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Obiezione di coscienza: in Italia la percentuale è tra le più alte al mondo |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Maria Rea Venerdì 14 Marzo 2014 10:14 |
In Italia l'obiezione di coscienza da parte dei medici è tra le più alte al mondo, addirittura in alcune aree del nostro Paese raggiunge punte del 100%. Si ritorna così a discutere della legge 194, una legge secondo molti punti di vista ingiusta, di medici obiettori, di uno Stato che non garantisce assistenza.
Nel 2010 una donna affetta da una malattia genetica ha deciso di abortire al quinto mese di gravidanza. Decidendo di interrompere la gravidanza entra anche nel tunnel dei rifiuti da parte dei diversi ginecologi obiettori di coscienza, trovando difficoltà persino nella richiesta di ricovero. La donna ha denunciato però, in una conferenza stampa dell'associazione "Luca Coscioni", di essere stata ricoverata all'ospedale Sandro Pertini di Roma, dove le sarebbe stato indotto il parto, ma poi sareb be stata abbandonata senza assistenza medica, perchè in quel momento, di guardia al reparto, c'erano solo obiettori di coscienza. L'azienda sanitaria locale ha invece smentito la versione della donna dichiarando il contrario, e di aver prestato quindi assistenza.
Il Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa, a proposito del numero elevato di medici obiettori nel nostro Paese, ha dichiarato: “A causa dell’elevato e crescente numero di medici obiettori di coscienza, l’Italia viola i diritti delle donne che, alle condizioni prescritte dalla legge 194 del 1978, intendono interrompere la gravidanza”.
Le regioni a più alta densità di ginecologi obiettori di coscienza si trovano al sud. La regione con più alto numero di obiettori è il Molise con l’85,7% di medici obiettori, seguito dalla Basilicata dove gli obiettori sono l’85,2%, quindi dalla Campania con l’83,9% e dalla Sicilia con l’80,6% di obiettori. Nel nord la provincia di Bolzano è quella in cui l’obiezione è più diffusa con l’81,3%, seguita dal Veneto con un tasso di obiezione del 76,7%. In tutto il paese la percentuale non scende mai al di sotto del 50%, tranne per la Valle d’Aosta dove gli obiettori sono il 16,7%.
Dunque, è proprio a proposito di questi dati, che il Comitato europeo ritiene che l'alto tasso degli obiettori di coscienza mette a repentaglio la vita della donna, violando soprattutto il diritto alla salute e all'accesso a cure terapeutiche previsto e garantito dalla Costituzione italiana.
D'altronde l'obiezione di coscienza sembra essere diffusa ai livelli dell'Italia in poche altre parti del mondo. Il rischio è che continuino ad accadere episodi drammatici come quello di Valentina, la donna che nel 2010 è stata costretta ad abortire da sola nel bagno dell'ospedale Sandro Pertini.
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