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Qualche chilo in più protegge il cuore dal rischio d'infarto |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 04 Gennaio 2013 17:16 |
Sicuramente durante il periodo festivo qualche chilo è stato preso da molti, a causa di cenoni e grandi abbuffate tipiche del periodo. Si pensa quindi di dover ricorrere ad una dieta per ritornare nel peso forma ideale e smaltire i chili di troppo, ma forse non conviene. Lo studio, di cui parla il quotidiano Indipendent, ha spiegato come essere in leggero sovrappeso taglia del 6% il rischio di decesso prematuro, percentuale che scende al 5% se affetti da obesità.
Lo studio ruota attorno all'IMC (indice di massa corporea): il peso ideale ha un IMC compreso tra 18,5 e 24,9, tra 25 e 30 il valore indica che si è in sovrappeso mentre la leggera obesità viene definita da un indice compreso tra 30 e 34.9. Superare il livello 35 significherebbe essere in forte obesità e aumenterebbe il rischio di morire (29%). Essere nella soglia della leggera obesità sembrerebbe aiutare il cuore come ad esempio durante un periodo di malattia se non ci si nutre abbastanza. Chi è in forte sovrappeso corre un rischio maggiore di soffrire di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) alto e di colesterolo HDL (colesterolo buono) basso: entrambi sono fattori di rischio per le patologie cardiache e per l'ictus. Il grasso in eccesso, soprattutto quello addominale, può inoltre produrre sostanze che provocano le infiammazioni. L'infiammazione dei vasi sanguigni e delle altre zone dell'organismo può far aumentare il rischio di patologie cardiache. Perdere dal 5 al 10 per cento del proprio peso può far diminuire il rischio di coronaropatie o di ictus. Questo studio ha smentito il concetto che più si è magri, più si vive. La scoperta è stata fatta dall'epidemiologa americana Katherine Flegal, del National centre for health statistics del Centro per il controllo delle malattie e la prevenzione del Maryland, in Usa. La scienziata e il suo team hanno analizzato i risultati di più di cento studi realizzati in vari Paesi del mondo sul sovrappeso, setacciando i dati di tre milioni di persone e le circostanze di 270.000 morti. La dottoressa Flegal aveva già pubblicato risultati simili su obesità e mortalità nel 2007. La comunità scientifica ne era rimasta incredula. Anche il nuovo studio, pubblicato ora, lascia molti esperti perplessi. L'obesità viene ormai paragonata al fumo per il numero di morti che causa. Gli esperti hanno paura che se la gente legge questi risultati, potrebbe decidere di non tenere il proprio peso sotto controllo e si avrebbe a che fare per tutta la vita con problemi al cuore, fegato, reni e pancreas. La stessa Flegal ha risposto a questi dubbi sull'Independent di Londra, che alla sua ricerca ha dedicato l'apertura del giornale di ieri. Secondo la Dottoressa, questi risultati non sono una licenza ad abbuffarsi di cibo, si parla di mortalità, non di salute. Il messaggio non è di ingrassare, ma l'idea che se sei magro vivrai per sempre e se sei grasso vai incontro a morte certa non è corretta. |
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