Uno studio coordinato da Jacques Mehler, Scuola Internazionale di Studi Avanzati (Sissa), con un grande contributo italiano, dimostra che i neonati ricordano e riconoscono le parole già a pochi giorni di vita.

Lo studio, pubblicato sulla rivista dell'Accademia di Scienze degli Stati Uniti, è stato condotto all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine su 44 neonati a pochi giorni dalla nascita e mostra per la prima volta, che la regione frontale destra del cervello potrebbe supportare il riconoscimento vocale già durante le primissime fasi di acquisizione del linguaggio.

I primi mesi del bambino sono quelli dell'esplorazione, e appena cominciano a stare seduti verso i sei-sette mesi, possiamo cominciare a proporgli giochi più complessi ma pur sempre adatti alla loro fase di crescita. La scatola del tesoro è uno dei giochi più interessanti per tutti i bambini che possono entrare in contatto con gli oggetti che vedono in casa, potendo scegliere volta per volta cosa esplorare e come maneggiarli.

Questo gioco fornisce maggiori competenza al bambino che impara a tenere in mano oggetti diversi e a conoscerli anche attraverso la bocca. Un modo molto simpatico anche per far sperimentare a livello tattile e sensoriale la conoscenza dei diversi materiali. Tutti i bambini, oltre al giochino preconfezionato, sono molto attratti da tutto quello che vedono per la casa, ma non sempre possono toccarli liberamente. Cominciamo quindi a preparare la loro scatola del tesoro.

Domenica 14 ottobre in 33 città italiane si terrà un corso per spiegare e insegnare a genitori e insegnanti come evitare la morte per soffocamento nel bambino, poichè una morte su quattro tra i bambini (escludendo le malattie), è provocata da soffocamento.

Nella gola di un bimbo si può fermare di tutto: una macchinina, il frammento di un giocattolo, un palloncino, un boccone o una caramella, persino le piccole batterie al litio che alimentano molti degli elettrodomestici che si trovano nelle case di chiunque. Per salvare dal soffocamento un bambino la cui gola è ostruita da un oggetto estraneo, basterebbe una semplice manovra, ma quasi nessuno è in grado di farla, non solo per una questione di panico, ma proprio per il fatto di non conoscere come si possano liberare le vie aeree. 
 

Il video del bambino prelevato a forza dagli agenti di Polizia fuori dalla scuola, è ormai sulla bocca di tutti tra polemiche varie: si tratta di un bambino di 10 anni che, davanti alla sua scuola padovana, è stato obbligato a forza dagli agenti per essere portato in una casa famiglia dopo il decreto del tribunale dei minori. Il video, censurato in rete e nei telegiornali, è stato trasmesso da Chi l'ha visto.

Il modo in cui il bambino è stato prelevato ha alzato giustamente molti polveroni e immediatamente il capo della polizia Antonio Manganelli ha disposto un'inchiesta interna per capire bene i fatti avvenuti. Un caso che ha anche avuto l'attenzione del presidente del Senato Renato Schifani, che ha chiesto chiarimenti e provvedimenti eventuali. Quello che ha lasciato l'amaro in bocca è stato vedere come è stato attuato il provvedimento del tribunale e Schifani precisa che ogni bambino deve essere ascoltato e rispettato, è ogni provvedimento che lo riguardi deve essere attuato con la dovuta accortezza e delicatezza.

Obesità fin da piccoli, questo è il nuovo trend di una patologia che anche in Italia forgia ogni anno nuovi adepti tra grandi e piccini. Insieme al dilagare dei problemi legati al peso e all'alimentazione, aumenta anche il ricorso al chirurgo plastico per risolvere chirurgicamente il problema dell'obesità e questo anche per i bambini.

Ogni anno infatti aumenta del 2% la richiesta della chirurgia estetica con liposuzione da parte delle mamme per i propri figli. Richieste che di norma vengono rifiutate da parte del chirurgo stesso. Come conferma Marco Gasparotti, chirurgo e presidente della Fondazione Italiana per la lotta all'obesità infantile a Roma, questo è l'approccio sbagliato anche se in America la chirurgia bariatrica sugli adolescenti è ormai la norma.