Peter Lenz è il motociclista di soli 13 anni che, a causa di un incidente è morto durante il motomondiale al Gran Premio di Indianapolis.

Il ragazzo si è scontrato con un altro motociclista durante il giro di ricognizione di una gara di contorno, il trofeo Moriwaki 250 della Federazione Americana, i soccorritori avevano applicato al giovane un collarino e poi tentato un massaggio cardiaco prima di trasferirlo all’ospedale Metodista di Indianapolis, tutto è risultato inutile, Peter non c’è l’ha fatta.

Un gruppo di ricercatori del Beckman Insitute dell’Illinois sostiene che, camminare non solo fa bene al fisico ma aiuta il cervello a mantenersi giovane.

Lo studio, pubblicato sulla rivista “‘Frontiers in Aging Neuroscience” spiega che,  passeggiare stimola le connessioni cerebrali, migliorando le capacità cognitive del soggetto.

Ieri,la “Società Europea di Cardiologia” in corso in questi giorni a Stoccolma, ci ha fatto scoprire che le cellule staminali da midollo osseo riparano il cuore dopo un infarto.

Oggi arriva un altra importante novità, che riguarda la salute del nostro cuore, si chiama ivabradina, una molecola innovativa e made in Italy, che preserverà il cuore dallo scompenso cardiaco.

Quattro gemelli, tre maschietti ed una femminuccia, sono nati ieri con taglio cesareo nell’ospedale Annunziata di Cosenza da una donna di Catanzaro alla trentesima settimana di gravidanza.

Un parto quadrigemino è molto raro, soprattutto in Italia, dove statisticamente non avviene più di una volta all'anno.

È indubbio che il parto naturale sia la scelta migliore per mamma e bambino, ma è altrettanto vero che non sempre è possibile procedere per questa via; l’alternativa in genere è il parto cesareo tramite la chirurgia.

Spesso il problema è capire esattamente se sia davvero necessario o meno procedere con il taglio cesareo è, a volte, può capitare che questo non fosse indispensabile.

A Stoccolma, durante il congresso della Società Europea di Cardiologia, i ricercatori dell’Università di Dusseldorf (Germania), coordinati dal professor Bodo-Eckehard Strauer, hanno presentato il loro studio sulle staminali, dichiarando che, riducono il rischio di progressivo indebolimento del cuore nei pazienti reduci da infarto.

Noi di Mamme Domani ci eravamo già occupati delle staminali che riparano il cuore e adesso ne abbiamo la conferma con questo ulteriore ricerca.

Da una ricerca fatta dagli studiosi dell’Università dell’Illinois e pubblicata su “Journal of Food Science” è scaturito che, nei bambini , un alimentazione ricca di pesce migliora lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso.

Come consiglia la dottoressa Susan Brewer che ha condotto lo studio, i bambini hanno bisogno di molti di acidi grassi omega-3 e quando il latte materno viene sostituito con un alimentazione solida o con latte artificiale, questi importanti elementi vengono a mancare, quindi visto che il bambino non sviluppa le preferenze alimentari prima dei 5 anni di età, il consiglio è quello di “educare” i piccoli al gusto del pesce.

Qualche giorno fa al Policlinico di Messina, una donna 30enne Laura Salpietro, stava dando alla luce il suo primo figlio, Antonio, quando ad un tratto tra i due medici che la stavano assistendo è scoppiata una lite furibonda, arrivando addirittura alle mani.

Intanto qualcosa era cambiato, la giovane donna è stata sottoposta d’urgenza a parto cesareo e a causa di alcune complicazioni ha dovuto purtroppo subire l’asportazione dell’utero: il bambino invece è rimasto nel grembo materno privo di ossigenazione e inoltre, dopo la nascita ha lottato per ben due volte con un arresto cardiaco.

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina.

In particolare il tipo 2, la forma più comune di diabete, è caratterizzato da disordini dell’azione e della secrezione insulinica, ciascuno dei quali può essere responsabile dell'aumento della glicemia nel sangue.

Alcuni ricercatori svedesi e bengalesi del Karolinska Instituet e del Bangladesh Rural Advancement Committee (Brac), hanno effettuato uno studio dal quale è emerso che le gestanti con problemi di depressione e ansia possono mettere al mondo bambini particolarmente piccoli rispetto al normale, e che proprio per questo rischiano di morire in età infantile.

Lo studio, pubblicato sulle pagine della rivista BMC Public Health, ha interessato 720 donne incinta (che presentavano sintomi legati all'ansia e alla depressione) del Bangladesh che sono state seguite e monitorate a partire dal terzo mese della gravidanza e fino a sei-otto mesi dopo il parto.