppia, sottolineando come coppie nella stessa situazione possano già ricorrere alla fecondazione in vitro (e quindi allo screening embrionale) in 15 Paesi europei: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito. |
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