Carla Mari è una casalinga lombarda, 52 anni, e grazie ai medici dell'Ospedale di San Gerardo di Monza ora ha due mani nuove. A causa di una infezione, infatti, alla donna erano stai amputati, nel 2007, arti superiori ed inferiori.

È la prima volta in Italia che viene compiuto un intervento eccezionale come questo: il trapianto di entrambe le mani. Sono passati dieci anni da quando sempre qui, al San Gerardo di Monza, l'équipe di Marco Lanzetta compì il primo trapianto italiano di una mano. Oggi il gruppo di chirurghi coordinati da Massimo Del Bene, direttore dell'unità operativa di chirurgia plastica della mano e microchirurgia ricostruttiva, si è spinto oltre. Grazie anche a nuove tecniche antirigetto molto più avanzate, che utilizzano le cellule staminali dello stesso paziente.

Il quotidiano britannico Telegraph, riporta i risultati di uno studio Inglese che spiega come un nuovo test delle urine potrebbe individuare negli uomini il rischio di tumore alla prostata, addirittura diversi anni prima che questo si sviluppi.

Il test individua i livelli della proteina MSMB facilmente rilevabile nelle urine: negli uomini che sono affetti o avranno un cancro alla prostata, questa proteina sarà presente a bassi livelli.

Ci sono importantissime novità nella lotta contro i tumori al seno: sono state annunciate in occasione del Congresso della Società europea di Oncologia Medica (Esmo) in corso in questi giorni a Milano.

In particolare è stata isolata una molecola vettore la T-DM1, della famiglia delle maitansine, che somministrata in modo normale è dotata di una sostanza altamente tossica per l'organismo, ma se rilasciata direttamente per bombardare il bersaglio tumorale, risulta altamente efficace per distruggerlo.

Dieta e ginnastica non bastano a far dimagrire se durante le ore di buio in cui bisognerebbe riposare si è esposti alla luce: questo perché viene alterato il normale ciclo luce-buio e si tende a mangiare nelle ore sbagliate, modificando così le attività metaboliche.

Questo è il risultato di una ricerca del dipartimento di Neuroscienze alla Ohio State University di Columbus, guidata da Laura Fonken e pubblicata su "Proceedings of the National Academy of Sciences".

Una ricerca pubblicata su Nature Neuroscience, coordinata dai ricercatori dell’Università Western Ontario, ha rivelato che le persone sorde hanno la capacità di riorganizzare il cervello a tal punto da affinare tutti gli altri sensi per sopperire alla mancanza dell’udito.

Prendendo in esame alcuni gatti con sonorità congenita, i ricercatori hanno scoperto che l’area della corteccia cerebrale destinata all’udito può essere assegnata ad un altro senso, soprattutto alla vista. Probabilmente la stessa cosa avviene negli esseri umani che infatti hanno la capacità di leggere le parole sulle labbra, anche se si parla molto velocemente.