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A rischio ictus chi ha perdite di memoria |
Benessere - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Martedì 16 Dicembre 2014 15:55 |
Una delle patologie più gravi che colpisce l’essere umano è l'ictus e sono tantissime le ricerche condotte negli ultimi anni per poter scoprire quali siano le cause che possono provocarlo.
Una scoperta recente sull'argomento è che chi ha problemi di memoria potrebbe essere a rischio di ictus: la scoperta arriva da uno studio dei medici olandesi dell'Università di Rotterdam.
Lo studio dimostra che dimenticare date, ricorrenze, nomi, è un segnale molto attendibile di probabile insorgenza dell’ictus e per giungere a questi risultati, il team scientifico olandese hanno preso in esame un campione statistico di 9 mila persone, che sono state monitorate nelle loro funzioni mnemoniche per un periodi di venti anni. Quello che è emerso è che quanti lamentavano occasionali lacune, dimenticanze, improvvisi buchi di memoria, incorrevano in più alto rischio di avere un ictus (mangiare frutta e verdura riduce le possibilità): una tendenza che si è poi concretizzata in 1200 delle persone oggetto della ricerca.
Gli scienziati hanno inoltre osservato che il rischio di ictus è più elevato tra le persone che hanno ricevuto un'istruzione scolastica medio-alta, in particolare sui soggetti più preparati che i buchi di memoria sono un segnale attendibile che possa verificarsi un ictus.
Lo studio segnala che laddove ci sono vuoti di memoria, chi ha un più alto livello di istruzione (istruzione universitaria), ha un 39% in più di rischio di incorrere in un ictus, rispetto a chi ha un livello di istruzione basso (istruzione obbligatoria).
L’ipotesi come si apprende dallo studio pubblicato su Stroke, è che il cervello delle persone più istruite è generalmente più “allenato” e dunque più resistente all’improvvisa perdita di dati, perciò, un’improvvisa disfunzione di memoria diventa uno dei segnali molto più evidenti che qualcosa non vada bene.
La riserva cognitiva, che cresce dai primi anni fino all’età adulta ed è un fattore protettivo, può crollare e segnalare in chi è solitamente brillante e rapido a ricordare, un allarme da tenere in altissima considerazione.
Arfan Ikram, professore Neuroepidemiologia all’ Erasmus University ha commentato lo studio svolto dai ricercatori olandesi spiegando che in persone con un alto livello di istruzione, ci vuole più tempo perché il cervello sia danneggiato e si verifichi la demenza.
Se queste persone iniziano a lamentarsi della loro memoria, allora il meccanismo è andato, questo può essere un indicatore che essi hanno raggiunto una fase avanzata, quando la riserva cognitiva non compensa più.
Secondo quanto sostiene Ikram, con oltre il 95% dei partecipanti allo studio di origine caucasica ma residenti a Rotterdam, gli studi futuri dovrebbero includere gruppi di provenienza razziale diversa.
L’ictus, oltre che dai vuoti di memoria, è provocato da altre patologie come il diabete e il colesterolo.
I medici, per prevenire una delle malattie più comuni come l'ictus, suggeriscono di curare molto l’alimentazione che deve contenere meno grassi e calorie possibili.
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