A inizio anno è entrato in vigore il divieto di vendita e produzione di biberon con bisfenolo A. In seguito agli studi effettuati su questo materiale, ritenuto nocivo per l'organismo umano, si è visto come ci siano effetti collaterali sui bambini nati da madri esposte a questo materiale durante la gravidanza.

Sono stati analizzati i casi di bambini nati da madri esposte ad alcune materie plastiche ed adesive realizzare con bisfenolo A, durante la gestazione vedendone problemi comportamentali nei nati soprattutto se femmine.

Teatro della curiosa storia è stato l'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, dove una mamma ha dato ala luce due gemelli, ma con un mese di distanza l'uno dall'altro. Il primo è nato lo scorso 17 settembre, mentre il secondo è uscito dal grembo materno una decina di giorni fa.

Il parto dilazionato è stato ritenuto necessario dai dottori per evitare la morte o lesioni permanenti al secondo gemello, ancora troppo prematuro per venire alla luce. Attualmente i bambini, nonostante siano prematuri, sono entrambi in buone condizioni di salute, anche se il primo, nato dopo sole 24 settimane e 5 giorni, è affetto da una seria alterazione cromosomica.

Sarà che a me la questione del fumo proprio non va giù e mi chiedo come ancora oggi ci sia gente che fuma e ancor peggio, giovani che iniziano con questo vizio sapendo bene i rischi che corrono. Sapere poi che nelle scuole superiori studenti e professori siano uniti dal comune vizio del fumare dentro le mura scolastiche, mi lascia a bocca aperta. Questo quanto emerge dalla prima Indagine civica sul fumo a scuola.

Quasi 1 studente su 3 ha ammesso di accendere la sigaretta dentro l'ambito scolastico nelle superiori e c'è anche una piccola percentuale - che per me dovrebbe essere nulla - di studenti che fumano a scuola... alle medie (il 4% degli studenti)! E sono stime inferiori a quanto poi sia la verità, visto che l'82% degli studenti delle superiori e il 51% delle medie ha ammesso di vedere compagni fumare a scuola.

Grazie al trapianto di fegato, donatole dalla mamma, una bimba di un anno e mezzo è salva. L'intervento, il primo del genere nel Lazio, è stato effettuato il 5 ottobre all'ospedale Bambino Gesù Di Roma. Fino all'ultimo minuto tutto il reparto dell'ospedale Bambin Gesù ha sperato che arrivasse la buona notizia, l'arrivo di un organo da trapiantare.

Poi la decisione: non c'era più tempo. La cirrosi biliare, la grave malattia del fegato da cui era affetta una bimba di un anno e mezzo, poteva portarla alla morte. Così la piccola è stata salvata dalla sua mamma, 24 anni, che le ha donato alcune parti del suo organo.

Uno studio della School of Nursing della University of Pennsylvania mette in correlazione l'autismo con la prematurità del bambino. Sembra infatti che i bambini che nascono con un peso basso hanno una maggiore probabilità di soffrire di autismo, rispetto a chi nasce normopeso.

E la percentuale aumenta di cinque volte nel caso di bambini che nascono prima del termine. La ricerca è stata condotta su bambini nati tra settembre 1984 e luglio 1987 nelle città di Middlesex, a Monmouth e Ocean in New Jersey, che alla nascita hanno registrato un peso tra i 500 grammi e i 2 chili.