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Paracetamolo in gravidanza, potrebbe essere rischioso |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Maria Rea Venerdì 21 Marzo 2014 07:15 |
L'uso eccessivo di paracetamolo in gravidanza potrebbe causare possibili disturbi dell'attenzione nel bambino. A metterlo sotto accusa è un ampio studio che ha coinvolto diverse università in tutto il mondo, in particolare quella di Aarhus, in Danimarca, e quella della California a Los Angeles. Per la prima volta l’uso del paracetamolo da parte delle future mamme è risultato legato a un forte incremento dei rischi che il bambino sviluppi disturbi dell’attenzione e iperattività.
Gli stessi autori dell’indagine invitano alla cautela nello stabilire relazioni di causa-effetto. I numeri emersi dallo studio, pubblicato sulla rivista americana Jama Pediatrics, sono tuttavia forti. Soprattutto perché i farmaci che contengono paracetamolo sono numerosi, molto diffusi e finora considerati sicuri per le donne incinte. I bimbi nati da mamme che hanno preso paracetamolo hanno evidenziato probabilità di avere diagnosi di sindrome dell’attenzione con iperattività elevata più alte del 37% rispetto alla media degli altri bambini. Non solo: il 29% dei piccoli le cui mamme avevano assunto il farmaco hanno mostrato più probabilità di essere sotto cura farmacologica per il disturbo. Gli studiosi dell’università di Aarhus, in collaborazione con l’epidemiologo Beate Ritz dell’Università della California, hanno seguito 64mila bambini danesi nati tra il 1996 e il 2002, tramite questionari ai genitori, l’albo delle diagnosi dell’ADHD e il numero di ricette scritte per il disordine dell’attenzione. Il 56% delle future mamme avevano usato paracetamolo in gravidanza. Dallo studio inoltre è emerso che le probabilità che un bimbo manifesti ADHD in forma talmente seria da richiedere cure farmacologiche sono risultate più alte del 63% quando le future mamme hanno assunto paracetamolo negli ultimi due trimestri della gravidanza.
I ricercatori però non hanno valutato l’assunzione di altri farmaci oltre al paracetamolo, per cui non è possibile escludere che l’aumento del rischio di ADHD sia associato ad altri fattori. Comunque, è importante assumere questo farmaco solo se necessario, per non più di cinque giorni (salvo diversa indicazione del medico curante) e attenendosi alle dosi riportate sul foglietto illustrativo |
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