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Scritto da Martina Paolucci
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Martedì 10 Maggio 2011 08:00 |
Quante volte vi hanno chiesto se eravate felici? Quante volte avete risposto di sì? Certo, magari era un bel giorno di primavera, forse avevate appena trovato l'amore della vostra vita, forse avevate partorito e stringevate tra le braccia la cosa più bella del vostro mondo. Ma non solo: è (quasi) tutta questione di geni. Un lungo studio britannico annuncia ora di aver identificato il gene della felicità. La ricerca, effettuata da studiosi della London School of Economic e coordinata dal professor Jan-Emmanuel De Neve, ha preso in esame più di 2500 persone e, con confronti incrociati delle analisi del Dna e dei sentimenti di benessere e soddisfazione espressi dai casi esaminati, ha isolato il gene che sembrerebbe essere in qualche modo responsabile del nostro sorriso. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Journal of Human Genetics, e spiega come l' ereditarietà del gene da parte di entrambi i genitori donerebbe all'individuo una maggiore probabilità di essere felice. Insomma, sebbene siamo comunque noi a determinare la nostra soddisfazione, il gene "5-HTT" sarebbe la fondamentale base della riuscita della nostra vita.
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Scritto da Eva Forte
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Lunedì 09 Maggio 2011 18:01 |
Quando entrano nelle nostre case diventano parte integrante della famiglia. Stiamo parlando degli animali domestici come i cani e i gatti, che apportano grandi soddisfazioni ai propri padroni e che sono spesso un vero toccasana contro la depressione e come ausilio durante malattie importanti. Attenzione però a non scambiare i nostri dolci animaletti per quello che non sono, andando così a sottovalutare eventuali rischi che possono scaturire dal nostro rapporto con loro. Se quindi siete abituati a baciarli e anche a lasciargli uno spazio nel vostro letto, fate attenzione perché secondo uno studio realizzato dal Center for Disease Control (CDC) avere queste abitudini può portare a grandi rischi per la nostra salute. Non è una questione di mancata igiene, e anche l'animaletto più pulito del mondo può comunque trasmettere zoonosi attraverso gli agenti patogeni di cui sono veicolo. Si parla di malattie anche ad alto rischio come la meningite.
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Scritto da Maria Ida Longo
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Lunedì 09 Maggio 2011 14:37 |
Malgrado la crisi, l a medicina estetica è un mercato che cresce ogni anno di più, scende invece di circa il 15% il ricorso alla chirurgia per modificare ciò che del proprio corpo non piace: essere sempre belli e curati è un aspetto fondamentale nella vita di molte persone, rende più sicuri di sé e migliora anche la vita sociale. L'Eurisko, tramite una ricerca effettuata in Italia, Germania, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud (presentata a Roma al XXXII congresso nazionale della Società italiana di medicina estetica), su 10 mila persone tra i 18 e 55 anni, ha messo in evidenza che ciò che preoccupa la maggior parte della gente sul proprio aspetto esteriore sono i denti storti (34%) , seguono i glutei (29%) e la forma del naso (27%).
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Scritto da Maria Ida Longo
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Giovedì 05 Maggio 2011 12:35 |
Si avvicina la bella stagione e moltissimi italiani iniziano a pensare alla tintarella, ma a quanto pare dimenticano di essere prudenti , quind, non usano le creme solari o le usano pochissimo e spesso con un inadeguato fattore di protezione: questo comportamento porta ogni anno un aumento dei casi di melanoma, ovvero un tumore alla pelle dovuto ad un eccessiva esposizione al sole e ai raggi ultravioletti (UV) dannosi per l'epidermide. Secondo l'AIRTUM 2009 (Associazione Italiana Registro Tumori), ogni anno, in Italia si registrano 14,3 nuovi casi di melanoma ogni 100.000 uomini, 13,6 casi ogni 100.000 donne e secondo i dati ISTAT del 2006, sono stati 943 i decessi all'anno nella popolazione maschile e 635 in quella femminile.
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Scritto da Martina Paolucci
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Giovedì 05 Maggio 2011 09:10 |
Dopo la notizia che l 'infarto sarebbe più o meno dannoso a seconda del momento della giornata in cui si manifesta, arriva un'altra scoperta che dimostra l'importanza dell'orario nella reazione dell'organismo alla nostre azioni. In particolare, dall'Università di Gerusalemme, il porfessor Zecharia Madar annuncia che l'assunzione di carboidrati a cena potrebbe essere significativa nelle diete dimagranti. Lo studio, pubblicato online da "Obesity", potrebbe essere la nuova scoperta nella giungla di teorie riguardanti le diete e i programmi di dimagrimento. A Gerusalemme hanno raccolto dati su un totale di 78 persone tra donne e uomini, tutti obesi, sottoponendoli a terapie apparentemente uguali, ad esclusione di un piccolo particolare: il momento della giornata per assumere i carboidrati.
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