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Scritto da Maria Rea
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Venerdì 21 Marzo 2014 07:15 |
L'uso eccessivo di paracetamolo in gravidanza potrebbe causare possibili disturbi dell'attenzione nel bambino. A metterlo sotto accusa è un ampio studio che ha coinvolto diverse università in tutto il mondo, in particolare quella di Aarhus, in Danimarca, e quella della California a Los Angeles. Per la prima volta l’uso del paracetamolo da parte delle future mamme è risultato legato a un forte incremento dei rischi che il bambino sviluppi disturbi dell’attenzione e iperattività. Gli stessi autori dell’indagine invitano alla cautela nello stabilire relazioni di causa-effetto. I numeri emersi dallo studio, pubblicato sulla rivista americana Jama Pediatrics, sono tuttavia forti. Soprattutto perché i farmaci che contengono paracetamolo sono numerosi, molto diffusi e finora considerati sicuri per le donne incinte.
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Scritto da Maria Rea
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Venerdì 21 Marzo 2014 07:00 |
Grazie alle ecografie effettuate durante la gravidanza è possibile valutare con precisione lo sviluppo del nascituro. In genere il ginecologo raccomanda tre ecografie durante i nove mesi di gravidanza, una per ogni trimestre; però spesso prescrive dei controlli aggiuntivi per valutare probabili situazioni di rischio.
L'ecografia ha segnato un punto e a capo nel campo della diagnosi prenatale per la quantità e qualità delle informazioni che fornisce. Permette inoltre ai genitori di vedere e ascoltare il loro bambino molti mesi prima della nascita aiutandoli cosí nel difficile passaggio dalla vita di coppia all’arrivo del nascituro. Questo esame funziona grazie all’emissione di onde a ultrasuoni che riflettono sullo schermo dell’ecografo l’immagine degli organi e delle ossa che incontrano sula loro traiettoria; è una tecnica comoda, affidabile e soprattutto non invasiva.
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Scritto da Maria Rea
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Giovedì 20 Marzo 2014 11:45 |
La causa della nausea in gravidanza pare sia stata individuata. La colpa è di un batterio che si chiama helicobacter pylori, lo stesso che provocherebbe l'ulcera e la gastrite, collegato a numerosi problemi che insorgono in gravidanza tra cui la nausea e il vomito classici dei primi mesi. A dichiararlo è stato l’ultimo studio pubblicato sulla rivista internazionale World Journal of gastroenterology condotto da medici italiani: la professoressa Tullia Todros, direttore del dipartimento universitario di Ginecologia e Ostetricia 2 del Sant’Anna, la dottoressa Simona Cardaropoli e il dottor Alessandro Rolfo.
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Scritto da Maria Rea
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Mercoledì 19 Marzo 2014 10:20 |
Secondo quanto pubblicato su Plos ONE la causa di diverse nascite anticipate sarebbe stata individuata nella presenza di alcuni batteri. Ed è proprio la contaminazione da questi specifici batteri che provocherebbe l'assottigliamento e la rottura anticipata del sacco amniotico, ossia di quella membrana che per tutti i mesi della gravidanza contiene il bambino e il liquido amniotico.
I ricercatori statunitensi della Duke University School of Medicine che hanno condotto lo studio spiegano che la precoce rottura del sacco amniotico responsabile di quasi un terzo di tutti i parti prematuri. Sembrerebbe quindi sia stato scoperto il modo per prevenire almeno una parte di essi.
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Scritto da Maria Rea
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Lunedì 17 Marzo 2014 20:00 |
L’ amniocentesi potrà essere sostituita da una goccia di sangue. Stop per qualsiasi esame invasivo che potrebbe causare danni al bambino. Basterà dunque soltanto una goccia di sangue per sapere se il nascituro avrà anomalie genetiche, come la trisonomia21 o altre malformazioni al cuore.
La goccia di sangue rivelerebbe le condizioni del nascituro con l’esame delle rare cellule fetali circolanti. Sembrerebbe una vera e propria rivoluzione per le prossime mamme. A scatenarla è una macchina dal marchio made in Italy: la Silicon BioSystems. Ad avere l’intuizione per condurre la ricerca è stato un giovane bioingegnere pugliese, Gianni Medoro, affiancatosi poi al collega Niccolò Manaresi.
Tra due anni l'analisi potrebbe essere di routine. Fino ad allora le trenta macchine sparse per il mondo, di cui otto in Italia, continueranno a lavorare per la ricerca. L'obiettivo amniocentesi è alla base dell’intesa che verrà siglata nei prossimi giorni a Singapore tra l'azienda di Firenze e Sign (Singapore Immunology Network) centro di immunologia a Biopolis.
Ad annunciarlo è un'immunologa italiana, Paola Castagnoli, che sette anni fa ha lasciato l'università Bicocca di Milano per creare a Biopolis un laboratorio nuovo di zecca e tirare su giovani ricercatori da tutto il mondo: 250 giovani scienziati provenienti da 25 paesi del globo. Nei prossimi due anni si potrebbe aver pronto il biomarcatore capace di trasformare quell'esame prenatale con il sostegno di Silicon Biosystems. Spiega l’immunologa: “Già entro sei mesi speriamo di aver messo in luce il marker che ci serve. Noi siamo ottimisti, gli italiani hanno la creatività nei geni, e in questo campo, come nella Formula Uno, conta arrivare primi”.
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