Arriva un nuovo screening per gli ovociti nella Fivet che è capace di esaminare l'intero corredo dei 23 cromosomi del globulo polare e di rilevare quindi una gamma più ampia di eventuali anomalie prima della fecondazione e del transfer dell'embrione.

Precisamente, si tratta di ibridazione genomica comparativa (Cgh) con microarray: lo studio è stato realizzato da una task force della Società europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre) ed ha coinvolto i team di ricerca di Bologna e Bonn.

La notizia lascia un pochino interdetti, ma è ottima, visto che stiamo parlando di una nascita molto speciale. In Gran Bretagna, infatti, è venuto alla luce nel maggio scorso un bambino perfettamente sano, sulla base dell'impianto di un embrione “vecchio” di venti anni.

La notizia è stata pubblicata sulla rivista Fertility and Sterility, che racconta il caso di una donna di 42 anni che dopo 10 anni di infruttuosi trattamenti contro l'infertilità, è riuscita a rimanere incinta e a portare a termine la gravidanza grazie a un embrione congelato nel 1990.

Torna alla Corte costituzionale la legge 40 sulla fecondazione assistita, dopo che due coniugi hanno presentato richiesta per l'eterologa , ovvero donazione di ovuli e seme da parte di terze persone, ancora vietata in Italia.

La coppia, ha problemi di infertilità legati alle patologie riscontrate nell'uomo da bambino che gli hanno causato la mancanza di spermatozoi nel liquido seminale: i due coniugi dopo essere stati in cura in Svizzera e in altri centri stranieri, senza alcun risultato, si sono rivolti all'Associazione Luca Coscioni con l'obiettivo di poter effettuare le cure in Italia.

Dopo il premio Nobel per la Medicina 2010 Robert Edwards, padre della PMA, ma soprattutto dopo le polemiche rivolte dal Vaticano riguardo a chi ha ricevuto il premio, in Italia si torna a parlare della legge 40, ovvero quella che regola la procreazione medicalmente assistita.

Varata nel 2004, nel 2005 fu oggetto di un referendum che vede la vittoria del fronte astensionista e consentì alla normativa di essere applicata.

Dopo la decisione dell'Accademia Karolinska di Stoccolma che ha assegnato il Nobel per la medicina 2010 a Robert Edwards, padre della PMA, il Vaticano reagisce duramente.

Ignacio Carrasco de Paula, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, usa parole dure per esprimere tutta la contrarietà del Vaticano al nuovo Nobel per la Medicina: la scelta fatta dall'Accademia di Stoccolma viene definita " fuori luogo".