Da oggi si può fiutare, tramite un nuovo piccolo macchinario se una persona soffre di scompenso cardiaco: si proprio fiutare! Perché questo aggeggino, grande come una scatola di fiammiferi, applicato sull'avambraccio del paziente senza dare fastidi di alcun genere, può capire tramite l'odore della pelle se la persona soffre di tale patologia, anche agli stadi iniziali.

Sembra un idea un pò pazza ma a quanto pare è possibile! Questa novità è stata presentata al congresso annuale della European Society of Cardiology in corso a Parigi e il suo ideatore è  Vasileios Kechagias, ricercatore dell'University Hospital di Jena, in Germania.

Una ricerca appena pubblicata sulla rivista americana "Psychology Today" ha svelato che i cervelloni fanno poco sesso: insomma, nonostante spicchino per intelligenza ed hanno un curriculm scolastico da invidiare, hanno parecchie carenze sul fronte sessuale.

Questa ricerca è stata approfondita dalla sociologa Rosemary Hopcroft, dell'università della Carolina del Nord, che ha analizzando affondo la vita sessuale degli americani è riuscita a confermare appunto che l'intelligenza influisce negativamente sulla vita sessuale: in merito, ha pubblicato una ulteriore ricerca sulla rivista "Evolution and Human Behaviour" intitolata "Sex, status, and reproductive success in the contemporary United States".

L'obesità è ormai un grave problema diffuso su tutta la terra, soprattutto tra i più poveri, la causa maggiore pare sia il così detto cibo spazzatura ma anche lo stile di vita che diventa sempre più sedentario: si stima che sono circa un miliardo gli obesi e le persone in forte sovrappeso, purtroppo questo problema pare allargarsi a macchia d'olio anche nei bambini che sono circa 170 milioni .

A dare l'allarme è la rivista "Lancet" dedicando un ampio "speciale" sul problema obesità che pare "appesantisca" ormai tutto il nostro pianeta: sono pochi i paesi che possono vantare di qualche isola felice, soprattutto in Cina e in Giappone, in Europa invece solo l'Olanda ha un bassissimo numero di persone in sovrappeso, questo grazie alla sana abitudine di andare in bicicletta.

Ridere protegge il cuore tanto quanto l'esercizio fisico e i farmaci. La scoperta emerge da una ricerca dell'Università del Maryland presenta al Congresso europeo di Cardiologia a Parigi. I risultati sono sorprendenti ed hanno destato grande interesse fra i 30.000 medici presenti, tanto da inserire questo parametro fra i capisaldi di uno stile di vita corretto, al pari del movimento o della dieta.

Lo studio ha messo a confronto l'espansione dell'endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, nelle stesse persone in seguito alla visione di uno spettacolo divertente e di uno drammatico, dimostrando che la risata provoca la dilatazione dei vasi fino al 50% in più, aiutando così a prevenire aterosclerosi, infarti e ictus. La ridotta funzionalità vascolare è determinante per lo sviluppo di malattie cardiache, che rappresentano tuttora la prima causa di morte nel mondo, con 4,3 milioni di decessi ogni anno in Europa, il 48% del totale. In Italia sono circa 5 milioni le persone affette da cardiopatia ischemica, la più diffusa tra le malattie cardiovascolari, mentre l'infarto del miocardio ogni 12 mesi colpisce circa 200 mila persone. Perché gli effetti siano visibili l'ilarità deve essere frequente, l'ideale sono 15 minuti al giorno.

Gli uomini possono sostenere che siano le donne quelle del "sesso debole", ma è la scienza a smentirli, questa volta. Infatti, secondo lo studio dal titolo "La salute degli uomini in Europa", il rischio più elevato in fatto di abusi di alcol, droghe e sigarette, spetterebbe agli uomini. Lo studio, commissionato da Bruxelles, ha analizzato i problemi legati ai vizi e soprattutto agli eccessi relativi ad essi, e ha dato suggerimenti su come affrontare le patologie e i rischi che comportano.

Parlando di numeri, le cifre potrebbero risultare spaventose: in Europa, infatti, circa mezzo milione di persone muoiono a causa del fumo. Del totale dei decessi, il 63% è rappresentato dagli uomini che, inoltre, manifestano una più spiccata propensione alla dipendenza da alcol: lo studio in questione, in proposito, ha rivelato che la maggioranza delle malattie croniche del fegato colpiscono il sesso maschile, con un tasso di mortalità doppio rispetto a quello delle donne.