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Fecondazione assistita: in Veneto mamme fino a 50 anni |
PMA - Articoli |
Scritto da Angela Messina Giovedì 16 Giugno 2011 16:13 |
Per le donne venete in cerca di un figlio con la fecondazione assistita c'è una buona notizia: sarà a carico del sistema sanitario nazionale per le donne fino ai 50 anni. A deciderlo è stata ieri, la giunta Zaia che ha alzato il limite di 43 anni proposto dal gruppo tecnico di medici specialisti voluto da Palazzo Balbi per muoversi in base a dati scientifici sicuri. Innalzato il limite d'età, restano invece gli altri, tra cui il limite massimo di 65 anni per il futuro padre, il termine di 4 cicli di trattamento per il primo livello e di 3 per il secondo.
La sottosegretaria alla Salute, Francesca Martini, in una nota si dichiara favorevole avendo, oggi, le donne hanno una aspettativa di vita molto lunga, trovandosi in buona salute e spesso avendo dovuto investire la prima fase della loro esistenza negli studi e nella carriera ed essendoci quindi le condizioni per mettere al mondo dei figli responsabilmente spesso in un'età profondamente mutata rispetto a quanto avveniva un tempo. Nei Paesi più avanzati in Europa i 50 anni vengono considerati un limite accettabile e la scienza oggi aiuta moltissimo per ottenere buoni margini di esito positivo delle procedure per la fecondazione assistita attraverso una presa in carico individualizzata di ogni singolo caso. La Martini conclude il suo discorso ritenendo che dare questa opportunità all'interno dei livelli di assistenza garantiti dalla regione Veneto alle coppie di aspiranti genitori rappresenti un atto di lungimiranza politica e di attenzione al tema della natalità che avvicina il Veneto ai migliori esempi in Europa. L’assessore alla sanità del Veneto, Luca Coletto, firmatario della delibera, spiega i motivi della scelta; “In questo modo evitiamo o viaggi della speranza all’estero, costosi e a volte pericolosi. Per questo la giunta regionale ha valutato più l’aspetto umano che non quello clinico, pur sapendo che con il passare degli anni le speranze di una gravidanza diminuiscono decisamente”, aggiungendo che in ogni caso la giunta regionale, si adeguerà ad eventuali modifiche dei limiti, posti dal Ministero della Salute. Coletto annuncia quindi che porterà i contenuti della delibera veneta all'attenzione del coordinamento degli assessori alla sanità delle Regioni italiane, da lui stesso retto, perché si apra un ragionamento ed un dibattito sulla questione, mentre anche a livello governativo se ne sta discutendo. |
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