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Tablet come la droga. Attenzione al troppo abuso delle nuove tecnologie |
Bambini - Articoli |
Scritto da Eva Forte Venerdì 18 Marzo 2016 13:50 |
Cresce sempre più il numero di bambini e adolescenti lasciati per ore alle prese con le nuove tecnologie. Ne viene da se un uso non corretto ed eccessivo, come fosse una vera e propria droga che li incolla davanti agli schermi più o meno piccoli. Una vera e propria dipendenza per i bambini che arrivano a stare anche 8 ore di filato davanti ai tablet, con una conseguenza sullo sviluppo cognitivo, sulla salute psichica con sbalzi di umore e tendenza all'isolamento. Senza contare poi i problemi di carattere fisico, legati all'ortopedia, alla postura, alla vista e al sovrappeso portato dalla sedentarietà.
L'allarme è stato lanciato dai cardiologi e dai medici internisti italiani riuniti a Napoli per la XIV edizione del Congresso nazionale della Società italiana di prevenzione cardiovascolare (Siprec), presieduta dal Bruno Trimarco.
"Ogni giorno i bambini passano otto ore al tablet - avvertono gli esperti - per loro è una droga". Un rischio che coinvolge grandi e piccini, se la tecnologia va oltre il normale uso. "A soffrire di 'dipendenza da cellulare e Pc' sono soprattutto le donne - spiega Trimarco -. In alcune persone sono riscontrabili gli stessi sintomi di chi abusa di sigarette o alcolici crisi di astinenza e euforia. Basti pensare alle persone che si incontrano in treno o in metropolitana, quindi per tragitti brevi, compagni di scuola o colleghi di lavoro che invece di parlare si accaniscono sui loro smartphone".
I dati parlano chiari e sono stati mostrati dagli esperti: l'81% dei tredicenni si collega a internet tutti i giorni. Per il 12% accedere a un social network è la prima attività dopo il risveglio e per il 35% l'ultima prima del sonno. Tra i temi affrontati anche quello relativo alle 'Nuove dipendenze: segno dei tempi o segno della crisi? Quali segni sul cuore?', che ha dato anche il nome ad una tavola rotonda a cura della dottoressa Grazia Modena, professore ordinario di Cardiologia e componente del Comitato scientifico della Siprec.
"Il 71% dei tredicenni si collega alla rete con il proprio telefonino – afferma la cardiologa - e lontano dal controllo dei genitori. Il 46% degli adolescenti passa da 1 a 3 ore al giorno sul web e il 26% supera le 3 ore. Per 6 giovani su 10 internet è 'irrinunciabile' e quasi uno su 4 senza i suoi amici virtuali "si sente solo. Non è tutto - rincara Modena - 88 ragazzi su 100 riconoscono nelle tecnologie la prima causa di comportamenti di abuso, non correlati a sostanze. Una dipendenza, quella da apparecchi tecnologici, che oltre a scatenare alterazioni dell’umore (nell’uso dello strumento si prova un aumento dell’eccitazione o maggiore rilassatezza) è alla base di numerosi rischi per la loro salute".
Da non sottovalutare anche il rischio di sovrappeso causato dalla vita sedentaria, la difficoltà nell’apprendimento scolastico dovuta al poco tempo dedicato allo studio e alla scarsa concentrazione, perché distratti dal gioco, l'isolamento e la tendenza all’introversione. Un danno quindi nel momento in cui i videogiochi si sostituiscono ai rapporti personali e le relazioni sociali. Qui devono entrare in gioco i genitori, con il cercare di trovare attività da svolgere al di fuori dei propri device. Il problema però sono proprio quei genitori che sostituiscono se stessi ai tablet, affidando i propri figli allo schermo freddo e colorato.
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