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Scuola di Nuoro apre una pagina di Facebook e spunta la lista degli studenti gay
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Venerdì 22 Marzo 2013 09:09    PDF Stampa E-mail
Teen AgerIl progetto della pagina social denominata "Spotted" si prefiggeva di abituare gli studenti al confronto sulle nuove piattaforme digitali, dove ormai abitualmente si iscrivono anche sotto i 14 anni. Aveva l'obiettivo di educare alle relazioni digitali e, insieme, tenersi aggiornati sugli sviluppi scolastici.

L'idea del Liceo Classico Giorgio Asproni di Nuoro era quella di fissare un luogo d'incontro accessibile anche via internet. Ad ospitare questa iniziativa era Facebook, il social network per eccellenza, preferito tra i giovanissimi. Era un intento nobile, diventato però un attacco da parte di alcuni hacker, che hanno usufruito della pagina condivisa per pubblicare una lista di studenti facenti parte del'istituto che, secondo gli autori del post, avrebbero dimostrato tendenze omosessuali.

Manifestazione al Liceo Classico Giorgio Asproni di Nuoro
Un vero atto di cyber-bullismo e una palese violazione della privacy, che ha provocato anche l'intervento da parte del Garante per la tutela dei dati personali, Antonio Soro che ha espresso la sua opinione sull'accaduto dicendo che quello che è accaduto nel Liceo classico Asproni dimostra come sia importante sensibilizzare i giovani ad un uso responsabile dei social network.

Secondo il Garante della privacy, dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a frequentare le piazze mediatiche senza nuocere a se stessi e agli altri. Dopo la violenza perpetrata ai danni degli studenti tirati in ballo, la pagina è stata immediatamente rimossa da Facebook, ma ciò non è stato sufficiente a placare le lamentele di professori e degli altri studenti.

Il preside del Liceo Antonio Fadda si è dato da fare per sensibilizzare verso l'accaduto, promuovendo un simbolico sit in a difesa della vittime e contro i responsabili, ancora di identità ignota. Da martedì le proteste sdegnate si susseguono a un ritmo incessante: eri mattina si è svolta una grande manifestazione di protesta, attorno all'istituto gli alunni e i loro docenti hanno dato vita a una catena umana. Abbracciata l'intera recinzione della scuola, quasi a simboleggiarne l'inviolabilità.

Poco dopo sono cominciati ad arrivare da Roma e Cagliari attestati di solidarietà per le vittime della vicenda, che erano state segnalate con nome e cognome in rete, assieme a interventi per sollecitare una legge che eviti queste pericolose scorrerie su internet.

La pagina incriminata è subito sparita dal web e la polizia ha aperto un'indagine per identificare i responsabili. Inoltre gli autori del cyber-blitz hanno ottenuto un effetto boomerang innescando una così impetuosa onda di reazioni che li ha isolati in modo inequivocabile.

L'intolleranza non deve essere accettata per nessun motivo, ha affermato Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli studenti medi, continua dicendo che il problema è culturale ed è di tutto il Paese. Per questo c'è forte necessità d'impegnarsi, cose del genere non devono ripetersi.

La stessa richiesta di una nuova normativa da arte dell'Uds, per dotare le scuole, le università, la docenza e gli studenti degli strumenti necessari per contrastare questi fenomeni. Le scuole dovrebbero essere luoghi di inclusione e crescita, spazi dove educarsi a una cultura democratica che consideri le differenze una ricchezza e non una minaccia.

L'episodio dimostra, ancora una volta come internet e, in particolare, i social network rappresentino per i più giovani e meno avvezzi al suo utilizzo, un pericoloso spazio di interazione, dove ci sono violenze verbali e psicologiche, così come discriminazioni.

In attesa di una soluzione da parte delle autorità , il suggerimento per tutti i tutori dell'educazione dei ragazzi, genitori e insegnanti, è quello di vigilare al meglio sul comportamento dei giovani, rendendoli innanzitutto consapevoli dei rischi presenti ogni giorno sui social network.

Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia dichiara che troppo spesso il razzismo viene sottovalutato e non ci sono reazioni adeguate, come negli stadi, dove sembra essere legittimo dire di tutto e sopportare di tutto, spiace e amareggia che ci siano sacche di odio omofobo anche tra i giovani, ma consola vedere e sapere che proprio i ragazzi sanno reagire con forza e con solidarietà verso i loro compagni.

A dire di tutti gli intervenuti nel dibattito nato in rete e poi finito sui canali d'informazione tradizionali, il messaggio della manifestazione di Nuoro arriva forte e chiaro al nuovo Parlamento perché la legge contro l'omofobia sia uno dei primi provvedimenti in discussione.
 

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