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Aspettando due minuti prima del taglio del cordone ombelicale, il neonato sarà più sano |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Mercoledì 17 Dicembre 2014 15:28 |
Il taglio del cordone ombelicale del neonato è un momento intenso ed emozionante che segna biologicamente il distacco definitivo dalla placenta della madre, come e quando effettuare il taglio è oggetto di continua discussione da parte di neonatologi e ostetriche.
Nel cordone sono presenti ancora molte cellule staminali che fluiscono all’interno del bambino e rompere questo flusso il più tardi possibile sembra essere di grande aiuto per la salute del bambino nei giorni immediatamente successivi al parto.
Lo affermano i risultati di uno studio apparso sulla prestigiosa rivista Pediatrics. Per arrivare al risultato i medici dell'Università di Granada (Spagna) hanno monitorato i livelli di stress ossidativo di un gruppo di neonati. Sono stati analizzati dei campioni di sangue per trovare alcune particolari molecole associate all’infiammazione, i piccoli sono stati divisi in due gruppi: nel primo il cordone ombelicale è stato tagliato appena i neonati sono stati posti sul petto delle madri, nel secondo l’attesa si è protratta per due minuti. Dalle analisi è emerso che i bambini a cui è stato rimosso tardi il cordone avevano una maggior capacità antiossidante e un minor grado di infiammazione rispetto all’altro gruppo. Il professor Julio José Ochoa Herrera, autore della ricerca, ha spiegato che la ricerca mette in luce l’importanza del rimandare il taglio del cordone ombelicale, dalle analisi emerge infatti che ritardando il taglio i bambini sono in grado di rispondere meglio allo stress dovuto al travaglio.
Un dato importante che potrebbe essere associato ad un miglior sviluppo nei giorni immediatamente successivi la nascita. Inoltre secondo una revisione sistematica pubblicata sulla "Cochrane Library", ritardare il taglio e la legatura del cordone ombelicale del neonato dopo la nascita porta benefici: gli autori hanno trovato che i neonati risultavano più sani per valori del sangue in generale e livelli di ferro quando il cordone veniva tagliato e legato in ritardo.
In molti paesi ad alto reddito, è prassi che il cordone ombelicale che collega la madre e il bambino venga tagliato e legato (procedura definita clamplaggio) meno di un minuto dopo la nascita. Il clampaggio troppo precoce del cordone può ridurre la quantità di sangue che passa dalla madre al bambino attraverso la placenta, colpendo le riserve di ferro del bambino ma, ritardare il clampaggio del cordone oltre un minuto dopo la nascita può aumentare leggermente il rischio di itterocolorazione gialla della pelle, dovuta all’alta concentrazione di un derivato dell’emoglobina, la bilirubina, nel sangue. L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda ora che il clampaggio del cordone sia effettuato tra uno e tre minuti dopo la nascita.
In passato le donne partorivano il bambino in posizione accovacciata, e la forza di gravità, permetteva al sangue di defluire con più forza tra madre e figlio, solo dallo scorso secolo la medicina occidentale ha cominciato a pensare che fosse più salutare separare la madre dal bambino il prima possibile, nell'idea che il taglio ritardato del cordone potesse incrementare la possibilità di anemia materna (evento non supportato da evidenze scientifiche).
Fino a qualche decennio fa si credeva che quello presente nel cordone ombelicale fosse sangue ordinario, ma oggi sappiamo che questo contiene invece una dote inestimabile: è sangue che contiene le importantissime cellule staminali.
Queste posseggono proprietà rigenerativa e possono essere impiegate dall’organismo del bambino per costituire diversi tipi di cellule, utili per diversi organi. Per questo motivo molti studi sostengono l’ipotesi che vi siano grandi benefici a lasciare il cordone ombelicale intatto almeno per qualche minuto dopo la nascita. Il beneficio più evidente e facilmente misurabile riguarda la prevenzione dell'anemia: mantenere il cordone ombelicale collegato aiuta a prevenire l’anemia per i neonati.
Alcuni studi hanno verificato che ritardare di 30 secondi il taglio nei neonati prematuri, oltre che prevenire l’anemia aiuta ad evitare disturbi come l’emorragia intraventricolare, riduce la possibilità dell’insorgere di infezioni ed anche il bisogno di trasfusioni di sangue. Vi sono studi che mostrano che i benefici sono rilevabili non solo alla nascita, il taglio ritardato ha infatti conseguenze positive su allattamento, irrorazione sanguigna degli organi, e molto altro.
C'e' un aspetto di grande interesse che ancora l'evidenza scientifica non ha indagato, e riguarda le conseguenze del taglio immediato sullo sviluppo sensoriale del bambino. |
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