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Sindrome di Munchausen per procura: il bimbo soffre di malattie inventate dalla madre |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 23 Dicembre 2014 15:22 |
I ricercatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - Policlinico Universitario Gemelli di Roma, hanno pubblicato un articolo sul "Journal of Child Health Care", per studiare la sindrome di Munchausen per procura, conosciuta anche come MSP o sindrome di Polle (dal nome del figlio del barone di Munchausen), rappresenta un disturbo mentale che si differenzia dalla sindrome di Munchausen vera e propria dal fatto che il paziente non fa male a sé stesso per attirare l'attenzione, ma al proprio figlio.
La persona colpita da questo disturbo psichiatrico finge una malattia o un trauma psicologico per attirare attenzione, a questa si associa anche la Sindrome di Munchausen per procura, che affligge per lo più madri, che per attirare l'attenzione, arrecano un danno fisico o psicologico al figlio/a.
Secondo le teorie psicoanalitiche e psicodinamiche, il bambino viene usato per appagare un desiderio inconscio del genitore di mettere in atto una situazione che possa rinforzare la loro relazione, di genitore, con i medici, quasi sempre pediatri o con l’ospedale. Lo studio è stato fatto esaminando circa 750 bambini che sono stati ricoverati, per varie patologie, nel reparto di Pediatria del Gemelli tra la fine del 2007 e l’inizio del 2010, e si è visto che in un 2% dei casi si è trattato di un disturbo fittizio.
Nel corso dello studio, sono stati anche individuati e diagnosticati, quattro casi di "sindrome per procura", in cui è stato uno dei genitori a procurare un danno fisico e/o mentale al bambino costringendolo a pensare di essere malato e a raccontare, come se fossero veri, sintomi che in realtà non aveva.
Dei quattro casi accertati, in tre di questi il genitore coinvolto era la madre.
Secondo il parere di Pietro Ferrara, dell'Istituto di Clinica pediatrica dell'Università Cattolica di Roma, coordinatore della ricerca, la sindrome di Munchausen, che molte volte è stata usata nella letteratura, è una vera e propria forma di abuso nei confronti dei minori, che può portare anche a esiti estremi quali la morte del piccolo.
In Italia la sindrome di Munchausen è un fenomeno sottostimato e riconosciuto con difficoltà, mentre nel resto del mondo si tratta di una sindrome ben riconosciuta.
Si tratta di una sindrome presente nella letteratura internazionale ed il libro più famoso che ne tratta è l’autobiografia di una donna, Roos Boum, che quando arrivò ai quaranta anni, dopo una vita passata fra malattie e ricoveri ospedalieri che le hanno fatto perdere la scuola oltre ad una infanzia serena, scoprì che la madre le aveva sempre mentito, e che la madre stessa aveva dei comportamenti mirati ad attirare, attraverso la figlia, l’attenzione su di lei, povera madre con una figlia malata.
Ci sono inoltre anche situazioni in cui il danno passa attraverso vere e proprie lesioni procurate al bambino/a, magari con somministrazioni di sostanze tossiche.
Questa sindrome si configura come un vero e proprio abuso su di un minore, produce un danno psicologico sulle vittime che è devastante, ed è una sindrome che per i medici è molto complicato da identificare.
Sarebbe importante che quando il pediatra ha di fronte un bambino/a che da tempo presenta sintomi importanti, che durano da molto tempo senza alcuna conferma strumentale, o di laboratorio, pensi alla possibilità di essere di fronte a questa patologia.
Dovrebbe cercare di accedere a tutte le informazioni reperibili sulla storia clinica del paziente, magari verificando se ci sono stati ricoveri e cosa sia emerso dall’analisi delle cartelle cliniche, poiché la madre spesso porta il figlio o la figlia in varie strutture ospedaliere non appena gli viene detto che il figlio/a sta bene, per portarlo via e ricominciare il suo lavoro psicologico distruttivo sul bambino/a.
Una volta riconosciuta la sindrome, conclude Ferrara, è importante prestare aiuto non solo al bambino ma anche alla madre stessa, garantendogli un’assistenza psicologica adeguata.
Spesso, quando i bimbi vengono esaminati da uno specialista, i disturbi erano inventati dal bambino stesso, quando una simile situazione conduce il piccolo fino a un ricovero, vuol dire che è necessario intervenire per dare una mano concreta al bambino e alla sua famiglia, considerando l’evento come chiara espressione di un disagio che trova nella sindrome la possibilità di esternarsi.
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