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Scritto da Letizia Perugia
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Mercoledì 19 Dicembre 2012 13:14 |
David Spiegelhalter, docente di Biostatistica alla University of Cambridge ha inventato la "vita a punti", o meglio il gioco delle microvite. Questo "gioco" serve a calcolare in modo concreto il prezzo che si paga in salute quando si assecondano le cattive abitudini. Un esempio sono le sigaretta fumate:ognuna costa mezza microvita, circa 15 minuti. La ricerca è stata pubblicata sul British Medical Journal. La ricerca ha dimostrato che 20 sigarette al giorno fanno perdere 10 microvite cioè 5 ore di vita. Ogni microvita vale mezz'ora di un'esistenza media, un milionesimo sulla speranza di vita per un adulto di 35 anni. Nello studio è compreso anche l' alcol, insieme a sedentarietà e troppa carne rossa. Con molta precisione, Spiegelhalter ha calcolato di quanto si accorcia la vita per ogni vizio che non viene eliminato: un bicchiere di alcol più del consentito fa perdere una microvita, un'altra va in fumo se si passano 2 ore al giorno davanti alla tv, un'altra ancora costano 5 chili in più di peso per ogni giorno di sovrappeso, mezza microvita invece per ogni sigaretta.
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Scritto da Letizia Perugia
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Mercoledì 19 Dicembre 2012 09:37 |
Test di laboratorio hanno dimostrato che una componente nelle crucifere stermina le cellule della leucemia. Tutto parte da un nuovo studio del Baylor College of Medicine che mostra come una sostanza contenuta nelle crucifere (vegetali come i broccoli, i cavoli o cavoletti di Bruxelles) riesca ad uccidere le cellule della leucemia in laboratorio. Le scoperte sono state pubblicate su Plos One e hanno dimostrato che incubando la sostanza (chiamata sulforafano) con le cellule della leucemia linfoblastica acuta, le cellule cancerose vengono sterminate. Il sulforafano non sembra avere alcun effetto sulle cellule sane. La leucemia linfoblastica acuta ricorre in particolare ne i bambini, e può essere curata nell'80% dei casi.
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Scritto da Letizia Perugia
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Martedì 18 Dicembre 2012 11:52 |
Adam Lanza, armato di pistola, dopo aver ucciso a casa la madre, che lavorava come insegnante in quell'istituto, ha fatto irruzione nell'edificio, uccidendo almeno una ventina di bambini. Il fatto che fosse affetto da Sindrome di Asperger non è rilevante e non è per questo che ha compiuto questo gesto mostruoso: studi scientifici hanno dimostrato che le persone affette da sindrome di Asperger e gli autistici non hanno comportamenti antisociali, non sono violenti e, soprattutto, non sono in grado di sparare. La sindrome di Asperger è è considerata un disturbo pervasivo dello sviluppo, è imparentata con l'autismo e comunemente considerata una forma dello spettro autistico "ad alto funzionamento". Gli individui portatori di questa sindrome sono caratterizzati dall'avere una persistente compromissione delle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto ristretti. Diversamente dall'autismo classico, non si verificano significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o dello sviluppo cognitivo
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Scritto da Letizia Perugia
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Martedì 18 Dicembre 2012 11:07 |
L 'emicrania è una delle principali forme di cefalea, causa dolore intenso e ricorrente a metà della testa. Questa patologia è all'ottavo posto fra tutte le malattie che causano disabilità nel mondo. Questo è stato dimostrato dai dati del Global Burden of disease 2012 (rapporto annuale che indica a livello mondiale i fattori di rischio per le malattie invalidanti). Emerge infatti che in Italia e nel mondo il 14% della popolazione soffre di cefalea, il 27% di cefalea tensiva o muscolo tensiva (la forma più diffusa di mal di testa, causata dalla contrazione dei muscoli del collo e delle spalle). In Italia ne soffrono 10 milioni di persone. La cefalea tensiva è caratterizzata da un dolore costante che colpisce tutta la testa, è dovuta a vizi di postura, stress, tensione, stati d'ansia e vita sedentaria.
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Scritto da Giorgia Marchesi
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Martedì 18 Dicembre 2012 10:27 |
Jan Scheuermann è una donna di 53 anni, tetraplegica da 13 anni, che è riuscita a muovere un braccio robotico controllandolo con il pensiero grazie all'impianto di due mini-sensori nella corteccia cerebrale, è la protesi più avanzata mai progettata. I risultati dello studio, condotti dall'Università di Pittsburgh (Usa), sono stati pubblicati sulla rivista Lancet. Un centinaio di minuscoli aghi su ogni sensore raccolgono gli impulsi elettrici di 200 cellule cerebrali, che vengono trasformati in comandi per muovere il braccio. Jan è stata infatti in grado di afferrare, muovere e spostare diversi oggetti proprio come con un braccio normale già al secondo giorno di allenamento, e dopo 14 settimane ha acquisito coordinazione e velocità in modo simile a una persona non malata.
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