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Bambini: ogni riccio un capriccio? Ecco cosa fare |
Bambini - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Giovedì 23 Febbraio 2012 10:59 |
In molte occasioni quotidiane come nei negozi, al supermercato o davanti ad altre persone, i bambini cominciano a fare i capricci mettendo alla prova la pazienza di qualunque genitore. Per non rischiare di perdere la situazione di mano e soccombere dietro i sensi di colpa, finalmente arrivano i suggerimenti dei pediatri del SIPPS per affrontare la situazione nel migliore dei modi.
Innanzitutto non bisogna preoccuparsene troppo: i capricci non sono il segnale di un carattere violento o ingestibile, ma sono la dimostrazione dell'autonomia raggiunta dai nostri figli. Come spiega il dottor Giuseppe di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria e Prevenzione Sociale, i "primi no" sono una manifestazione tipica e naturale di tutti i bambini di 2/3 anni (ma a volte anche di 12 mesi) che forti di una maggiore autonomia acquisita mettono alla prova se stessi e gli altri. E' però necessario stabilire alcune semplici regole sulle quali non bisogna cedere. Ecco come bisogna comportarsi. 1- Mai assecondare il piccolo e cedere a tutte le sue pretese: un esempio è quello della mamma che rientra al lavoro o del papà poco presente che tendono a concedere tutto al piccolo, ma tenere in braccio il bambino non è un comportamento che induce al vizio contrariamente a quanto si pensa. 2- Non essere troppo permissivi: il bambino viziato avrà dei problemi soprattutto nell'età scolastica perchè troppo egocentrico ed arrogante, e diventerà un adulto infelice e poco motivato. 3- Stabilire poche regole semplici: sono da impostare da piccoli e sulle quali essere intransigenti perchè non c'è motivo di discuterle, come per esempio stare nel seggiolino in auto, non picchiare altri bambini o andare a dormire all'ora stabilita. 4- Se il bambino piange fare attenzione a distinguere tra necessità e desideri, anche a seconda dell'età: se il neonato di 3 mesi piange sarà perchè ha fame o ha le coliche, se è più grande e piange perchè vuole qualcosa allora bisogna decidere se accontentarlo oppure no. 5- Se sbatte la porta, grida e si butta per terra: non bisogna assecondarlo perchè è un atteggiamento che serve per attirare l'attenzione e ottenere qualcosa che gli era stato negato, piuttosto un abbraccio e una coccola per calmarlo sono più salutari. 6- Non cercare di spiegare sempre il motivo di un NO: il rapporto col proprio figlio non può essere paritario almeno fino a che diventa adulto, parlare di regole a due anni è insensato, a 4-5 anni si spiega cos'è la disciplina, a 14 anni si può iniziare a stabilire insieme regole e punizioni. 7- Insegnare al bambino a giocare da solo e ad aspettare già dall'anno d'età, senza sentirsi in colpa se si deve prima finire di cucinare o parlare al telefono. 8- I castighi: ogni età ha i suoi espedienti, per esempio fino ai 3 anni si può sgridare e cercare di spostare la sua attenzione su altri oggetti, dopo invece lo si priva di un oggetto gradito, solo dai 5/6 anni si discute insieme. 9- Mai ricorrere alla violenza e gratificare ogni tanto i nostri figli, perchè un genitore che dice sempre e comunque NO può essere molto triste. |
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