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Scritto da Letizia Perugia
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Lunedì 07 Marzo 2016 10:28 |
Il benessere mentale della mamma, durante la gravidanza è importante anche per il nascituro: proteggere la gestante dalle preoccupazioni è fondamentale per il corretto sviluppo del feto, che potrebbe altrimenti risentire della fisiologica risposta materna allo stress.
Gli studi che sono stati effettuati su questo argomento, sono sempre più numerosi, ma capire fino a che punto le emozioni provate dalla futura mamma possono influire sull’esito della gravidanza è molto complesso.
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Scritto da Giulia Gori
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Martedì 01 Marzo 2016 15:51 |
Nei pochi casi in cui la pillola anticoncezionale non facesse effetto o in caso di dimenticanza alla fine la gravidanza arriva lo stesso, la paura da parte delle future mamme si fa più forte non sapendo gli effetti del contraccettivo sullo sviluppo del feto. A quanto pare sono tutti timori infondati, come spiega un recente studio pubblicato di recente sul British Medical Journal, ritenuta così importante nelle sue rassicuranti conclusioni da essere accessibile a tutti sul web.
Una ricerca che si basa su grandi numeri: i ricercatori dell'Harvard Chan School of Public Health e dello Statens Serum Institut danese hanno infatti passato al setaccio i dati di oltre 880mila bambini nati in Danimarca fra il 1997 e il 2011, vagliandone lo stato di salute alla nascita e un anno dopo. Di queste è stato analizzato l'utilizzo dei contraccettivi basandosi non solo sulla loro affermazione di averle usate ma anche dalle prescrizioni mediche evase in farmacia. In questo modo si è visto con precisione fino a quanto prima o durante la gravidanza la donna stesse ancora assumendo l'anticoncezionale.
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Scritto da Serena Cellotto
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Mercoledì 24 Febbraio 2016 18:58 |
“ L’Italia è uno dei Paesi al mondo con il più basso tasso di natalità”: ormai non ci si stupisce più davanti a certe informazioni. Si sa, gli italiani sono considerati troppo riflessivi, responsabili: finché non si ha un lavoro fisso (o almeno un parvenza di lavoro diciamo stabile, che al giorno d’oggi il posto fisso non sappiamo più cosa sia), i gigli non si fanno.
E così ci si ritrova madri a 35-40 anni con tutti i rischi connessi del caso. Nel 2015 il calo di nascite ha toccato il minimo storico in Italia, con un meno 3% rispetto all'anno precedente e un indice di 1,35 figli per donna, contro il parametro del 2,2 (che viene considerato il minimo necessario al mantenimento della popolazione).
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Scritto da Eva Forte
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Venerdì 19 Febbraio 2016 13:57 |
Con una popolazione triplicata dall'Unità d'Italia a oggi, il numero di nati per anno è lo stesso di quello di 155 anni fa. Allarmante l'indice demografico Istat con 488mila nascite nel 2015, 8 per mille residenti contando 15mila nascite in meno rispetto al 2014. Ogni donna fa in media 1,35 figli e con il quinto anno di seguito si segna una notevole riduzione della fecondità. Cresce invece l'età media delle donne al momento del parto, ossia 31,6 anni.
All'inizio del 2016 la popolazione italiana è pari a 60 milioni e 656mila unità, di cui 55 milioni e 602mila italiani con un calo di 179mila unità, e 5.054mila stranieri che aumentano di 40mila rispetto al 2015. L'Istat segnala anche che la popolazione residente è calata di 139mila unità sempre rispetto allo scorso anno. Gli stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2016 sono 5 milioni 54mila e rappresentano l'8,3% della popolazione totale.
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Scritto da Eva Forte
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Mercoledì 17 Febbraio 2016 13:50 |
Da sempre ci dicono che mangiare pesce faccia bene, ma bisogna farlo con moderazione soprattutto se si è incinta. Superando le tre dosi settimanali consigliate, aumenta infatti il rischio che il nascituro vada incontro a una crescita troppo rapida nei primi anni di vita, con connesso rishcio di obesità. A dimostrarlo una ricerca dell'Università di Creta, in Grecia, pubblicata su Jama Pediatrics.
Sono state analizzate 26.184 donne in gravidanza e i loro dati, tratti da studi americani ed europei, e i bambini sono stati seguiti fa all'età di sei anni. Si è visto come laddove le mamme avessero consumato più di tre porzioni di pesce a settimana i loro bambini risultavano all'età di 2,4 e 6 anni avere valori di indice di massa corporea (Bmi) più alti rispetto a quelli di mamme che consumavano meno pesce.
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