Per capire se il bebè che si porta in grembo sarà maschio o femmina ci sono tanti presunti metodi: forma della pancia, frequenza negli episodi di nausea ed eruzioni cutanee sul viso sono solo alcune delle caratteristiche a cui prestare attenzione per prevedere ancor prima dell'ecografia o dell'amniocentesi il sesso del nascituro.

 

Secondo uno studio da poco pubblicato sulla rivista "PLOS One", esistono alcuni segnali del corpo che potrebbero veramente far prevedere il sesso come l'aumento di peso corporeo: meno è marcato è le possibilità che sia femmina aumentano.

 

Attenzione alla salute dei bambini: in Italia sono in sovrappeso già ad un anno. Lo conferma uno studio condotto in cinque città italiane, secondo cui il 20% dei bambini è obeso prima di compiere un anno.  La ricerca ha coinvolto 3000 bambini e altrettante mamme. I partecipanti sono stati monitorati attraverso un questionario  compilato dalle gestanti e poi con tre visite, una a 6, una a 12 e un'altra ancora a 24 mesi di vita.

Oltre al fattore peso l'altro dato che fa riflettere è quello che riguarda l'esposizione a media e strumenti tecnologici. Il 72% dei genitori coinvolti ha dichiarato, infatti, che il bambino di età inferiore a un anno rimane spesso di fronte alla tv o allo schermo di tablet o pc. Nell'8% addirittura il piccolo rimane solo e nel 21% l'esposizione si prolunga per più di un'ora al giorno già a questa tenera età.

La lancia l'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, la nuova campagna per l'uso consapevole dei farmaci in gravidanza o per i figli in età pediatrica. Scopo della campagna è fare in modo che le mamme conoscano quante più informazioni possibili sull'argomento in questione in modo da soddisfare quei dubbi che naturalmente  sorgono nei genitori in questi particolari periodi.

Secondo quanto affermato dai portavoce dell'Aifa, l'intenzione è appunto quella di portare le mamme ad un uso consapevole dei farmaci in gravidanza e nei primi anni di vita del bambino. Dunque, l'Aifa vorrebbe stimolare un vero e proprio cambio culturale per quanto concerne il modo di rapportarsi con i farmaci da parte delle donne in gravidanza o delle neo mamme.

I ricercatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - Policlinico Universitario Gemelli di Roma, hanno pubblicato un articolo sul "Journal of Child Health Care", per studiare la sindrome di Munchausen per procura, conosciuta anche come MSP o sindrome di Polle (dal nome del figlio del barone di Munchausen), rappresenta un disturbo mentale che si differenzia dalla sindrome di Munchausen vera e propria dal fatto che il paziente non fa male a sé stesso per attirare l'attenzione, ma al proprio figlio. 

 

La persona colpita da questo disturbo psichiatrico finge una malattia o un trauma psicologico per attirare attenzione, a questa si associa anche la Sindrome di Munchausen per procura, che affligge per lo più madri, che per attirare l'attenzione, arrecano un danno fisico o psicologico al figlio/a.

 

L'obesità infantile è un problema che riguarda sempre più i paesi occidentali e che si sta cercando di arginare con delle politiche mirate ad una giusta informazione alimentare.

 

Continuano ad arrivare conferme di quanto l'obesità e il sovrappeso in età infantile possano danneggiare la salute dei più piccoli fin da subito, ma anche in età adulta: uno studio condotto dall'Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, ha evidenziato che troppo peso da piccoli comporterebbe anche dei danni alla vista. 

 

Bere alcol in gravidanza è fortemente sconsigliato, come tutti sanno fa male al bambino che nascerà e anche alla mamma. Ciò che non è chiaro sono i danni che le bevande alcoliche possono arrecare al feto. Come conferma una ricerca sulla "fetopatia alcolica" il 33% delle donne in gravidanza ignora i problemi causati dall'alcol.

Lo studio è stato condotto su un campione di 1568 donne in stato interessante e come sostiene Graziella Boi, responsabile del convegno "A piccoli passi verso la vita" tenutosi a Cagliari, a tal proposito serve maggior informazione.

Non esiste un essere umano sulla faccia della terra che non sappia che frutta e verdura fanno sempre bene alla salute, ma abbiamo spesso bisogno di stime, dati e statistiche per convincerci.

 

Grazie ad uno studio su base statistica condotto dall'Istituto Agroter, le cifre sono disponibili e con esse la constatazione che un consumo pro capite di frutta e verdura pari ad una quantità giornaliera stimata in due etti in più (rispetto alla stima attuale) potrebbe risparmiare 20 mila vite ogni anno nel nostro Paese, con un ritorno economico di circa 1,5 miliardi di risparmio per la spesa sanitaria pubblica.

 

Gli abbracci fanno bene alla salute: uno studio della Carnegie Mellon University (Usa) ha scoperto che le coccole, in particolare gli abbracci, aiutano a prevenire le infezioni e ad alleviano lo stress. 

 

Più si ricevono e maggiore è l'effetto sui sintomi della malattia e per arrivare a queste conclusioni, pubblicate sulla rivista "Psychological Science", i ricercatori hanno interrogato 400 persone sui conflitti personali e sul tipo di sostegno ricevuto. 

 

Il Natale è un momento magico per ogni bambino: i regali sotto l'albero, le luci di mille colori, gli addobbi e il tanto atteso Babbo Natale. Chiunque da bambino ha scritto una letterina a quel vecchio signore con la barba bianca che viaggia sulla slitta e ora è il momento dei nostri bambini.

I mesi della gravidanza rappresentano uno dei periodi più belli che una donna possa vivere, però non tutte putroppo vivono la gestazione come una dolce attesa. Infatti, uno studio spagnolo ha rivelato che per altri paesi quasi una donna su quattro in gravidanza subisce violenza morale e anche fisica.

La gravidanza, dunque, che dovrebbe ritrarre un momento speciale per ogni donna, diventa invece una fase tormentata e spiacevole con gravi ripercussioni per la salute della madre e del feto.