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Scritto da Angela Messina
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Venerdì 29 Luglio 2011 14:22 |
Infezione fatale per una bambina di due anni, di Monselice, ricoverata 5 giorni fa a Padova per infezione da Escherichia Coli, anche se al momento non si sa ancora se dello stesso ceppo che in Germania ha fatto più di 30 vittime. Il ceppo del batterio killer non sarebbe stato ancora individuato. Campioni biologici sono stati inviati all'ospedale Spallanzani di Roma; intanto, altri due bambini affetti da Escherichia Coli, ricoverati nello stesso ospedale, ma provenienti da altre zone, sono già guariti e dimessi. « Al momento non esiste alcun riscontro clinico e scientifico che possa accomunare il caso della bambina di Padova con il cosiddetto batterio killer tedesco - precisa l'assessore regionale alla sanità Luca Coletto - I prelievi sono comunque stati inviati all'Istituto Superiore di Sanità secondo lo specifico protocollo nazionale e gli esiti degli esami, che verranno resi noti non appena disponibili, si avranno tra lunedì e martedì. Si tratta quindi di una patologia certamente grave ma non collegabile automaticamente al cosiddetto batterio killer. È assolutamente imprudente trarre conclusioni affrettate e soprattutto darne pubblica diffusione prima degli esiti degli esami in corso all'Iss».
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Scritto da Martina Paolucci
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Martedì 26 Luglio 2011 14:45 |
Tutti sanno che il fumo passivo fa male tanto quanto quello "attivo", ma sapere anche che i bambini costretti a respirarlo a causa di genitori non troppo responsabili rischiano molto più degli altri di contrarre infezioni o malattie come la bronchiolite, può essere un buon motivo (in più) per decidere di smettere. la ricerca che lo attesta è opera di scienziati dell'Institute of Child Health di Liverpool, in Gran Bretagna. I ricercatori hanno preso in considerazione molte cartelle cliniche di bambini affetti da bronchiolite, una malattia delle basse vie respiratorie che nella maggior parte dei casi è provocata da un virus, ricoverati all'Ospedale Alder Hey Children. Da quanto hanno potuto osservare i ricercatori questa malattia si mostra nelle forme più gravi principalmente nei bambini che convivono con genitori fumatori, almeno uno dei due.
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Scritto da Martina Paolucci
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Lunedì 25 Luglio 2011 11:25 |
Era già successo 24 ore prima ad un'altra bambina, con un pistacchio. Se l'era infilato nel naso e aveva rischiato di soffocare. Diciotto mesi, di Rimini, giocando con la nocciolina aveva ben pensato non di infilarla in bocca, e aveva rischiato di morire: a salvarla, il personale del team medico del dottor Venerino Poletti, responsabile della Pneumologia dell'Ospedale di Forlì, intervenuto tempestivamente. Questa volta la bimba ha 23 mesi, e invece del pistacchio, ha rischiato la vita con una mandorla. Il problema è che, a quanto dicono i medici, due casi nel giro di 24 ore non sono una rara coincidenza: " Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato oltre dieci i casi di questo tipo", commenta il dottore che ha salvato la vita alle due bambine.
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Scritto da Eva Forte
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Lunedì 25 Luglio 2011 10:31 |
La settimana scorsa vi abbiamo parlato delle due gemelline siamesi nate a Bologna, Lucia e Rebecca, unite dal torace e con un solo cuore e un solo fegato. L'unico modo per permettere la vita attraverso la separazione è quella di scegliere solo una delle due gemelline, quella che avrà più possibilità di vita dopo l'intervento. Avendo alcuni organi in comune, il cuore con una grave patologia e un tratto dell'intestino in comune, non c'è altra via di uscita. " Pur sapendo che una delle due morirà a causa della separazione, nel caso estremo e drammatico di pericolo di vita per entrambe le gemelle, se non ci saranno alternative possibili sarà sostenibile l'intervento di separazione, perché questo avrà il solo scopo di salvaguardare la vita di una gemella". Queste le parole comunicate dall' Arcidiocesi di Bologna guidata dal cardinale Carlo Caffarra.
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Scritto da Martina Paolucci
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Venerdì 22 Luglio 2011 16:00 |
L'ennesima cruda storia di oggi giunge dalla Spagna, dove due fratellini sono morti annegando in una palude a Mazarron, nella zona di Murcia, la parte orientale della penisola iberica. I fratelli, una bambina di 6 anni e un bambino di 3, alloggiavano nel campeggio adiacente alla palude, nei pressi di Playa Grande, a sud di Cartagena, in vacanza con il papà. Si sono allontanati probabilmente per recuperare la palla che avevano perso giocando, scivolando nel fango nel tentativo di riagguantarla. La Farnesina al momento non conferma la nazionalità delle vittime, che in un primo momento sono state riconosciute come italiane. Il Ministero degli Esteri, intanto, ha dato disposizioni al vice console di Murcia, Mario Ivo Malvezzi, di mantenersi in stretto contatto con le autorità spagnole per chiarire quanto accaduto.
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