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Scritto da Martina Paolucci
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Venerdì 01 Luglio 2011 14:20 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_ricerca_medica.jpg) L'Alzheimer, la malattia degenerativa che miete sempre più vittime soprattutto tra gli anziani, pregiudicando anche i familiari che li assistono, può essere combattuto con un semplice estratto di cannella. La scoperta è opera di ricercatori israeliani dell'Università di Tel Aviv, dopo esperimenti condotti su un modello animale. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dalla rivista PLoS One. L'Alzheimer è una malattia che attacca il cervello degli individui, cancellando la memoria della propria storia, dei tempi passati. A quanto dichiarato dagli studiosi israeliani l'estratto di cannella riuscirebbe a rallentare significativamente il progredire della malattia.
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Scritto da Angela Messina
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Venerdì 01 Luglio 2011 14:00 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_Sorriso_Logo.jpg) L'alitosi , ossia l'alito pesante o cattivo, è una patologia che può influenzare pesantemente i rapporti interpersonali. Pur non essendo una patologia grave, visti i suoi effetti sociali, una cura efficace contro l'alitosi è ricercata da molte persone. C'è chi si affida a rimedi naturali contro l'alitosi, chi utilizza particolari dentifrici, chi collutori o deodoranti per l'alito in caramelle, spray o chewingum, rimedi che non sempre danno i risultati sperati. Ora una nuova cura potrebbe arrivare da Israele: un team di ricercatori dello Hillel Yafe May Medical Center ha messo a punto una pillola in grado di eliminare completamente i batteri impedendo che si riformino. Molte persone sono convinte che l'alito cattivo dipenda dallo stomaco, ma in realtà, nella quasi totalità dei casi, l'alitosi è una conseguenza dei batteri che si annidano e si moltiplicano sotto la superficie della lingua, della gola e delle tonsille.
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Scritto da Martina Paolucci
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Giovedì 30 Giugno 2011 09:15 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_fragole_logo.jpg) Hanno la stessa forma e l'una richiama l'altro, e l'una proteggere l'altro: la fragola e il cuore. Già solo il colore rosso fa venire l'acquolina in bocca, il profumo inebria la mente e, come se non bastasse, aiutano sicuramente ad aumentare la passione. Un po' di panna o immerse nella cioccolata ravvivano decisamente il rapporto. Ma se oltre a tutte queste, già tante, qualità, fossero anche utili a mantenersi giovani allontanando il rischio di diabete, cancro e malattie cardiovascolari? A incoronare per l'ennesima volta il primaverile frutto rosso è una ricerca svolta dall'Università Politecnica delle Marche (UNIVPM) in collaborazione con l'Università di Granada. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Food Chemistry, ed è volto a dimostrare le proprietà benefiche delle fragole.
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Scritto da Martina Paolucci
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Giovedì 30 Giugno 2011 09:00 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_libri_logo.gif) La Regione Abruzzo non si lascia trovare impreparata di fronte alle epidemie batteriche verificatesi in Europa, nè da modificazioni tutte da spiegare come la colorazione blu dell'aglio. Anzi, si ingegna e adopera affinchè gli abruzzesi possano essere certi di quello che mangiano, dalla provenienza al trattamento. Misure all'avanguardia, quindi, in medicina veterinaria e in sicurezza alimentare con il nuovo "Libro delle Regole", strumento per la prevenzione collettiva presentato dall'assessore alla Sicurezza Alimentare della Regione, Luigi De Fanis. Il Libro è in realtà un piano pluriennale integrato dei controlli della Sanità pubblica veterinaria e della Sicurezza Alimentare 2011-2014. " Un lavoro di estrema utilità per gli operatori del settore", dichiara l'assessore.
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Scritto da Martina Paolucci
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Mercoledì 29 Giugno 2011 10:00 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_nonni_logo.jpg) Quando un bambino nasce da un uomo in età avanzata o da un ragazzo magari ancora adolscente, le aspettative di vita sono comunque le stesse, nonostante le cellule dei due progenitori abbiano diversa età e diversa fattura. La spiegazione di questo fatto potrebbe essere alla base della scoperta dell' elisir di lunga vita. Secondo quanto spiegano i biologi del MIT, Massachusetts Institute of Technology, il gene che regola questo meccanismo è l'NDT80, e può essere rinvenuto nel lievito. L'uso di questo gene per l'uomo potrebbe consentire la creazione di cellule staminali pluripotenti non differenziate, capaci quindi di assolvere a qualsiasi funzione sia necessaria.
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