I pediatri consigliano di prevenire il bullismo già dalla scuola media |
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Scritto da Tatta Bis
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Venerdì 29 Marzo 2013 11:49 |
Il bullismo e il cyberbullismo sono dei fenomeni purtroppo in crescita anche in Italia: da una recente indagine di Ipsos per Save the Children emerge che il 72% degli adolescenti e giovanissimi italiani lo avverte come il fenomeno sociale più pericoloso del proprio tempo. Almeno 4 ragazzi su 10 sono stati testimoni di atti di cyberbullismo da parte di coetanei. Bullismo e cyberbullismo sono due facce della stessa medaglia e l'ideale sarebbe prevenirlo fin dalla scuola media, avverte la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps). Se le azioni di bullismo si verificano in rete si parla di cyberbullismo, una forma di prevaricazione volontaria e ripetuta che avviene tramite i nuovi mezzi di comunicazione come l'email, gli sms, le telefonate, i social network e il web.
Il bullismo o mobbing in età evolutiva è il termine di nuova generazione per indicare atti di violenza a scuola generalmente nel periodo adolescenziale e pre-adolescenziale. Giuseppe Di Mauro, pediatra e presidente Sipps crede che per arginare e prevenire il bullismo in tutte le sue forme è fondamentale che le famiglie e la scuola agiscano insieme in un percorso condiviso.
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2 aprile Giornata Mondiale dell’Autismo |
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Scritto da Carmela Pelaia
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Venerdì 29 Marzo 2013 08:55 |
Il 2 aprile, in diverse città d'Italia e del mondo, sarà celebrata la Giornata Mondiale dell'Autismo, con eventi e manifestazioni ( illuminando di blu i palazzi più rappresentativi, ma possiamo mettere luci blu anche sui nostri balconi o un nastrino blu all'occhiello) volti a combattere l'indifferenza e i pregiudizi che ancora circondano questa malattia. Nel 2008 le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata Mondiale dell'Autismo per sensibilizzare sulla necessità di educare le persone autistiche all'autosufficienza e far sì che non siano un peso per la società, ma possano contribuire alla vita lavorativa e produttiva del paese. Sono passati 70 anni, da quando Leo Kanner utilizzò per la prima volta il termine "autismo precoce infantile", ma ancora oggi le cause di questa patologia sono sconosciute e la comunità scientifica non ha ancora trovato una tesi univoca. Sono molti i bambini autistici: li chiamano 'piccoli della luna', perché distanti dal mondo e chiusi in un silenzio profondo, una condizione psichica che riguarda circa 6 casi ogni mille nati e si registra nella prima infanzia, a partire dai 2 anni.
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I genitori diffidano dei libri digitali: solo il 30% li usa con i bambini |
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Scritto da Tatta Bis
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Giovedì 28 Marzo 2013 09:56 |
Da un sondaggio online viene alla luce come i genitori preferiscano la lettura di libri cartacei pensando che aiuti la creatività dei loro bambini. In aumento è la qualità editoriale dei libri digitali per ragazzi con un mix fra la storia e la tecnologia, ma solo il 30% i genitori italiani online utilizza ebook con i propri bambini. Più del 60% dei genitori preferisce leggere ai propri figli libri cartacei, perché temono che attraverso il supporto digitale si possa perdere la "magia del libro" come esperienza sensoriale e tattile. Il libro digitale disincentiva la creatività, la concentrazione e l'autonomia nella lettura. I libri digitali si usano quando si è in viaggio, in auto o quando occorre intrattenere i bambini. I libri di carta rimangono i preferiti per le storie della buonanotte e il formato più usato risulta l'app. I dati del sondaggio online sono stati presentati a "Toc Bologna 2013" (Tools of Change for Publishing), la conferenza internazionale sulle ultime novità dell'editoria digitale con oltre 300 operatori da 40 paesi di tutto il mondo.
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Le liti dei genitori fanno male al cervello del bambino |
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Scritto da Letizia Perugia
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Giovedì 28 Marzo 2013 08:50 |
La conflittualità tra mamma e papà potrebbe alterare lo sviluppo del bambino. La litigiosità e i toni alterati della voce dei genitori sono riconosciuti dal bambino, anche mentre dorme, e ne alterano l'attività del cervello. Si pensa anche a possibili effetti sul suo sviluppo. Una ricerca, coordinata da Phil Fisher e Jennifer Pfeifer dell'Università dell'Oregon e pubblicata sulla rivista Psychological Science, mostra che i bebè esposti ad alto livello di conflittualità in casa hanno, a livello cerebrale, una reazione più forte ai toni di voce arrabbiati. I figli per nessuna ragione vanno coinvolti nei conflitti dei genitori: il loro benessere dipende molto dal clima che vi è in famiglia. Il conflitto non è negativo di per sé ed è una condizione naturale nella vita di ciascun essere umano. Litigare è normale e il conflitto può essere anche un momento di crescita e di confronto produttivo. Questo diventa negativo quando è parte integrante nella vita di una coppia e di una famiglia, quando due persone si relazionano solo attraverso il litigio o addirittura è attraverso di esso e solo grazie a lui, che mantengono viva la loro relazione.
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Il rapporto tra mamma e figlio maschio: unico, ma con insidie nascoste |
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Scritto da Letizia Perugia
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Mercoledì 27 Marzo 2013 15:09 |
Il rapporto di una donna con il figlio maschio è unico, nasconde però delle insidie: se mal gestito può diventare morboso con conseguenze negative sia per la mamma sia per il bambino. Maria Malucelli, docente di psicologia clinica, specialista in psicoterapia cognitiva dell'età evolutiva, spiega come evitare che succeda. Ogni madre si è sentita dire questa magica frase dal suo bambino: "Mamma tu sei la più bella del mondo" perché tra tutte le mamme e i loro figli maschi c'è un legame speciale. La madre è per il bambino il primo oggetto d'amore e la prima immagine della donna. Maria Malucelli, spiega che tra figlio maschio e madre c'è un rapporto unico e speciale che è legato all' attrazione dei sessi contrari. La situazione è naturale e biologica e che innesta nella relazione madre-figlio un comportamento seduttivo da parte della madre, accolto con piacere dal figlio che lo legge come una presenza costante. Il rapporto sarà speciale anche con la figlia femmina ma, più tardi (intorno ai 5 anni) ed è determinato dal modeling (esigenza della bambina di prendere come modello la figura femminile materna).
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