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Morbillo: meno vaccini, più contagi |
Benessere - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci
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![]() Normalmente il morbillo compare in età infantile, soprattutto nei primi tre anni di vita, ecco perchè, oggi che non è più obbligatorio, rimane comunque utile vaccinare il bambino (entro i 24 mesi la prima volta e poi intorno ai 5 o agli 11 anni), onde evitare l'insorgere di questa patologia curabile che, però, può causare problemi all'apparato respiratorio e al cervello. ![]() Il morbillo è una malattia infettiva acuta, altamente contagiosa, tanto da risultare eccezionale l'approdo all'età adulta senza esser stati colpiti. Certo, a meno che non ci si sia vaccinati da piccoli. L'individuo colpito è contagioso da 3 giorni prima della comparsa dei sintomi, quindi 3-5 giorni prima delle manifestazioni cutanee, fino a una settimana dopo la comparsa dell'esantema. Il numero di contagi è aumentato soprattutto tra i ragazzi, mediamente a 17 anni. La responsabile del Dipartimento malattie infettive ed epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, Stefania Salmaso, avverte che "in alcune regioni la situazione è particolarmente grave. Solo la metà della popolazione pediatrica riceve le dosi. I focolai epidemici si stanno spostando a scacchiera nel nostro Paese", e ha continuato spiegando che a essere più a rischio sono le aree in cui la percentuale di vaccinati è molto bassa come, ad esempio, la provincia autonoma di Bolzano, territorio dove le associazioni avverse a questo genere di prevenzione sono molto attive. |
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