Articoli
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Scritto da Letizia Perugia
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Giovedì 10 Gennaio 2013 08:20 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_obesit.jpg) Ecco la novità che spopola in America, per non far sentire a disagio coloro che hanno troppi chili fuori dalla norma, spesso infatti, nelle palestre si vedono persone dalla più varia costituzione corporea, e talvolta colui che mostra un fisico perfetto o statuario fa invidia a chi questo non può permetterselo. Secondo una ricerca recente le persone obese o con chili di troppo possono sentirsi fortemente a disagio. Per questo motivo dagli Stati Uniti arriva l'idea di creare palestre riservate ai grassi dove la selezione all'ingresso discrimina i magri. Questi centri sportivi riservati alle taglie forti stanno registrando il tutto esaurito Oltreoceano. Le ultime arrivate sono le sedi di Chicago e Dallas e fanno parte della nuova catena Downsize Fitness. In queste palestre si praticano solamente esercizi per diminuire la propria taglia. A New York, invece, sta avendo sempre più successo la Buddha Body Yoga, destinata a chi di Buddha ha le fattezze corporee.
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Articoli
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Scritto da Tatta Bis
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Mercoledì 09 Gennaio 2013 12:30 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_Anziani_felici.jpg) L'allarme arriva dai medici e dai pazienti che credono sia necessario creare nuovi farmaci per curare malattie e disturbi finora ancora privi di una terapia efficace. C'è una branca della medicina in continua espansione: è quella che si occupa di valutare l'uso "off-label", cioè fuori prescrizione, dei farmaci già esistenti. Accade molto spesso in oncologia che un farmaco pensato per un particolare scopo riveli le sue vere potenzialità nell'impiego clinico per un altro disturbo. L'ultimo caso eclatante riguarda i beta-bloccanti che sono farmaci usati per curare l'ipertensione, le aritmie cardiache e l'angina. Secondo uno studio, che sarà presentato al 65° meeting annuale dell'American Academy of Neurology, abbasserebbero il rischio di sviluppare demenza nei pazienti che li usano. Lo studio è stato svolto da ricercatori delle Hawaii e rivela che chi assume beta-bloccanti ha un minor rischio di riportare al cervello i danni tipici dell' Alzheimer.
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Alimentazione
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Scritto da Letizia Perugia
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Mercoledì 09 Gennaio 2013 10:34 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_bilancia.jpg) Passate le feste e le abbuffate natalizie, gennaio è il mese della dieta: sembra però solo una persona su cinque riesce a perdere peso e a mantenere la forma raggiunta a dieta conclusa. Esistono quattro motivi principali per cui falliscono le diete: la sottostima delle calorie assunte, la sovrastima di quanto si brucia con l'esercizio fisico, il mangiare a orari sbagliati e il poco sonno. Questo viene affermato dallo studio condotto da Jessica Bartfield della Loyola Center for Metabolic Surgery & Bariatric. Alla base del primo problema secondo l'esperta c'è la tendenza a ignorare le calorie assunte con snack e stuzzichini e quelle derivanti dalle bibite. La soluzione può essere quella di prendere nota di tutto ciò che si mangia, incluse le bevande e gli eventuali "spuntini".
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Articoli
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Scritto da Angela Messina
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Martedì 08 Gennaio 2013 11:09 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_obesit.jpg) Dopo gli stravizi delle recenti festività, questo è il momento dell'immancabile dieta, ma secondo la statistica di una rivista medica, solo una persona su cinque riesce a raggiungere l 'obiettivo. Perché non si riesce a seguire una dieta? Secondo la dottoressa Bartfield del Loyola Center for Metabolic Surgery & Baritric Care, sono quattro i motivi principali per i quali non si riesce a perdere peso: 1) sbagliare il calcolo delle calorie che ogni giorno, senza accorgercene, introduciamo nel nostro organismo. Spesso, infatti, tendiamo a non considerare tutti quei fuori pasto che mangiamo come crackers, salatini, aperitivi ecc.
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Articoli
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Scritto da Letizia Perugia
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Lunedì 07 Gennaio 2013 11:50 |
![Leggi tutto...](/cache/multithumb_thumbs/b_450_0_0_1___images_stories_loghini_Cervello_Logo.gif) Un nuovo studio condotto da Niclas Kolm dell'Università di Uppsala in Svezia mette in evidenza come i cervelli di grandi dimensioni siano molto costosi a livello evolutivo. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista "Current Biology" e condivide la tesi secondo la quale i cervelli più grandi, hanno un numero maggiore di abilità cognitive e costi energetici più alti. Lo studio condotto, evidenzia nel particolare che il cervello "big-size" puo' togliere valore evolutivamente sul lungo periodo alla capacità riproduttiva. I risultati evidenziano che le dimensioni relative del cervello tra le specie sono il frutto di un compromesso selettivo tra capacità cognitive più acute e costi correlati alle maggiori "taglie" cerebrali.
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