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Bimba soffoca con una mandorla: secondo caso in 24 ore |
Bambini - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci Lunedì 25 Luglio 2011 11:25 |
Era già successo 24 ore prima ad un'altra bambina, con un pistacchio. Se l'era infilato nel naso e aveva rischiato di soffocare. Diciotto mesi, di Rimini, giocando con la nocciolina aveva ben pensato non di infilarla in bocca, e aveva rischiato di morire: a salvarla, il personale del team medico del dottor Venerino Poletti, responsabile della Pneumologia dell'Ospedale di Forlì, intervenuto tempestivamente.
Questa volta la bimba ha 23 mesi, e invece del pistacchio, ha rischiato la vita con una mandorla. Il problema è che, a quanto dicono i medici, due casi nel giro di 24 ore non sono una rara coincidenza: "Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato oltre dieci i casi di questo tipo", commenta il dottore che ha salvato la vita alle due bambine. L'ultima tragedia è stata scongiurata grazie all'accortezza dei genitori della bambina che, resisi conto che la loro figlia stentava a respirare, l'hanno subito portata al Pronto Soccorso pediatrico di Rimini, per sintomi da soffocamento. Il Pronto Soccorso ha scelto subito la via del trasferimento, così com'era accadta per l'altra bambina, al Morgagni Pierantoni di Forlì dove il dottor Poletti ha potuto estrarre tre pezzi di mandorla dal bronco destro della bambina. Il dottore ha tranquillizzato genitori e parenti spiegando che le condizioni della piccola sono buone e che già nelle prossime ore sarà dimessa. "In questo caso individuare il problema è stato più facile visto che i genitori erano presenti mentre la bambina mangiava la mandorla e subito si sono accorti del problema", ha aggiunto il dottore. Ha tenuto a sottolineare poi, il dottore, che il caso delle due bambine salvate nel giro di poche ore è tutt'altro che una coincidenza: "in realtà il fenomeno è più frequente di quanto si possa immaginare. La nostra unità operativa che copre tutta la Romagna in questi anni ha registrato una casistica importante: come detto solo nel 2011 sono oltre i dieci casi in bimbi con meno di cinque anni. In Inghilterra, paese che ha poco meno degli abitanti italiani, fra il 2008 e il 2009 ha registrato 300 casi fra gli under 14". Come fa notare il dottor Poletti, infatti, i bambini al di sotto dei 5 anni tendono ad infilare in bocca tutto ciò che trovano, esponendosi così a grandi rischi, di soffocamente, appunto. "E poi dobbiamo considerare che hanno meno coordinazione all’altezza della laringe e quindi è più frequente che il cibo possa finire nei bronchi. Il consiglio che posso dare ai genitori è di non far mangiare ai propri figli cibo che potrebbe frantumarsi in pezzi sufficientemente grandi da provocare problemi come appunto mandorle e pistacchi". Come sempre, prevenire è molto meglio che curare. |
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