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Scritto da Nena86
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Lunedì 21 Marzo 2016 22:28 |
Oggi, 21 marzo, è la Giornata mondiale sulla sindrome di Down. Ed è, anzi, deve essere un'occasione per superare i troppi pregiudizi legati a questa condizione, anche grazie alle iniziative #HowDoYouSeeMe e #MyFriendsMyCommunity. Troppi, infatti, sono i pregiudizi che ancora colpiscono bambini e adulti affetti da questa anomalia genetica (la trisomia del 21, caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più, tre invece di due, nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule).
Ed è per questo che la Giornata mondiale sulla sindrome di Down, che si celebra ogni 21 marzo, risulta sempre più necessaria.
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Scritto da Eva Forte
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Venerdì 18 Marzo 2016 13:50 |
Cresce sempre più il numero di bambini e adolescenti lasciati per ore alle prese con le nuove tecnologie. Ne viene da se un uso non corretto ed eccessivo, come fosse una vera e propria droga che li incolla davanti agli schermi più o meno piccoli. Una vera e propria dipendenza per i bambini che arrivano a stare anche 8 ore di filato davanti ai tablet, con una conseguenza sullo sviluppo cognitivo, sulla salute psichica con sbalzi di umore e tendenza all'isolamento. Senza contare poi i problemi di carattere fisico, legati all'ortopedia, alla postura, alla vista e al sovrappeso portato dalla sedentarietà.
L'allarme è stato lanciato dai cardiologi e dai medici internisti italiani riuniti a Napoli per la XIV edizione del Congresso nazionale della Società italiana di prevenzione cardiovascolare (Siprec), presieduta dal Bruno Trimarco.
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Scritto da Serena Cellotto
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Giovedì 10 Marzo 2016 21:25 |
«Figlio, tu umili la tua compagna, io umilio te». Una frase che suona a dir poco strana, al giorno d’oggi, in un’era in cui i genitori si fanno abili portavoce dei figli, sostenendoli anche quando sbagliano e difendendoli a spada tratta da insegnanti o educatori. E qui l’eccezione, che come sempre c’è, per fortuna. Infatti la mamma di un dodicenne “bulletto” non solo lo ha rimproverato, ha deciso di farlo pubblicamente, e sul più utilizzato dei social: Facebook.
Il post ha ricevuto più di 55mila like, e ovviamente anche una valanga di commenti negativi: le critiche sono piovute dal cielo, chi la critica dicendole che in questo modo crea problemi al figlio, e chi la taccia di fama, anche a scapito della salute del propiro figlio, facendogli unosmacco che lo perseguiterà per sempre.
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Scritto da Tatta Bis
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Lunedì 07 Marzo 2016 11:10 |
Nell'ambito della campagna "Mangiar bene conviene", di "Regaliamo futuro", macroprogetto patrocinato dal Ministero della Salute, e da alcune società di pediatria come Sipps, Sip e Fimp, ha convinto il Network GPS (Genitori, Pediatra, Scuola) al lancio su territorio nazionale: fare scelte consapevoli e imparare divertendosi, con la sfida di ideare con i propri insegnanti una campagna pubblicitaria che promuova alimentazione sana, movimento e buoni stili di vita.
Degli appositi kit didattici serviranno al lavoro che gli insegnanti svolgeranno in classe con i bambini, ad accompagnare i ragazzi nell'apprendimento ci sarà anche un simpatico testimonial, la volpe Roddy.
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Scritto da Giulia Gori
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Venerdì 04 Marzo 2016 13:10 |
Quest'anno la giornata Europea della Logopedia è dedicata alla disprassia. Chi soffre di disprassia, circa 6 bambini su 100 per la maggiorparte maschi, mostra problemi nel movimento e/o nella parola. Per i bambini che ne soffrono e di cui non sempre è facile il riconoscimento poichè i sintomi possono essere scambiati anche per problematiche di minor importanza.
Il problema alla base della disprassia può riguardare le «leve» che governano l’abilità motoria grossolana (quella dei muscoli più grandi o di gruppi di muscoli) o quella fine (legati ai movimenti della bocca o delle dita). Non ha affinità con i deficit cognitivi (di attenzione, memoria, percezione, ragionamento). La disprassia è provocata da alcuni neuroni motori che non sono così efficienti nel trasmettere le giuste informazioni ai muscoli per coordinare un gesto a una azione. Esistono diverse forme di questo disturbo, che può avere ripercussioni sulla deambulazione, sui movimenti dello sguardo o sulla capacità verbale. Il ritardo anche nell’apprendimento e nell’abilità lavorativa in alcuni casi permane anche in età adulta, a seconda delle implicazioni e delle abilità interessate. Ma nulla a che vedere con una compromissione dell’intelligenza.
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